[chiesa-messa]
[orario-messa]
COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI
Canto
VIENI E SEGUIMI
Lascia che il mondo vada
per la sua strada
Lascia che l’uomo ritorni
alla sua casa
Lascia che la gente accumuli
la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
Lascia che la barca in mare
spieghi la vela
Lascia che trovi affetto
chi segue il cuore
Lascia che dall’albero cadano
i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
E sarai luce per gli uomini
E sarai sale della terra
E nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2 volte)
E per questa strada va, va
E non voltarti indietro, va
E non voltarti indietro.
Atto penitenziale
Signore, che dalla tua morte fai scaturire la vita, converti le nostre chiusure in dono d’amore;
Signore, accoglici nella tua misericordia!
Cristo, che con la tua risurrezione doni la pace, converti i nostri conflitti in atti di riconciliazione; abbi pietà di noi.
Cristo, accoglici nella tua misericordia!.
Signore, che con il dono dello Spirito effondi la tua consolazione, converti le nostre disperazioni in canti di speranza; abbi pietà di noi.
Signore, accoglici nella tua misericordia!.
Gloria
Colletta
Nella tua bontà, o Padre, ascolta le preghiere che ti rivolgiamo, perché cresca la nostra fede nel Figlio tuo risorto dai morti e si rafforzi la speranza che i tuoi fedeli risorgeranno a vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gb 19,1.23-27a
Dal libro di Giobbe
Rispondendo Giobbe prese a dire:
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 26 (27)
Rit. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Rit.
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Rit.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.
Rit.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Rit. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Seconda Lettura Rom 5,5-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Gv 6,40
Alleluia, alleluia.
Questa è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.
Alleluia, alleluia
Signore sei venuto fratello in mezzo a noi
Signore hai portato amore e libertà.
Signore sei vissuto nella povertà:
Rit. Noi ti ringraziamo Gesù
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia
alleluia, alleluia, alleluia.
VANGELO Gv 6,37-40
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Io lo risusciterò
nell’ultimo
giorno
La nostra preghiera di oggi
Prete: Fratelli e sorelle, preghiamo il Signore con fede e speranza; egli è il Dio dei viventi:
Noi ti preghiamo, Dio dei viventi.
- Padre degli uomini, tu chiami ciascuno per nome:
– accogli accanto a te quelli che noi ricordiamo e quelli di cui nessuno si ricorda. - Dio di gloria, tu vuoi che tutti gli uomini siano salvati:
– dona il tuo regno eterno a quelli che hanno messo in te la loro fiducia e a quelli che sono morti senza conoscerti. - Dio di compassione, tu perdoni tutte le colpe:
– mostrati pieno di misericordia verso quelli che hanno pianto i propri peccati e verso quelli che non sapevano ciò che facevano. - Dio di comunione, tu ci hai chiamati a vivere un’unica speranza:
– concedi ai nostri fratelli e sorelle defunti la tua pace e il tuo riposo nella vita senza fine. - Dio di santità, tu solo sei Santo:
– rivesti della tua santità i figli di Adamo che nascono e muoiono su questa terra di sofferenza e di speranza. - Dio dei credenti, tu hai voluto la Chiesa:
– ravviva la comunione dei santi tra l’assemblea festosa dei cieli e noi che ti confessiamo ancora sulla terra.
Prete: Dio di amore, il tuo unico Figlio nel mistero della Pasqua è passato da questo mondo alla gloria del tuo regno: concedi ai nostri fratelli e alle nostre sorelle, che non sono più tra di noi, di condividere la sua vittoria sulla morte e di essere sempre con te, o Padre, perché il tuo amore vale più della vita. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
FRUTTO DELLA NOSTRA TERRA
Frutto della nostra terra,
del lavoro di ogni uomo:
pane della nostra vita,
cibo della quotidianità.
Tu che lo prendevi un giorno,
lo spezzavi per i tuoi,
oggi vieni in questo pane,
cibo vero dell’umanità.
Rit. E sarò pane, e sarò vino
nella mia vita, nelle tue mani.
Ti accoglierò dentro di me,
farò di me un’offerta viva,
un sacrificio gradito a Te.
Frutto della nostra terra,
del lavoro di ogni uomo:
vino delle nostre vigne,
sulla mensa dei fratelli tuoi
Tu che lo prendevi un giorno,
lo bevevi con i tuoi,
oggi vieni in questo vino
e ti doni per la vita mia.
Rit.
Sulle offerte
Guarda con benevolenza, o Padre, i nostri doni,
perché i tuoi fedeli defunti siano associati
alla gloria del tuo Figlio,
che tutti ci unisce nel grande sacramento del suo amore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
Prefazio
È fonte di consolazione e di speranza,
rendere grazie a te, Signore, Padre misericordioso,
per Cristo Signore nostro.
In lui risplende per noi la certezza
che la morte non è la fine, ma un passaggio;
poiché egli, condividendo la nostra fragile umanità,
ha vinto la potenza della morte
e ci ha aperto la via alla vita senza fine.
In lui, primogenito tra i risorti,
tutta la creazione cammina verso la tua luce;
e il tuo popolo, pellegrino sulla terra,
avanza nella speranza
di partecipare alla gloria del suo Signore,
dove ogni lacrima sarà asciugata
e ogni creatura troverà in te la sua pienezza.
