TRIDUO PASQUALE
VEGLIA PASQUALE
NELLA NOTTE SANTA
BENEDIZIONE DEL FUOCO
Si spengono le luci e fuori della chiesa intorno al fuoco inizia la veglia pasquale con queste parole:
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre, e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.
Fratelli e sorelle, in questa santissima notte, nella quale il Signore nostro Gesù Cristo è passato dalla morte alla vita, la Chiesa invita i suoi figli sparsi nel mondo a raccogliersi per vegliare e pregare.
Rivivremo la Pasqua del Signore nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti: Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare
alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.
PREGHIAMO.
Signore Dio, che per mezzo di tuo Figlio
hai dato agli uomini la luce vera,
sii benedetto per questo fuoco,
e concedici in queste celebrazioni pasquali
di essere infiammati dal desiderio del regno
affinché possiamo giungere un giorno
rinnovati nello spirito, alla festa dell’eterna luce:
Gesù Cristo nostro Signore.
R. Amen
PREPARAZIONE DEL CERO
Il sacerdote, con uno stilo, incide nel cero una croce: sopra di essa traccia la lettera alfa e sotto la lettera omega; entro i bracci della croce traccia quattro cifre per indicare l’anno corrente, sottolineando i gesti con queste parole:
Il Cristo ieri e oggi
incide l’asta verticale;
Principio e fine
incide l’asta orizzontale;
Alfa
incide sopra l’asta verticale la lettera alfa;
e Omega.
incide sotto l’asta verticale la lettera omega;
A lui appartengono il tempo
nell’angolo sinistro superiore della croce incide la prima cifra dell’anno corrente;
e i secoli.
nell’angolo destro superiore della croce incide la seconda cifra dell’anno corrente;
A lui la gloria e il potere
nell’angolo sinistro inferiore della croce incide la terza cifra dell’anno corrente;
per tutti i secoli in eterno. Amen.
nell’angolo destro inferiore della croce incide la quarta cifra dell’anno corrente.
Al fuoco il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo:
Cristo morì per i nostri peccati
secondo le scritture,
fu sepolto ed è risorto il terzo giorno
secondo le scritture!
La luce del Cristo che risorge glorioso
disperda le tenebre del cuore e dello spirito.
PROCESSIONE DEL CERO
Sulla soglia della chiesa il sacerdote tenendo elevato il cero proclama:
Cristo, luce del mondo.
Rendiamo grazie a Dio.
In mezzo alla chiesa il sacerdote ripropone l’acclamazione, poi tutti accendono le proprie candele passando al vicino la luce del cero pasquale.
Giunto all’Altare rivolto verso il popolo, per la terza volta, il sacerdote proclama l’acclamazione e tutte le luci di chiesa si accendono.
ANNUNCIO PASQUALE
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gen 1,1-2,2
Lettura della prima profezia che ci ricorda la creazione della luce e la creazione dell’uomo: Cristo è la nuova luce e il nuovo Adamo che dà la vita eterna.
Dal libro della Genesi.
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Prete: Lodate il Signore perché è buono:
Tutti: perché eterna è la sua misericordia.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Il Signore ha creato i cieli con sapienza:
– perché eterna è la sua misericordia.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Il Signore ha stabilito la terra sulle acque:
– perché eterna è la sua misericordia.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Il Signore ha fatto i grandi luminari:
– perché eterna è la sua misericordia.
Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore:
– perché eterna è la sua misericordia.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Benedite, figli dell’uomo, il Signore:
– perché eterna è la sua misericordia.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo
PREGHIAMO
Dio onnipotente ed eterno, ammirabile in tutte le opere del tuo amore, illumina i figli da te redenti perché comprendano che, se fu grande all’inizio la creazione del mondo, ben più grande nella pienezza dei tempi fu l’opera della nostra redenzione nel sacrificio pasquale di Cristo Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Seconda Lettura Gen 22,1-2.9.10-13.15-18
Lettura della seconda profezia che ci ricorda il sacrificio di Isacco. Abramo credeva che Dio è capace anche di risuscitare i morti, ed è per questo che recuperò suo figlio. Noi siamo battezzati nella morte del Cristo, affinché viviamo una vita nuova.
