[chiesa-messa]
[orario-messa]
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE – ANNO A
Canto
VIENI E SEGUIMI
Lascia che il mondo vada
per la sua strada
Lascia che l’uomo ritorni
alla sua casa
Lascia che la gente accumuli
la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
Lascia che la barca in mare
spieghi la vela
Lascia che trovi affetto
chi segue il cuore
Lascia che dall’albero cadano
i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
E sarai luce per gli uomini
E sarai sale della terra
E nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2 volte)
E per questa strada va, va
E non voltarti indietro, va
E non voltarti indietro.
Atto penitenziale
Signore Gesù, tu sei il Figlio di Dio nato da donna; in te noi abbiamo ricevuto l’adozione a figli: perdonaci se non ci riconosciamo più come fratelli.
Signore, accoglici nella tua misericordia!
Cristo Verbo incarnato, Maria ti ha accolto e custodito, ti ha concepito come Figlio di Dio, si è fatta umile e obbediente al tuo insegnamento: perdonaci se la preghiamo tanto, ma la imitiamo poco.
Cristo, accoglici nella tua misericordia!
Signore Gesù, Giuseppe ti ha accolto come figlio, disponibile all’ascolto si è fidato della Parola datagli da Dio in sogno: perdonaci se, delusi, abbiamo smesso di credere al tuo regno di giustizia e di pace.
Signore, accoglici nella tua misericordia!
Gloria Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini
amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo,
Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio,
Figlio del Padre,
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo,
tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo,
con lo Spirito Santo,
nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
O Dio, nostro creatore e padre, tu hai voluto che il tuo Figlio, generato prima dell’aurora del mondo, divenisse membro dell’umana famiglia; ravviva in noi la venerazione per il dono e il mistero della vita, perché i genitori si sentano partecipi della fecondità del tuo amore, e i figli crescano in sapienza, età e grazia, rendendo lode al tuo santo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Sir 3,2-6.12-14
Dal libro del Siràcide
Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita. Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrà a lungo, chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno, e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata, otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 127 (128)
Rit. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
Rit.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
Rit.
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Rit. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Seconda Lettura Col 3,12-21
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Col 3,15a.16a
Alleluia, alleluia.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mt 2,13-15.19-23
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Famiglia
piccola
chiesa
La nostra preghiera di oggi
Prete: Dio è veramente nostro Padre e noi siamo veramente suoi figli. Con questa fiducia lo possiamo pregare:
Padre, ascoltaci!
- Padre, tu hai voluto fare abitare tuo Figlio Gesù nella famiglia di Maria e Giuseppe:
– concedici la disponibilità ad accogliere ogni tuo dono. - Padre, tu ci hai dato nella famiglia di Nazareth un luogo di comunione e di amore perseverante:
– ogni famiglia testimoni con le sue relazioni il tuo amore fedele. - Padre, tu hai scritto nella nostra natura umana le leggi della fiducia e dell’amore:
– donaci di riconoscere il bene di ascoltare e mettere in pratica la tua Parola. - Padre, tu hai fatto del tuo Figlio un esule in una terra straniera e ostile:
– accordaci di sentirci estranei alla mentalità di questo mondo. - Padre, tu raduni nel tuo Regno (….. e) i nostri fratelli defunti:
– ravviva la comunione dei santi tra l’assemblea festosa dei cieli e la famiglia umana che sulla terra spera nella tua salvezza.
Intenzioni personali silenziose.
Il prete conclude accompagnato da tutti:
Ti rendiamo grazie, o Dio, padre della famiglia umana: tuo Figlio ha conosciuto, come noi, il lento cammino della crescita; egli continua a farci crescere nel suo amore, e tornerà un giorno a radunarci, quando avremo in lui la statura dell’uomo perfetto. Egli è Dio, benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
SEGNI DEL TUO AMORE
Mille e mille grani
nelle spighe d’oro
mandano fragranza
e danno gioia al cuore,
quando, macinati, fanno un pane solo:
pane quotidiano, dono tuo, Signore.
Rit. Ecco il pane e il vino,
segni del tuo amore.
Ecco questa offerta,
accoglila Signore:
tu di mille e mille cuori
fai un cuore solo,
un corpo solo in te
e il Figlio tuo verrà, vivrà
ancora in mezzo a noi.
Mille grappoli maturi
sotto il sole,
festa della terra,
donano vigore,
quando da ogni perla stilla il vino nuovo:
vino della gioia, dono tuo, Signore.
Rit.
Sulle offerte
Ti offriamo, o Signore, questi doni di riconciliazione
e, sull’esempio della Vergine Madre e del suo sposo Giuseppe,
ti preghiamo di rendere salde le nostre famiglie
nella tua grazia e nella tua pace.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Prefazio
È stupendo renderti grazie,
Signore Dio della vita.