Per questo dono di vita e di comunione,
uniti ai santi e a tutti coloro
che partecipano alla festa del tuo Regno
cantiamo senza fine
l’inno della tua gloria:
Santo
Santo, santo, santo è il Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
I cieli e la terra sono pieni,
della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli,
osanna al Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
Benedetto colui che viene,
nel nome del Signore.
osanna nell’alto dei cieli,
osanna al Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
Scambio della pace
Antifona alla comunione
Dice il Signore: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”. (Gv 11,25-26)
Comunione
SEMINA LA PACE
Senti il cuore della tua città:
batte nella notte intorno a te
sembra una canzone muta che
cerca un’alba di serenità.
Semina la pace e tu vedrai
che la tua speranza rivivrà
spine tra le mani piangerai
ma un mondo nuovo nascerà. (2v)
Sì, nascerà il mondo della pace,
di guerra non si parlerà mai più.
La pace è un dono che la vita ci darà,
un sogno che si avvererà.
Semina la pace e tu vedrai
che la tua speranza rivivrà
spine tra le mani piangerai
ma un mondo nuovo nascerà. (2v)
Un mondo nuovo nascerà.
Dopo la comunione
Fa’, o Signore, che i tuoi fedeli defunti,
per i quali abbiamo celebrato il sacramento pasquale,
entrino nella tua dimora di luce e di pace.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Canto finale
IL CANTO DELL’AMORE
Se dovrai attraversare il deserto
non temere io sarò con te
se dovrai camminare nel fuoco
la sua fiamma non ti brucerà
seguirai la mia luce nella notte
sentirai la mia forza nel cammino
io sono il tuo Dio, il Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato
ti ho chiamato per nome
io da sempre ti ho conosciuto
e ti ho dato il mio amore
perché tu sei prezioso ai miei occhi
vali più del più grande dei tesori
io sarò con te dovunque andrai.
Non pensare alle cose di ieri
cose nuove fioriscono già
aprirò nel deserto sentieri
darò acqua nell’aridità
perché tu sei prezioso ai miei occhi
vali più del più grande dei tesori
io sarò con te dovunque andrai
perché tu sei prezioso ai miei occhi
vali più del più grande dei tesori
io sarò con te dovunque andrai.
Io ti sarò accanto sarò con te
per tutto il tuo viaggio sarò con te
io ti sarò accanto sarò con te
per tutto il tuo viaggio sarò con te.
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Il Figlio dà la vita (Giovanni 5,19-29); la certezza della resurrezione e il timore della morte (2Cor 4,7-18); la speranza nel cuore della prova (Salmo 22; 41; 62; 119; 127; 145); un Dio dei vivi, non dei morti (Luca 20,27-38).
Letture di domenica prossima, DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE
Ezechiele 47, 1-2.8-9.12; Salmo 45; 1Corinti 3,9-11.16-17; Giovanni 2,13-22
Le porte della morte aprono alla vita
La liturgia non ha pianti, perché ciò di cui fa memoria non è la morte, ma la risurrezione. La liturgia non ha lacrime, se non asciugate dalla mano di Dio; essa infatti non pronuncia parole sulla fine ma sulla vita. «Se tu fossi stato qui mio fratello Lazzaro non sarebbe morto». Marta ha fede in Gesù, eppure si sbaglia. Così noi ripetiamo le sue parole e il suo errore: in questa malattia del mio familiare, dov’è Dio? Se Dio esiste, perché questa morte innocente? Se Tu sei qui, i miei cari non moriranno… Invece Dio è qui, sempre, ma non come esenzione dalla morte. Gesù non ha mai promesso che i suoi amici non sarebbero morti. Per lui il bene più grande non è una vita lunga, un infinito sopravvivere; l’essenziale non sta nel non morire, ma nel vivere già una vita risorta. L’eternità è già entrata in noi molto prima che accada, entra con la vita di fede (chiunque crede in Lui ha la vita eterna), entra con i gesti del quotidiano amore. Il Signore ci insegna ad avere più paura di una vita sbagliata che della morte. A temere di più una vita vuota e inutile che non l’ultima frontiera che passeremo aggrappandoci forte al cuore che non ci lascerà cadere.
Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Né angeli né demoni, né vita né morte, nulla ci potrà mai separare dall’amore (Rm 8,35-37). Questo mi basta. Se Dio è amore, mi vendicherà della mia morte. La sua vendetta è la risurrezione, un amore mai più separato.
Dio salva, questo è il suo nome. Salvare significa conservare. Per sua precisa volontà nulla andrà perduto, non un affetto, non un bicchiere d’acqua fresca, neanche il più piccolo filo d’erba.
Una preghiera per i defunti, forse la più bella, invoca: ammettili a godere la luce del tuo volto. I verbi della fede cedono ad un verbo umile e forte, inerme ed umanissimo: godere. La ragione cede alla gioia, la fede al godimento. L’eternità fiorisce nei verbi della gioia. Perché Dio non è risposta al nostro bisogno di spiegazioni, ma al nostro bisogno di felicità, lo è per i miei sensi, lo spirito, gli affetti e il cuore, per la totalità della mia persona.
La nostra esperienza sostiene che tutto va dalla vita verso la morte. La fede cristiana dichiara invece che l’esistenza dell’uomo va da morte a vita. Dal santuario di Dio che è la terra e dove nessun uomo può restare a vivere, le porte della morte conducono verso l’esterno. Ma su che cosa si aprono i battenti di questa porta? Non lo sai? Sulla vita!
Padre Ermes Ronchi
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.