Dal libro della Genesi.
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce»
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 15 (16)
Rit. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Rit.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Rit.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Rit.
PREGHIAMO
O Dio, vero Padre dei credenti, tu moltiplichi nell’universo i figli eredi della promessa e, attraverso il mistero pasquale, fai del tuo servo Abramo il padre di tutte le genti secondo la tua parola: accorda al tuo popolo di rispondere alla grazia della tua chiamata e di incontrare il tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Terza Lettura Es 14,15-15,1
Lettura della terza profezia che ci ricorda la prima Pasqua, la liberazione di Israele che esce dalla schiavitù dell’Egitto e attraversa il mar Rosso. Il Cristo risorto ci libera da tutte le schiavitù, annienta il nemico, ci fa passare nel suo regno, guidandoci e proteggendoci con la sua luce.
Dal libro dell’Esodo.
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo. Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:
PREGHIAMO
O Dio, ciò che hai fatto un tempo con la tua mano potente per liberare Israele dall’oppressione del faraone ora lo compi nella Pasqua di tuo Figlio per tutte le genti: concedi che l’umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo e partecipi alla promessa e alla benedizione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Quarta Lettura Is 54,5-14
Lettura della quarta profezia che ci ricorda come Gerusalemme, ricostruita dopo l’esilio babilonese, è figura della chiesa nata dalla passione e dalla resurrezione di Gesù Cristo. Gli uomini sono riuniti in lei, nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.
Dal libro del profeta Isaia.
Tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? – dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero
e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.
Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di berilli,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
sarai fondata sulla giustizia.
Tieniti lontana dall’oppressione,
perché non dovrai temere,
dallo spavento, perché non ti si accosterà.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 29 (30)
Rit. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Rit.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Rit.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.
Rit. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
PREGHIAMO
O Dio, Padre di tutti gli uomini, moltiplica a gloria del tuo nome la discendenza promessa ai patriarchi, a motivo della loro fede e dilata la tenda della tua chiesa perché vediamo realizzarsi il disegno universale di salvezza del quale i nostri padri non avevano mai dubitato. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Quinta Lettura Ez 36,16-28
Lettura della quinta profezia in cui è preannunciata la nuova alleanza con il raduno dei dispersi, la purificazione del cuore e dello spirito. La Pasqua di Cristo risorto è la festa del grande ritorno, è la remissione dei peccati, il dono dello Spirito santo.
Dal libro del profeta Ezechiele.
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.
Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
PREGHIAMO
O Dio, che nelle pagine dell’Antico e Nuovo Testamento ci hai preparati a celebrare il mistero pasquale, fa’ che comprendiamo l’opera del tuo amore per gli uomini, perché i doni che oggi riceviamo confermino in noi la speranza dei beni futuri. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Dopo l’ultima lettura si accendono le candele dell’altare ed ha inizio, con il canto del Gloria, la celebrazione Eucaristica.
Gloria
Colletta
O Dio, che illumini questa santissima notte con la gloria della risurrezione del Signore, ravviva nella tua Chiesa lo spirito di adozione filiale, perché, rinnovati nel corpo e nell’anima, siamo sempre fedeli al tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Epistola Rm 6,3-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.
Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mt 25,34
VANGELO Mt 28,1-10 (anno A)
Dal Vangelo secondo Matteo
R. Gloria a te, o Signore.
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.
Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
VANGELO Mc 16,1-7 (anno B)
Dal Vangelo secondo Marco
R. Gloria a te, o Signore.
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.
Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
VANGELO Lc 24,1-12 (anno C)
Dal Vangelo secondo Luca
R. Gloria a te, o Signore.
Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».
Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
LITURGIA BATTESIMALE
Di fronte al fonte battesimale.
Fratelli carissimi, invochiamo la benedizione di Dio Padre onnipotente su questo fonte battesimale, perché tutti quelli che nel battesimo saranno rigenerati in Cristo, siano accolti nella famiglia di Dio.
LITANIE DEI SANTI
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, pietà Cristo, pietà
Signore, pietà Signore, pietà
Santa Maria, Madre di Dio prega per noi
San Giuseppe, prega per noi
Santi apostoli
ed evangelisti, pregate per noi
Santi discepoli
del Signore, pregate per noi
San Lorenzo, prega per noi
San Quirico prega per noi
San Francesco, prega per noi
Santi e Sante di Dio, pregate per noi
Nella tua misericordia salvaci, Signore
Da ogni male, salvaci, Signore
Da ogni peccato, salvaci, Signore
Dalla morte eterna, salvaci, Signore
Per la tua incarnazione, salvaci, Signore
Per la tua morte
e risurrezione, salvaci, Signore
Per il dono
dello Spirito Santo, salvaci, Signore
Noi peccatori,
ti preghiamo, ascoltaci
Benedici e santifica
con la grazia del tuo Spirito
questo fonte battesimale
da cui nascono i tuoi figli
ascoltaci, Signore
Gesù,
Figlio del Dio vivente,
ascolta la nostra supplica
PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno, manifesta la tua presenza nei sacramenti del tuo amore, manda lo Spirito di adozione a suscitare un popolo nuovo dal fonte battesimale, perché l’azione del nostro umile ministero sia resa efficace dalla tua potenza.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione dell’acqua
O Dio, per mezzo dei segni sacramentali, tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza; e in molti modi, attraverso i tempi, hai preparato l’acqua, tua creatura, ad essere segno del Battesimo.
Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque perché contenessero in germe la forza di santificare; ed anche nel diluvio hai prefigurato il Battesimo, perché, oggi come allora, l’acqua segnasse la fine del peccato e l’inizio della vita nuova.
Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati.
Infine nella pienezza dei tempi, il tuo Figlio, battezzato da Giovanni nell’acqua del Giordano, fu consacrato dallo Spirito Santo; innalzato sulla croce, egli versò dal suo fianco sangue ed acqua, e dopo la sua risurrezione comandò ai discepoli: «Andate, annunziate il Vangelo a tutti i popoli, e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
Ora, Padre, guarda con amore la tua Chiesa e fa’ scaturire per lei la sorgente del Battesimo.
Infondi in quest’acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo unico Figlio, perché con il sacramento del Battesimo l’uomo, fatto a tua immagine, sia lavato dalla macchia del peccato, e dall’acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura.
Immergendo il cero pasquale nell’acqua, continua:
Discenda, Padre, in quest’acqua,
per opera del tuo Figlio,
la potenza dello Spirito santo.
Tutti coloro che in essa riceveranno il Battesimo, sepolti insieme con Cristo nella morte,
con lui risorgano alla vita immortale.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Prete: Sorgenti delle acque, benedite il Signore:
Tutti: lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Rinnovo delle promesse battesimali
Durante questa preghiera, tutti tengono in mano le candele accese.
Fratelli carissimi, per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova.
Ora, al termine del cammino penitenziale della quaresima, rinnoviamo la nostra adesione di fede al Dio vivente e vero, al suo Figlio Gesù Cristo e allo Spirito santo presente nella santa chiesa.
Rinunziate a satana, l’avversario e il divisore?
Rinunzio.
Rinunziate a tutto ciò che conduce al peccato?
Rinunzio.
Rinunziate al peccato
per essere nella libertà dei figli di Dio?
Rinunzio.
Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che concepito da Spirito santo nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò dai morti, salì al cielo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente?
Credo.
Credete nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Credo.
Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore Amen.