Nel silenzio della notte tu parli ai cuori vigili,
e nei sogni indichi le vie che salvano:
così hai guidato Giuseppe, uomo giusto,
affidandogli il Figlio e sua Madre,
perché, in ascolto della tua Parola,
custodisse con coraggio
la fragilità che salva il mondo.
In mezzo ai molti Erodi della storia,
che ancora seminano paura e morte,
tu susciti custodi della vita,
cuori capaci di riconoscere la tua volontà
e mani forti che proteggono ciò che è piccolo.
Benedici le famiglie, Padre buono,
dimora umile del tuo mistero,
dove il futuro dell’umanità si decide
nell’intreccio quotidiano degli affetti,
nel lavoro paziente, nell’amore feriale,
nel coraggio silenzioso di chi ama.
Sii vicino alle famiglie ferite,
a quelle che conoscono la fatica, la crisi,
il fallimento delle relazioni,
a chi porta il peso di legami spezzati,
di sogni infranti, di solitudini inattese.
Rendici Chiesa che accoglie e sostiene,
capace di non giudicare ma accompagnare.
Per questo, uniti a Giuseppe che sogna i tuoi sogni
e al risveglio li traduce in scelte di vita,
con Maria, Madre che custodisce e confida,
e con tutti i santi,
innalziamo a te la nostra lode:
Santo
Santo, santo, santo, santo è il Signore
Il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria
Osanna, osanna nei cieli
Osanna, osanna nell’alto dei cieli.
Santo, santo, santo, santo è il Signore
Il Signore Dio dell’universo.
Benedetto è chi viene nel nome del Signore
Osanna, osanna nei cieli
Osanna, osanna nell’alto dei cieli.
Scambio della pace
Antifona alla comunione
Giuseppe si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si compisse il detto dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno». (Cf. Mt 2,22-23)
Comunione
ASTRO DEL CIEL
Astro del ciel, Pargol divin,
mite Agnello Redentor.
Tu che i vati da lungi sognar,
Tu che angeliche voci annunziar,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor!(2 volte)
Astro del ciel, Pargol divin,
mite Agnello redentor.
Tu di stirpe regale decor,
Tu virgineo mistico fior,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor! (2 volte)
Astro del ciel, Pargol divin,
mite Agnello redentor.
Tu disceso a scontare l’error,
Tu sol nato a parlare d’amor,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor! (2 volte)
Dopo la comunione
Padre misericordioso, che ci nutri con questi sacramenti,
concedi a noi di seguire con fedeltà gli esempi della santa Famiglia,
perché, dopo le prove della vita,
siamo associati alla sua gloria in cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Canto finale
TU SCENDI DALLE STELLE
Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino,
io ti vedo qui tremar;
o Dio beato!
Ahi quanto ti costò l’avermi amato!
Ahi quanto ti costò l’avermi amato!
A te, che sei del mondo il Creatore,
mancano panni e foco, o mio Signore,
mancano panni e foco, o mio Signore.
Caro eletto pargoletto,
quanto questa povertà
più m’innamora,
giacché ti fece amor povero ancora,
giacché ti fece amor povero ancora.
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: ognuno – nel proprio ruolo di padre, madre o figlio – si confronti con: Dio nell’atteggiamento della madre (Isaia 49,15); Gesù come figlio che disobbedisce ai genitori che non capiscono (Luca 2,41-50); i genitori che chiedono di essere riconosciuti come tali e con Gesù che si distacca definitivamente da loro (Marco 3,31-35); Dio come padre che sa attendere e accogliere un figlio che chiede perdono (Luca 15,11-32).
Letture di domenica prossima, II dopo Natale
Siracide 24,1-4.12-16; Salmo 147; Efesini 1,3-6.15-18; Giovanni 1,1-18)
Commento
La festa della santa Famiglia che cade sempre nella domenica compresa tra il 26 e il 31 dicembre può essere vista sotto una doppia angolatura. La chiesa cattolica ha spesso privilegiato la dimensione familiare, facendone cioè una celebrazione della famiglia tradizionale, in un periodo dell’anno, quello delle vacanze natalizie, nel quale si presume che le famiglie stiano più insieme del solito. Non di rado, però, noi preti tendiamo a proiettare su questa festa le nostre idee circa ciò che dovrebbe essere la famiglia cristiana, idee che tutt’al più possono rifarsi alle esperienze vissute nella nostra gioventù, non certo all’esperienza di una famiglia della quale, come celibi, non facciamo parte, almeno come genitori. Evitare di cadere in luoghi comuni o facili moralismi non è dunque semplice.
