FESTA DEL PERDONO
Canto
VIENI E SEGUIMI
Lascia che il mondo vada
per la sua strada
Lascia che l’uomo ritorni
alla sua casa
Lascia che la gente accumuli
la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
Lascia che la barca in mare
spieghi la vela
Lascia che trovi affetto
chi segue il cuore
Lascia che dall’albero cadano
i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
E sarai luce per gli uomini
E sarai sale della terra
E nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2 volte)
E per questa strada va, va
E non voltarti indietro, va
E non voltarti indietro.
Prete:
Chi si mette in ginocchio diminuisce la propria statura, si fa piccolo davanti a colui che gli sta davanti in piedi. Mettiamoci in ginocchio e chiediamo che la misericordia del Padre ci dia il coraggio e la forza di rialzarci.
Lettore 1:
Mio Dio, in ginocchio davanti a Te,
riconosco la mia piccolezza
e mi affido alla tua bontà.
Tutti: Signore pietà.
Lettore 2:
Perdonami!
So che avevo promesso,
so che avevo deciso,
so che…
Ero sincero, mio Dio,
non volevo mentirti.
Tutti: Signore pietà.
Lettore 3:
Perdonami,
sono in ginocchio davanti a Te,
Tu puoi rialzarmi.
Non ho perso la fiducia in Te.
Sono pronto a ricominciare da capo.
Tutti: Signore pietà.
Lettore 4:
Sono in ginocchio davanti a Te:
aspetto il tuo sguardo.
Soltanto il tuo amore può farmi rialzare.
Sono in ginocchio
per dirti con tutto il mio essere
che soltanto tu sei la mia forza.
Tutti: Signore pietà.
Prete: Mettiamoci seduti per ascoltare la Parola di Dio. Essa ci aiuti a scoprire i nostri sbagli e a trovare la forza per cambiare.
Prete:
Dal Vangelo secondo Luca
Gesù disse ancora una parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Breve commento.
Lettore 5:
Ti chiediamo perdono, Signore!
Noi lo sappiamo:
tu sei buono e ci vuoi un gran bene,
conosci le cose sbagliate che abbiamo fatto
e vuoi che cambiamo
per assomigliare di più a te!
Lettore 6:
Aiutaci a dimostrare che ci ami,
rialzaci, quando sbagliamo,
perché non ci comportiamo sempre bene.
Sei tu che ci dai la capacità
di andare d’accordo,
ma ogni tanto litighiamo fra noi.
Sei tu che ci dai la capacità
di interessarci degli altri,
ma è più facile interessarci
di noi stessi e basta.
Lettore 7:
Sei tu che ci dai la capacità
di rispettare la natura,
ma è più facile non starci attenti.
Sei tu che ci dai la capacità
di capire quando gli altri
hanno bisogno di noi,
ma è più facile continuare a giocare
che aiutare.
Tutti:
Insegnaci, Signore,
a voler bene come te,
ad aver cura di tutti,
insegnaci a non litigare.
Però aiutaci,
perché da soli non ci riusciamo.
È difficile non sbagliare,
ma riuscirci è molto bello.
Se tu ci aiuti,
ci riusciremo e saremo contenti.
Ti chiediamo perdono, Signore!
Un piccolo albero senza foglie
Catechista:
Un giovane ricco e prepotente, che si vantava di non aver paura di nessuno, accettò per scommessa di andare a confessarsi da un vecchio eremita, un sacerdote ritiratosi in cima alla montagna.
Il vecchio sacerdote ascoltò i racconti del giovane e, dopo alcuni momenti di silenzio, disse: «Ti darò la benedizione e il perdono di Dio quando avrai assolto a questa penitenza». Il sacerdote consegnò al giovane un piccolo alberello secco piantato in un vaso. «Abbine cura, annaffialo e quando germoglierà torna per l’assoluzione».
Il giovane, meravigliato di una così facile penitenza, si prese subito cura della pianta. La innaffiava tutti i giorni, ma l’alberello non dava segni di ripresa. Colto nell’orgoglio il giovane non volle perdere la faccia davanti a tutto il paese e cominciò a girare tutto il mondo alla ricerca di un’acqua capace di ridare vita alla pianticella. Passarono gli anni e il giovane ricco si ritrovò povero: aveva ormai speso tutto senza essere riuscito a far germogliare l’alberello.