Se ci sono dei battesimi
Battesimo
Il prete attinge l’acqua dal fonte e versandola per tre volte sul capo dei battezzandi dice:
N., io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito santo.
UNZIONE CRISMALE
Il prete unge con il crisma la fronte dei battezzandi con un segno di croce, dicendo:
Dio onnipotente,
Padre del nostro Signore Gesù Cristo,
che ti ha fatto rinascere dall’acqua
e dallo Spirito santo,
e ti ha dato il perdono di tutti i peccati
unendoti al suo popolo,
egli stesso ti consacra con il crisma di salvezza,
perché inserito in Cristo,
sacerdote, re e profeta,
tu sia sempre un membro vivo del suo corpo
per la vita eterna.
Amen.
LA VESTE BIANCA
Il prete consegnata una vesta bianca con queste parole:
N. sei diventato nuova creatura,
e ti sei rivestito di Cristo.
Questa veste bianca sia segno della tua nuova dignità:
portala senza macchia per la vita eterna. Amen.
RITO DELL’EFFETÀ
«Effetà» Significa “apriti”. Sono le parole dette da Gesù per guarire i sordi e i muti. Il rito vuole ricordarci come il
Battesimo ci dona la capacità di ascoltare e capire la parola di Dio e la gioia di parlare e comunicare con lui.
Il celebrante tocca, con il pollice, le orecchie e le labbra dei singoli battezzati, dicendo:
Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua parola, ti di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre. Amen.
Il prete conclude aspergendo l’assemblea con l’acqua.
La nostra preghiera di oggi
Prete: Fratelli e sorelle, nel santo giorno della Pasqua con fiducia preghiamo unanimi il Signore: Cristo è risorto. Alleluia!
- Signore, in questa notte di Pasqua ci hai dato cieli nuovi e terra nuova: sii benedetto per la speranza che nasce sui nostri volti e per tutti i volti che riflettono il tuo volto di luce.
- Signore, in questa notte di Pasqua ci hai fatto percorrere un nuovo esodo: sii benedetto per la liberazione del tuo popolo e per averlo portato su ali d’aquila fino a te.
- Signore, in questa notte di Pasqua hai concluso con noi la nuova Alleanza: sii benedetto per la fedeltà alle tue promesse e per il nuovo comandamento che ci rende capaci di amarci.
- Signore, noi ci ricordiamo di Gesù Cristo, nuovo Adamo; questo è il giorno della salvezza, la tua grazia è più forte del peccato.
- Signore, noi ci ricordiamo di Gesù Cristo, nuovo Mosè; questo è il giorno della libertà, la legge cede il posto allo Spirito.
- Signore, noi ci ricordiamo di Gesù Cristo, il Risorto da morte; questo è il giorno della speranza, l’amore è più tenace dell’inferno.
- Signore, noi ti preghiamo per tutti i popoli schiacciati dalla guerra: converti i cuori di chi si ostina alla violenza e illumina le menti di quanti hanno responsabilità per realizzare progetti concreti di pace.
Prete: Signore Dio, questo è il giorno che tu hai fatto affinché ci rallegriamo ed esultiamo in te. All’aurora tu hai rivelato alle donne venute alla tomba il volto splendente di tuo Figlio risorto: dissipa la nostra tristezza davanti alla morte e concedici di riconoscere colui che sale a te, Padre suo e nostro, benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Alleluia.
Celebriamo dunque la festa
con azzimi di sincerità e di verità.
Alleluia, alleluia. (1Cor 5,7-8)
Comunione
BENEDIZIONE FINALE
Saluto finale
Prete:
Portate a tutti la gioia del Signore risorto. Andate in pace. Alleluia, alleluia.
Assemblea:
Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: .
Le letture di Domenica prossima, quarta di Avvento – anno C
Michea 5,1-4; Salmo 79; Ebrei 10,5-10; Luca 1,39-48.
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