TRIDUO PASQUALE
VENERDÌ SANTO
CRISTO, VERO AGNELLO PASQUALE
La celebrazione si svolge in tre momenti: liturgia della parola, adorazione della croce, comunione eucaristica.
In silenzio, con la prostrazione di chi presiede la celebrazione, riprende la preghiera comune interrotta il giovedì.
Preghiera
O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno, così per l’azione del tuo Spirito, fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 52,13-53,12
Dal libro del profeta Isaia.
Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tùmulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 30 (31)
Rit. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Rit.
Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.
Rit.
Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.
Rit.
Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.
Rit. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
Seconda Lettura Eb 4,14-16; 5,7-9
Dalla lettera agli Ebrei.
Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
[Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Cf. Fil 2,8-9
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
VANGELO Gv 18,1-19,42
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni
– Catturarono Gesù e lo legarono
N. In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro:
«Chi cercate?».
N. Gli risposero:
T. «Gesù, il Nazareno».
N. Disse loro Gesù:
«Sono io!».
N. Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo:
«Chi cercate?».
N. Risposero:
T. «Gesù, il Nazareno».
N. Gesù replicò:
«Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano»,
N. perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro:
«Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».
– Lo condussero prima da Anna
N. Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro:
A. «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?».
N. Egli rispose:
A. «Non lo sono».
N. Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose:
«Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».
N. Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo:
A. «Così rispondi al sommo sacerdote?».
N. Gli rispose Gesù:
«Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».
N. Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
– Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero:
A. «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?».
N. Egli lo negò e disse:
A. «Non lo sono».
N. Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse:
A. «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?».
N. Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
– Il mio regno non è di questo mondo
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò:
A. «Che accusa portate contro quest’uomo?».
N. Gli risposero:
T. «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato».
N. Allora Pilato disse loro:
A. «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!».
N. Gli risposero i Giudei:
T. «A noi non è consentito mettere a morte nessuno».
N. Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse:
A. «Sei tu il re dei Giudei?».
N. Gesù rispose:
«Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?».
N. Pilato disse:
A. «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
N. Rispose Gesù:
«Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
N. Allora Pilato gli disse:
A. «Dunque tu sei re?».
N. Rispose Gesù:
«Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
N. Gli dice Pilato:
A. «Che cos’è la verità?».
N. E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro:
A. «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?».
N. Allora essi gridarono di nuovo:
T. «Non costui, ma Barabba!».
N. Barabba era un brigante.
– Salve, re dei Giudei!
N. Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano:
T. «Salve, re dei Giudei!».
N. E gli davano schiaffi.
Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro:
A. «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna».
N. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro:
A. «Ecco l’uomo!».
N. Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono:
T. «Crocifiggilo! Crocifiggilo!».
N. Disse loro Pilato:
A. «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa».
N. Gli risposero i Giudei:
T. «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
N. All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù:
A. «Di dove sei tu?».
N. Ma Gesù non gli diede risposta.
Gli disse allora Pilato:
A. «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».
N. Gli rispose Gesù:
«Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
– Via! Via! Crocifiggilo!
N. Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono:
T. «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare».
N. Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei:
A. «Ecco il vostro re!».
N. Ma quelli gridarono:
T. «Via! Via! Crocifiggilo!».
N. Disse loro Pilato:
A. «Metterò in croce il vostro re?».
N. Risposero i capi dei sacerdoti:
T. «Non abbiamo altro re che Cesare».
N. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
– Lo crocifissero e con lui altri due
N. Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato:
T. «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”».
N. Rispose Pilato:
A. «Quel che ho scritto, ho scritto».
– Si sono divisi tra loro le mie vesti
N. I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro:
T. «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca».
N. Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.
– Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
N. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
«Donna, ecco tuo figlio!».
N. Poi disse al discepolo:
«Ecco tua madre!».
N. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse:
«Ho sete».
N. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse:
«È compiuto!».
N. E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)
– E subito ne uscì sangue e acqua
N. Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».
– Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi
N. Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe.
Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La grande preghiera universale
Prete: Fratelli e sorelle, in questo giorno in cui Cristo ha sofferto e dall’alto della croce ha steso le sue braccia su tutto l’universo, preghiamo Dio Padre, per mezzo del Figlio, mossi dallo Spirito santo.
