
1 NOVEMBRE – TUTTI I SANTI
Canto
Atto penitenziale
Signore Gesù, tu sei glorificato
dai poveri e dagli umili:
abbi pietà di noi.
Signore, accoglici nella tua misericordia!
Cristo Signore, tu sei testimoniato
dai miti e dagli operatori di pace:
abbi pietà di noi.
Cristo, accoglici nella tua misericordia!
Signore Gesù, tu sei lodato
dai santi del cielo e della terra:
abbi pietà di noi.
Signore, accoglici nella tua misericordia!
Gloria Noi ti lodiamo, ti benediciamo, Signore Dio, Re del cielo, Gloria a Dio nell’alto dei cieli Signore Dio, agnello di Dio, Tu che togli i peccati del mondo Gloria a Dio nell’alto dei cieli Tu solo il santo, tu solo il Signore, Gloria a Dio nell’alto dei cieli
Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama. (2 v)
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua immensa gloria.
Dio Padre onnipotente,
Figlio unigenito
Cristo Gesù.
e pace in terra agli uomini che egli ama.
Figlio del Padre onnipotente,
tu che togli i peccati del mondo
abbi pietà di noi.
accogli benigno la nostra preghiera
tu che siedi alla destra del Padre
abbi pietà di noi!
e pace in terra agli uomini che egli ama.
tu l’altissimo Gesù Cristo,
con lo Spirito santo
nella gloria del Padre.
e pace in terra agli uomini che egli ama. (2 v)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che ci doni la gioia di celebrare in un’unica festa i meriti e la gloria di tutti i Santi, concedi al tuo popolo, per la comune intercessione di tanti nostri fratelli, l’abbondanza della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Ap 7,2-4.9-14
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».
E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele.
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello».
E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 23 (24)
Rit. Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Rit.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Rit.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Rit. Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
Seconda Lettura 1Gv 3,1-3
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mt 11,28
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Alleluia, alleluia.
ALLELUIA (verbum panis)
Alleluia, alleluuia,
alleluia, alleluuia,
alleluia, alleluuia,
alleluia, alleluuiaAlleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia,
alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.
VANGELO Mt 5,1-12a
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Beati i poveri
in spirito,
perché di essi
è il regno dei cieli
La nostra preghiera di oggi
Prete: Per la grazia di Cristo noi siamo concittadini dei santi e familiari di Dio. Rivolgiamo al Signore la nostra preghiera, perché ognuno di noi realizzi la vocazione di santità alla quale è chiamato.
- Tu hai proclamato beati i perseguitati per il tuo nome:
– sostieni e rallegra i cristiani che sono nella prova. - Tu hai chiamato a seguirti uomini e donne, perché annunciassero la tua morte e la tua resurrezione:
– fa’ che proclamiamo agli uomini che tu sei Vivente. - Tu ci hai fatto sale della terra, luce del mondo e città sul monte:
– fa’ che siamo santi come tu sei Santo. - Tu hai dichiarato fratello, sorella e madre chi ascolta la tua parola e la mette in pratica:
– conforma le nostre parole e azioni alla tua volontà. - Tu sei glorificato dai poveri e dagli umili e sei testimoniato dai miti e dagli operatori di pace:
– donaci la beatitudine di essere tuoi servi e artigiani della tua pace. - Tu ci doni la libertà di amarci gli uni gli altri perché il mondo riconosca che siamo tuoi discepoli:
– riunisci i cristiani in un’unica chiesa. - Tu vuoi che tutti gli uomini siano salvati: ravviva la comunione dei santi tra l’assemblea festosa dei cieli,
– e noi che ti confessiamo ancora sulla terra.
Prete: Signore, accogli la lode di tutti i santi del cielo e ascolta la preghiera di tutti i tuoi figli sulla terra: unisci la nostra liturgia a quella del Regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
SEGNI DEL TUO AMORE
Mille e mille grani
nelle spighe d’oro
mandano fragranza
e danno gioia al cuore,
quando, macinati, fanno un pane solo:
pane quotidiano, dono tuo, Signore.