È poi evidente che il mondo biblico ha di fronte un’idea di famiglia, molto diversa da quella o quelle che oggi abbiamo nel nostro mondo; e tuttavia la Bibbia non celebra una famiglia ideale, ma famiglie reali del proprio tempo, con le loro storie e i loro problemi. Così oggi dobbiamo tener conto di come’ le famiglie siano cambiate rispetto a quelle che erano anche solo qualche decina di anni fa.
D’altra parte questa festa celebra anche la dimensione familiare nella quale Gesù ha vissuto, con suo padre e sua madre, un aspetto sottolineato sia da Luca che da Matteo nei rispettivi primi due capitoli del loro vangelo.
Le prime due letture di questo anno A ci spingono verso il primo tema, quello della famiglia in quanto tale. La prima lettura è tratta dal libro del Siracide; questo saggio ebreo vissuto a Gerusalemme circa due secoli prima di Cristo ci offre un commento alla quarta parola del decalogo: «Onora tuo padre e tua madre». Il Siracide sa bene che cosa significa «onorare» nella Bibbia, non nel senso un po’ sbiadito che il termine ha acquisito oggi. Onorare significa per il linguaggio biblico dare peso, riconoscere l’importanza di una persona; si tratta di un verbo che si usa per Dio o per il re, qui per i genitori.
Onorare un genitore significa per i figli riconoscerne l’importanza, in particolare nel momento della vecchiaia, quando il genitore rischia di diventare un peso dal quale si è tentati persino di disfarsi. Onorare è più che prestare aiuto e sostegno; è riconoscere il peso che i genitori hanno avuto per i figli e la centralità che essi hanno avuto nel crescerli (non sempre, purtroppo, è così). È in ogni caso riconoscere l’esistenza di relazioni forti o di lavorare per ricucirle, qualora tali relazioni si fossero spezzate. L’invito del Siracide non si rivolge ai bambini, ma ai figli ormai adulti. L’onore che essi avranno per i genitori è per il saggio biblico un tesoro accumulato per sé stessi: è l’onore che quei figli riceveranno a loro volta dai loro figli.
Dietro a queste parole del Siracide c’è l’idea che il bene produce altro bene e che l’atteggiamento positivo tenuto nei confronti dei genitori crea una rete di solidarietà e di affetto che unisce le generazioni, al di là delle loro differenze. Tutto questo diviene fonte di felicità e, letto alla luce della fede, di benedizione da parte del Signore.
La seconda lettura contiene di per sé una serie di indicazioni relative alla vita cristiana, offerte da Paolo ai cristiani della chiesa di Colossi. Possono essere lette anche in relazione alla famiglia, alla luce però di una società profondamente gerarchizzata, nella quale qualcu.no è capo mentre gli altri sono sudditi. All’interno di questo quadro culturale, Paolo comprende però che la fede nel Signore Gesù modifica profondamente le relazioni umane e quindi anche quelle familiari. Si tratta di essere sottomessi, ma in realtà gli uni agli altri; di ubbidire, ma non di essere schiacciati o oppressi. Di avere verso gli altri gli stessi atteggiamenti che sono stati quelli di Cristo, o meglio di «rivestirsi» di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Il «rivestirsi» è qui con ogni probabilità un’allusione alla realtà dell’abito battesimale.
Riguarda in particolare la famiglia l’invito a sopportarsi a vicenda e a perdonarsi l’un l’altro. Due consigli certamente molto pratici e concreti, ma efficaci all’interno delle relazioni familiari. A questi atteggiamenti si aggiunge l’invito al pregare, al lodare, al ringraziare: l’invito cioè a vivere la propria vita quotidiana in famiglia come un dono del quale sempre rendere grazie, anche nei momenti più difficili.
Infine, una parola sul vangelo: la liturgia ha scelto un testo inusuale, che in realtà mette al centro la figura di Giuseppe e la scena del suo sogno che lo spinge a portare Maria e Gesù in Egitto, per salvarli dalla strage decretata da Erode. Non sappiamo, in realtà, come le cose siano davvero accadute. Matteo racconta questo episodio avendo in mente, in filigrana, la storia del faraone che in Egitto vuol far morire i bambini ebrei (Es 1) e allo stesso tempo la storia di un altro Giuseppe, figlio di Giacobbe, anch’egli depositario di sogni (Gen 37). Giuseppe appare su questo sfondo biblico come un uomo e un genitore capace di sognare e di riconoscere però che questi sogni non sono suoi. Così il suo progetto sulla famiglia
Maria, nel racconto di Matteo, è del tutto passiva non è l’imposizione della propria volontà o del proprio modo di vedere le cose. Giuseppe scopre nel sogno una volontà diversa, quella di Dio, e cerca di realizzarla al di là di ciò che egli avrebbe con ogni probabilità voluto. Forse questo può essere un messaggio ancora valido per ogni genitore che sogna un futuro di gioia e di speranza per i propri figli.
Luca Mazzinghi
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.