PER LA CHIESA
Preghiamo per la chiesa di Dio, comunione di santi e di peccatori, affinché il Signore le conceda pace e unità:
Silenzio
Signore Dio, che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte le genti, custodisci l’opera del tuo amore: la chiesa diffusa su tutta la terra perseveri salda nella fede per confessare il tuo Nome. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER TUTTI I MINISTRI DEL POPOLO DI DIO
Preghiamo per chi presiede la chiesa nella carità , il nostro Papa Francesco e il nostro vescovo Giuseppe, per tutti i vescovi, i preti, i diaconi e per tutti i servi della comunione:
Silenzio
Signore Dio, che ci hai dato tuo Figlio come pastore dei pastori, concedi a quelli che presiedono di essere saldi nella fede e di saper confermare i fratelli nella pazienza e nella misericordia: per il dono della tua grazia, ognuno di loro ti serva nella verità e tutti noi saremo guidati fino a te. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER I CATECUMENI
Preghiamo per quelli che si preparano a ricevere il battesimo e per i genitori della nostra parrocchia che in quest’anno battezzeranno i loro figli: Dio illumini il loro cuore affinché, dopo aver ricevuto il perdono dei peccati nell’acqua della vita nuova, siano un solo corpo nel Signore Gesù:
Silenzio
Signore Dio, che rendi feconda la tua chiesa di nuovi figli, aumenta nei catecumeni il desiderio della vita nuova: rinati dalla fonte del battesimo, trovino la chiesa capace di accoglierli in autentiche comunità di fede, di speranza e di carità, e possano ringraziarti sempre della loro vocazione cristiana. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER L’UNITÀ DELLE CHIESE
Preghiamo per tutti i nostri fratelli che credono in Cristo: il Signore li riunisca e li conservi nell’unità della fede conformando la loro vita alla verità:
Silenzio
Signore Dio, nella vigilia della sua passione, tuo Figlio ha pregato per l’unità dei credenti in lui: guarda dunque al tuo gregge santificato in un solo battesimo e riuniscilo nella pienezza di una sola fede, attraverso il vincolo della carità. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER IL POPOLO DI ISRAELE
Preghiamo per gli ebrei: il Signore che li ha scelti come suo popolo, conceda loro di giungere nella, fedeltà dell’alleanza, al compimento del suo disegno di salvezza:
Silenzio
Signore Dio, che hai scelto Abramo e la sua discendenza per farne i figli della promessa, ascolta con bontà le preghiere della tua chiesa e perdona le nostre ostilità verso il popolo dell’alleanza e delle benedizioni, affinché possiamo giungere insieme alla pienezza della redenzione. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER QUELLI CHE CREDONO IN DIO
Preghiamo per quelli che credono in Dio, perché illuminati dallo Spirito santo, continuino a cercarlo e giungano a trovarlo:
Silenzio
Signore Dio, che ti lasci trovare da chi ti cerca, fa’ che quanti credono in te ma non conoscono tuo Figlio Gesù Cristo, giungano alla conoscenza della verità camminando alla tua presenza in sincerità di cuore. I doni della tua creazione ravvivino sempre in loro la fede in te e la ricerca del tuo volto di misericordia e di amore. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER QUELLI CHE NON CREDONO IN DIO
Preghiamo per quelli che non credono in Dio perché, obbedendo alla loro coscienza e vivendo nella carità, siano graditi al creatore e giungano alla conoscenza del Dio vivente e vero:
Silenzio
Dio nostro, che hai messo nel cuore degli uomini il desiderio di cercare te, fa’ che tutti gli uomini, al di là dell’opacità di questo mondo, possano discernere i segni della tua bontà e la testimonianza del tuo amore affinché abbiano la gioia di riconoscere che tu sei un Dio buono e amico degli uomini. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER I GOVERNANTI
Preghiamo per tutti i governanti affinché il Signore nostro Dio illumini la loro mente e il loro cuore perché cerchino il bene comune nella libertà, nella giustizia e nella pace:
Silenzio
Dio nostro, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti di ogni popolo: assisti con la tua sapienza quelli che ci governano perché, con il tuo aiuto, promuovano su tutta la terra la giustizia economica e sociale, la pace duratura e la libertà di ogni uomo. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER QUELLI CHE SOFFRONO
Preghiamo per tutti gli uomini che soffrono, perché Dio Padre onnipotente liberi il mondo da ogni violenza, allontani la malattia, estingua la fame, renda la libertà ai prigionieri, la giustizia agli oppressi, conceda il ritorno ai lontani da casa, la salute ai malati, sostegno agli operatori sanitari, speranza e conforto alle famiglie, la consolazione ai morenti:
Silenzio
Signore Dio, consolazione di chi piange e sostegno di chi è nella pace, ascolta il grido dell’umanità afflitta quali che siano le sue sofferenze: rendici attenti a quelli che sono nel dolore, affinché tutti si rallegrino di trovare, nelle loro necessità, l’aiuto nostro e il soccorso della tua misericordia. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
PER TUTTI I MORTI
Preghiamo per tutti quelli che sono morti, nella pace o nel tormento, nella fede o nel dubbio, nella luce o nella tenebra, e preghiamo per tutti i suicidi, affinché il Signore nostro Dio copra tutti con la sua misericordia e li faccia rivivere in lui nel regno eterno:
Silenzio
Signore Dio, tu solo conosci i pensieri e i cuori degli uomini, e tu solo giudichi nella tua infinita misericordia le loro azioni: fa’ splendere il tuo volto su tutti i morti, asciuga ogni lacrima dai loro occhi e accoglili con te nel tuo regno, dove non c’è più morte, né dolore, né pianto, perché le cose di prima sono passate e tutto è restituito alla piena integrità. Per Cristo, nostro unico Signore.