Rit. Ecco il pane e il vino,
segni del tuo amore.
Ecco questa offerta,
accoglila Signore:
tu di mille e mille cuori
fai un cuore solo,
un corpo solo in te
e il Figlio tuo verrà, vivrà
ancora in mezzo a noi.
Mille grappoli maturi
sotto il sole,
festa della terra,
donano vigore,
quando da ogni perla stilla il vino nuovo:
vino della gioia, dono tuo, Signore.
Rit.
Sulle offerte
Ti siano graditi, o Signore,
i doni che ti offriamo in onore di tutti i Santi:
essi, che già godono della tua vita immortale,
ci proteggano nel cammino verso di te.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio misericordioso ed eterno.
Oggi ci dài la gioia di celebrare la città santa,
la Gerusalemme del cielo che è nostra madre,
dove l’assemblea festosa dei nostri fratelli
glorifica in eterno il tuo nome.
Verso la patria comune, noi pellegrini sulla terra,
sorretti dalla fede, affrettiamo il cammino,
lieti per la sorte gloriosa
di questi membri della Chiesa,
che nella nostra debolezza
ci doni come sostegno e modello di vita.
Per questo dono del tuo amore,
uniti a loro e all’immensa schiera degli angeli,
cantiamo con esultanza la tua lode:
Santo
Santo, santo, santo è il Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
I cieli e la terra sono pieni,
della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli,
osanna al Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
Benedetto colui che viene,
nel nome del Signore.
osanna nell’alto dei cieli,
osanna al Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
Santo, santo, santo è il Signore.
Scambio della pace
Antifona alla comunione
Beati i puri di cuore: vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia: di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,8-10)
Comunione
AVE MARIA, VERBUM PANIS
Rit. Ave Maria, Ave.
Ave Maria, Ave.
Donna dell’attesa e madre di speranza
Ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio
Ora pro nobis.
Donna di frontiera e madre dell’ardore
Ora pro nobis.
Donna del riposo e madre del sentiero
Ora pro nobis.
Rit.
Donna del deserto e madre del respiro
Ora pro nobis.
Donna della sera e madre del ricordo
Ora pro nobis.
Donna del presente e madre del ritorno
Ora pro nobis.
Donna della terra e madre dell’amore
Ora pro nobis.
Rit.
SERVIRE È REGNARE
Guardiamo a te che sei
Maestro e Signore:
Chinato a terra stai,
Ci mostri che l’amore
È cingersi il grembiule,
Sapersi inginocchiare,
C’insegni che amare è servire.Fa’ che impariamo, Signore, da Te,
Che il più grande è chi più sa servire,
Chi s’abbassa e chi si sa piegare,
Perché grande è soltanto l’amore.E ti vediamo poi,
Maestro e Signore,
Che lavi i piedi a noi
Che siamo tue creature
E cinto del grembiule,
Che è il manto tuo regale,
C’insegni che servire è regnare.Fa’ che impariamo, Signore, da Te,
Che il più grande è chi più sa servire,
Chi s’abbassa e chi si sa piegare,
Perché grande è soltanto l’amore.
Dopo la comunione
O Dio, unica fonte di ogni santità,
mirabile in tutti i tuoi Santi,
fa’ che raggiungiamo anche noi la pienezza del tuo amore,
per passare da questa mensa,
che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno,
al festoso banchetto del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Canto finale
LE TUE MERAVIGLIE
Ora lascia, o Signore,
che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa
per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.
La tua presenza ha riempito d’amore
le nostre vite, le nostre giornate,
in te una sola anima.
Un solo cuore siamo noi,
con te la luce risplende,
splende più chiara che mai. Rit.
La tua presenza ha inondato d’amore
le nostre vite, le nostre giornate,
fra la tua gente resterai
per sempre vivo in mezzo a noi.
Fino ai confini del tempo,
così ci accompagnerai.
Ora lascia, o Signore,
che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa
per le strade correrà
a portare le tue meraviglie. (2 v.)