Tornò, allora, dal vecchio sacerdote, per restituire la pianta e ammettere il suo insuccesso. Davanti al vecchio il giovane iniziò a ricordare tutte le sue disavventure. Nella povertà aveva subito le angherie dei potenti, aveva avvertito il morso della fame e compreso come fosse sbagliata la vita che finora aveva condotto. Mentre esprimeva il suo pentimento il giovane si commosse e una lacrima scivolandogli sulla guancia cadde sull’alberello che immediatamente fiorì in mille colori.
Il vecchio alzò le mani, gli dette la benedizione e il perdono dei peccati e lo mandò in pace.
Breve spiegazione del segno dell’albero secco.
Iniziano le confessioni.
Formula di pentimento (Atto di dolore)
Signore Gesù, Figlio di Dio,
abbi pietà di me peccatore
Ognuno al termine della confessione pone il suo fiore su un ramo dell’albero.
Durante le confessioni si continua pregare insieme.
DOV’È ODIO
Dov’è odio fa’ ch’io porti amore,
dov’è offesa ch’io porti il perdono,
dov’è la discordia fa’ ch’io porti l’unione,
dov’è il dubbio fa’ ch’io porti Te.
E la verità dov’è l’errore,
la speranza per chi è disperato.
Se perdonerai chi ti ha fatto del male
anche te il Signor perdonerà.
Dov’è la tristezza porti gioia,
dove son le tenebre la luce,
o Maestro fa’ ch’io non cerchi
di essere amato quanto di amare.
È morendo che poi si vivrà
di vita eterna, fammi strumento del tuo amor.
Dacci il nostro pane quotidiano
Catechista:
Vangelo secondo Giovanni (6,1-13)
Dopo un po’ di tempo, Gesù attraversò il lago di Galilea, detto anche di Tiberìade. Molta gente gli andava dietro, perché vedevano i segni miracolosi che faceva guarendo i malati. Mancavano pochi giorni alla festa ebraica della Pasqua. Gesù salì sulla montagna, e si sedette lì con i suoi discepoli.
Poi si guardò attorno, e vide tutta la gente che era venuta. Allora disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane necessario per sfamare questa gente?».
Gesù sapeva benissimo quello che avrebbe fatto, ma diceva così per mettere alla prova Filippo.
Filippo rispose: «Duecento monete d’argento non basterebbero neppure per dare un pezzo di pane a tutti». Un altro discepolo, Andrea che era fratello di Simon Pietro, disse: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pagnotte d’orzo e due pesci arrostiti. Ma non è nulla, per tanta gente!». Gesù ordinò: «Dite alla gente di sedersi per terra». Il terreno era erboso, e tutti si sedettero in terra. Erano circa cinquemila.
Gesù prese il pane, fece una preghiera di ringraziamento, poi cominciò a distribuire a tutti pane e pesce a volontà. Quando tutti ebbero mangiato a sufficienza, Gesù disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Essi li raccolsero, e riempirono dodici cesti con gli avanzi delle cinque pagnotte.
Lettore 8:
Padre nostro, tuo Figlio
e nostro Fratello Gesù
ci ha insegnato a pregarti così:
«Dacci oggi il nostro pane quotidiano»
Con questa preghiera
noi riconosciamo che tutto è dono tuo.
Tu vuoi che ogni uomo
abbia il necessario per vivere.
Lettore 9:
Tu ci ascolti, Padre, e ci rispondi così:
«Figli, adoperate le vostre mani
e la vostra intelligenza per aiutarmi
a dare a ogni uomo il pane quotidiano»
Milioni di uomini muoiono di fame.
Fa’ o Signore che i paesi ricchi
spendano i loro soldi
per aiutare chi non ha pane.
Lettore 10:
Ci sono paesi in guerra.
Fa’ o Signore
che chi li governa dia alla gente
quel pane importantissimo
che si chiama Pace.