Amen.
ADORAZIONE DELLA CROCE
Prima che il Cristo ce ne rivelasse il senso, la croce era velata per gli uomini. Il rito del venerdì santo le toglie il velo davanti ai nostri occhi e la propone alle nostre scelte. Getteremo su di essa uno sguardo indifferente e distratto, invece di scoprirvi l’amore che il Cristo, mediante la croce, ci manifesta, amore che è l’unico a dare un senso alla nostra esistenza? Perché ogni vita, forse senza saperlo, cammina verso questa croce che ora contempliamo senza velo. Rappresentata da questa assemblea che avanza per adorare il Crocifisso, tutta l’umanità peccatrice e sofferente gli va incontro per implorare la sua grazia e la sua misericordia. «Ed io sono uno di quelli che piegano il ginocchio davanti alla croce, durante le brevi ore della mia vita, fino a che anche per me e per mezzo mio tutto sia compiuto?». (K.Rahner)
Il prete presenta per tre volte la croce dicendo:
Ecco il legno della croce.
Venite adoriamo.
Dopo il prete tutti i fedeli si recano processionalmente davanti alla croce facendo davanti ad essa una semplice genuflessione in segno di adorazione.
Perché questo pianto, Signore
in che cosa ti abbiamo contristato?
Io ti ho dato il pane nel deserto
tu chiudi il tuo cuore alle folle affamate.
Perché questa corona di spine, Signore in che cosa ti abbiamo contristato?
Io ho fatto di te un popolo regale
tu non vedi i poveri e i piccoli.
Perché queste ferite, Signore
in che cosa ti abbiamo contristato?
Io ti ho liberato dalla schiavitù e dall’esilio
tu dimentichi gli oppressi e i perseguitati.
Perché questo fianco trafitto, Signore in che cosa ti abbiamo contristato?
Io ti ho amato di amore fedele
tu hai rinnegato la mia alleanza.
Perché queste vesti lacerate, Signore
in che cosa ti abbiamo contristato?
Io ti ho dato il mio unico corpo
tu hai lacerato l’unità e la comunione.
Perché questa morte, Signore
in che cosa ti abbiamo contristato?
Io ti ho dato la vita per sempre
tu hai fatto alleanza con la morte.
Perché questo grido, Signore
in che cosa ti abbiamo contristato?
Io come luce sono venuto nel mondo tu hai preferito le tenebre alla luce.
COMUNIONE EUCARISTICA
Dopo la comunione
Dio onnipotente ed eterno,
che ci hai rinnovati con la gloriosa morte
e risurrezione del tuo Cristo,
custodisci in noi l’opera della tua misericordia,
perché la partecipazione a questo grande mistero
ci consacri sempre al tuo servizio.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Dopo la preghiera finale ci congediamo in silenzio fino alla veglia Pasquale.
l’altare viene spogliato. Vi rimane sopra la Croce con due candelieri.
Sabato santo
Il Sabato santo, la Chiesa sosta meditando la passione e la morte del Signore, astenendosi dal celebrare la Messa (la mensa resta senza tovaglia e ornamenti) fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione. L’attesa allora lascia il posto alla gioia pasquale, che nella sua pienezza si protrae per cinquanta giorni.
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.