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: il capitolo 1 della lettera agli Efesini. Ringraziamo Dio per il disegno di salvezza concepito fin dall’eternità, disegno manifestato in Cristo e nella Chiesa chiamata alla santità.
Beati i poveri in spirito
Luca Mazzinghi
Il discorso della montagna non è un elenco di precetti impossibili da vivere, vere e proprie utopie, tanto che la tradizione cristiana li considererà in gran parte “consigli”, validi solo per alcuni, per esempio i religiosi. È piuttosto, come aveva già intuito sant’Agostino, un progetto di vita cristiana da mettere in pratica, fondandolo sulla fede nelle promesse del Signore. Le Beatitudini, infatti, confermano quanto abbiamo detto: esse non sono precetti cui ubbidire, ma promesse, doni che il Signore fa a, coloro che si fidano di lui, doni che però divengono altrettanti impegni da vivere. Le Beatitudini non sono neppure un facile annuncio consolatorio che riguarderebbe soltanto un lontano aldilà; i poveri se ne stiano tranquilli su questa terra, che in paradiso saranno ricompensati! Questa sarebbe davvero la beffa più crudele giocata agli ultimi. Tale è il cuore delle Beatitudini: una promessa e un impegno. Una promessa: le Beatitudini sono un annunzio di gioia, dove il ritornello, “beati!”, sottolinea un drastico rovesciamento di situazione; le categorie di persone che noi consideriamo infelici e disgraziate sono, per opera di Dio, riempite di gioia. Un impegno: perché la miseria e l’infelicità non sono santificate in quanto tali; è beato, piuttosto, chi rovesciando i falsi valori umani mette al primo posto i valori del regno di Dio, schierandosi dalla parte del povero. La prima Beatitudine, infatti, è quella che dà il tono a tutte le altre. Molte persone interpretano la frase «beati i poveri in spirito» in una maniera davvero singolare: Matteo non parlerebbe dei poveri reali, piuttosto proclamerebbe beati coloro che, anche se ricchi, sanno vivere distaccati dai loro beni. Che bello! In questo modo siamo tutti giustificati se continuiamo a essere attaccati ai nostri conti in banca e a preoccuparci, prima di tutto, dei quattrini che guadagniamo. Una tale interpretazione, oltre che essere di comodo, è solo in parte vera. Matteo non intende proclamare beati i poveri perché poveri, e del resto una tale intenzione è del tutto estranea all’intero Nuovo Testamento. La condizione del povero è terribile e, come ben sappiamo, raramente porta con sé gioia e soddisfazione, anche se sorprendentemente la gioia dei poveri è più diffusa e più reale di quanto noi, ricchi e insoddisfatti, possiamo pensare. Resta il fatto che, per il Vangelo, la povertà è un male che deve essere tolto. Beato è invece chi in spirito, cioè dentro di sé, nel suo intimo, prende la decisione di vivere da povero, chi sceglie la via della povertà perché nessun altro sia più povero. Lo spirito della prima Beatitudine è dunque quello di cui parla Paolo in 2Cor 8,9: «Cristo Gesù, da ricco che era, si è fatto povero perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Felici dunque coloro che scelgono la povertà perché ogni povertà scompaia. Da questo punto di partenza nascono tutte le altre Beatitudini, fino all’ultima, che è la conseguenza della prima: beati voi quando vi perseguiteranno per causa mia, cioè quando la vostra scelta di povertà, mitezza, semplicità, misericordia, pace… troverà l’opposizione di chi vede in voi un ostacolo a vivere in modo egoistico la propria vita. Tutto questo mi sembra vitale, in relazione a un discorso sulla santità cristiana: la via della santità non può che passare attraverso la povertà, intesa come condivisione di se stessi e delle proprie cose con chi è povero davvero, intesa soprattutto come scelta radicale che nasce dalla fede nella promessa di Gesù, che ritma ogni beatitudine: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli». La santità cristiana, in definitiva, è dunque, prima di tutto, una questione di fiducia.
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.