Ci sono tanti babbi
anche nel nostro paese
che non hanno lavoro.
Fa’, o Signore, che nessuno
rifiuti il lavoro a chi ne ha bisogno.
Tutti:
Ci sono tanti bambini soli,
bisognosi di affetto.
Fa’ che trovino chi dona loro
il pane che si chiama Amore.
Signore, io sono un bambino,
ma anch’io ti offro le mie mani
e il mio cuore per aiutarti
a dare il pane quotidiano.
Rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
Catechista:
Dalla lettera ai Romani (12,9-13)
Fratelli, il vostro amore sia sincero! Fuggite il male, seguite con fermezza il bene. Amatevi gli uni gli altri, come fratelli. Siate premurosi nello stimarvi gli uni gli altri. Siate impegnati, non pigri; pronti a servire il Signore, allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera. Siate pronti ad aiutare i vostri fratelli quando hanno bisogno, e fate di tutto per essere ospitali. Chiedete a Dio di benedire quelli che vi perseguitano; di perdonarli, non di castigarli. Siate felici con chi è nella gioia. Piangete con chi piange. Andate d’accordo tra di voi. Non inseguite desideri di grandezza, volgetevi piuttosto verso le cose umili. Non vi stimate sapienti da voi stessi! Non rendete a nessuno male per male. Preoccupatevi di fare il bene dinanzi a tutti. Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non vendicatevi, carissimi. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
Lettore 11:
Padre, io sono contento quando qualcuno mi perdona e mi chiede di fare la pace.
Allora io so che sei tu stesso a perdonarmi.
Lettore 12:
Padre, io sono contento quando riesco
a perdonare qualcuno e a fare la pace.
Allora so che tu sei con me e anche tu sei contento.
Tutti:
Gesù, Figlio di Dio, insegnami tu a perdonare.
Tu che hai perdonato quelli che ti hanno crocifisso,
fammi scoprire quanto è bello
essere perdonati e quanto è importante
che io sappia perdonare per essere tuo amico.
E SONO SOLO UN UOMO
Io lo so, Signore, che vengo da lontano,
prima nel pensiero e poi nella Tua mano,
io mi rendo conto che Tu sei la mia vita
e non mi sembra vero di pregarti così:
Padre di ogni uomo, e non ti ho visto mai,
Spirito di vita, e nacqui da una donna,
Figlio mio fratello, e sono solo un uomo,
eppure io capisco che Tu sei verità.
E imparerò a guardare tutto il mondo
con gli occhi trasparenti di un bambino,
e insegnerò a chiamarti Padre nostro
ad ogni figlio che diventa uomo (2 volte)
Io lo so, Signore, che Tu mi sei vicino,
luce alla mia mente, guida al mio cammino,
mano che sorregge, sguardo che perdona,
e non mi sembra vero che Tu esista così.
Dove nasce amore, Tu sei la sorgente,
dove c’è una croce, Tu sei la speranza,
dove il tempo ha fine, Tu sei vita eterna,
e so che posso sempre contare su di Te.
E accoglierò la vita come un dono,
e avrò il coraggio di morire anch’io
e incontro a Te verrò col mio fratello,
che non si sente amato da nessuno. (2 volte)
Liberaci dal male
Catechista:
Dal Vangelo secondo Matteo (6,25-33)
Gesù disse: «Non preoccupatevi troppo del mangiare e del bere che vi servono per vivere, o dei vestiti che vi servono per coprirvi. Non è forse vero che la vita è più importante del cibo e che il corpo è più importante del vestito? Guardate gli uccelli che vivono in libertà: essi non seminano, non raccolgono e non mettono il raccolto nei granai… eppure il Padre vostro che è in cielo li nutre! Ebbene, voi non valete forse più di loro? E chi di voi con tutte le sue preoccupazioni può vivere un giorno più di quel che è stabilito? Anche per i vestiti, perché vi preoccupate tanto? Guardate come crescono i fiori dei campi: non lavorano, non si fanno vestiti… eppure vi assicuro che nemmeno Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così bello! Se dunque Dio rende così belli i fiori dei campi che oggi ci sono e il giorno dopo vengono bruciati, a maggior ragione procurerà un vestito a voi, gente di poca fede! Dunque, non state a preoccuparvi troppo, dicendo: “Che cosa mangeremo?, che cosa berremo?, come ci vestiremo?”. Sono gli altri, quelli che non conoscono Dio, a cercare sempre tutte queste cose. Il Padre vostro che è in cielo sa che avete bisogno di tutte queste cose. Voi, invece, cercate il regno di Dio e fate la sua volontà: tutto il resto Dio ve lo darà in più.
Lettore 13:
Signore, tu sei buono.
Per questo vuoi
che noi siamo liberi e felici.
Lettore 14:
Liberi come gli uccelli nel cielo
i pesci nel mare,
gli animali nella foresta,
i fiori nei campi.
Lettore 15:
Liberi come gli uomini
che fanno quello che piace a te.
Liberi come Gesù
che voleva bene a tutti
soprattutto ai più piccoli e ai poveri.
Lettore 16:
Liberami, Padre,
dalla voglia di stare per conto mio,
di fare il muso lungo,
di non ascoltare nessuno.
Lettore 17:
Liberaci, Padre,
dalla voglia
di voler avere sempre ragione;
liberaci dalla guerra, dal bisogno,
perché tanti uomini soffrono,
perché anche i bambini muoiono.
Tutti:
Donaci, Padre, la pace, perché viviamo contenti
nel mondo bellissimo che ci hai dato.
E così sia per sempre, nella gioia della tua amicizia.
SERVO PER AMORE
Una notte di sudore
sulla barca in mezzo al mare
e mentre il cielo s’imbianca già
tu guardi le tue reti vuote.
Ma la voce che ti chiama
un altro mare ti mostrerà
e sulle rive di ogni cuore
le tue reti getterai.
Rit. Offri la vita tua
come Maria ai piedi della croce
e sarai
servo di ogni uomo,
servo per amore,
sacerdote dell’umanità.
Avanzavi nel silenzio
fra le lacrime speravi
che il seme sparso davanti a te
cadesse sulla buona terra.
Ora il cuore tuo è in festa
perché il grano biondeggia ormai,
è maturato sotto il sole,
puoi riporlo nei granai.
Rit.
Tu sei la nostra gioia
Catechista:
Dal Vangelo secondo Giovanni
(15,12-17; 16,20-22.24)
Gesù disse: «Il mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: offrire la vita per i propri amici. Voi siete miei amici se fate quel che io vi comando. Io non vi chiamo più schiavi, perché lo schiavo non sa che cosa fa il suo padrone. Vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto sapere tutto quel che ho udito dal Padre mio. Non siete voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho destinati a portare molto frutto, un frutto duraturo. Allora il Padre vi darà tutto quel che chiederete nel nome mio. Questo io vi comando: amatevi gli uni gli altri.
Ebbene, io vi assicuro che voi piangerete e vi lamenterete, il mondo invece farà festa. Voi vi rattristerete, ma poi la vostra tristezza diventerà gioia. Una donna che deve partorire, quando viene il suo momento, soffre molto. Ma quando il bambino è nato, dimentica le sue sofferenze per la gioia che è venuta al mondo una creatura. Anche voi ora siete tristi, ma io vi rivedrò, e voi vi rallegrerete, e nessuno vi toglierà la vostra gioia. Fino a ora, non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e riceverete, così la vostra gioia sarà perfetta».
Lettore 18:
Dice la gente: «Chi ci farà felici?»
Quanti si affannano
per avere tante cose!
Credono che con queste
potranno essere contenti.
Lettore 19:
«Io voglio essere il più bravo a scuola!»
«Io voglio avere tanti giocattoli!»
«Io, invece, tanti bei vestiti!»
Lettore 20:
Le cose non bastano, per essere felici;
non servono i video giochi,
le merendine, i telefonini,
che la televisione ci invita a comperare.
Lettore 21:
Noi ci siamo accorti
che la gioia ce la dai tu, Signore.
Tu ci insegni ad essere contenti
perché stiamo insieme,
perché ci vogliamo bene,
perché, quando litighiamo,
possiamo perdonarci.
Tutti:
Tu ci fai essere contenti
perché siamo con te, Signore.
Signore, la gioia che ci dai
non la vogliamo soltanto per noi:
insegnaci a raccontarla a tutti.
DALL’AURORA AL TRAMONTO
Rit. Dall’aurora io cerco Te,
fino al tramonto ti chiamo:
ha sete solo di Te
l’anima mia come terra deserta.
Non mi fermerò un solo istante,
sempre canterò la tua lode
perché sei il mio Dio,
il mio riparo: mi proteggerai
all’ombra delle tue ali.
Rit.
Non mi fermerò un solo istante,
io racconterò le tue opere
perché sei il mio Dio:
unico bene, nulla mai potrà
la notte contro di me.
Rit.
Vado a riconciliarmi
Catechista:
Dal Vangelo secondo Luca (19,1-10)
Entrato in Gerico, attraversava la città. Qui viveva un certo Zaccheo. Era un capo degli agenti delle tasse ed era molto ricco. Desiderava però vedere chi fosse Gesù, ma non ci riusciva: c’era troppa gente attorno a Gesù e lui era troppo piccolo. Allora corse un po’ avanti e si arrampicò sopra un albero in un punto dove Gesù doveva passare: sperava così di poterlo vedere. Quando arrivò in quel punto, Gesù guardò in alto e disse a Zaccheo: «Scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua!». Zaccheo scese subito dall’albero e con grande gioia accolse Gesù in casa sua. I presenti vedendo queste cose si misero a mormorare contro Gesù. Dicevano: «È andato ad alloggiare da uno strozzino». Zaccheo invece, stando davanti al Signore, gli disse: «Signore, la metà dei miei beni la do ai poveri e se ho rubato a qualcuno gli rendo quel che gli ho preso quattro volte tanto».
Allora Gesù disse a Zaccheo: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa. Anche tu sei un discendente di Abramo. Ora il Figlio dell’uomo è venuto proprio a cercare e a salvare quelli che erano perduti».
Lettore 22:
Ti lodo, Padre, per i doni con i quali
tu fai bella la mia età.
Ti lodo perché tu parli anche a me;
tu ti curi anche di me;
io per te sono importante.
Ti lodo perché mi hai fatto conoscere
il tuo figlio Gesù.
Egli chiama anche me a essere suo amico.
Lettore 23:
Ti chiedo perdono, Padre,
perché a volte non ti ho riconosciuto
nella bellezza della natura,
nell’amore di chi mi vuole bene,
nei desideri grandi e belli
del mio cuore.
Mi sono dimenticato
di te e di tuo Figlio Gesù.
VIVERE LA VITA
Vivere la vita
con le gioie e coi dolori di ogni giorno,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e inabissarti nell’amore è il tuo destino,
è quello che Dio vuole da te.
Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui,
correre con i fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere la vita
è l’avventura più stupenda dell’amore,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e generare ogni momento il Paradiso
è quello che Dio vuole da te.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai,
una scia di luce lascerai.
Benedici chi ci insegna a perdonare
Catechista:
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-23)
La sera del giorno della risurrezione, i discepoli se ne stavano con le porte chiuse per paura dei capi ebrei. Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: «La pace sia con voi». Poi mostrò ai discepoli le mani e il fianco, ed essi si rallegrarono di vedere il Signore. Gesù disse di nuovo: «La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi».
Poi soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi non li perdonerete, non saranno perdonati».
Lettore 24:
Signore Gesù,
che sei venuto nel mondo
per renderci capaci di vivere nell’amore;
converti il cuore di chi vuole il male dei fratelli.
Lettore 25:
Signore Gesù,
che sulla croce hai perdonato chi ti stava uccidendo; insegnaci a perdonare, ogni giorno,
le offese piccole e grandi.
Lettore 26:
Signore Gesù,
che hai detto: beati quelli che cercano la pace
e amano la giustizia;
aiuta gli uomini a vincere la pigrizia
e a lavorare per la pace e la giustizia
senza stancarsi.
Lettore 27:
Signore Gesù,
che hai detto: lasciate che i piccoli vengano a me;
aiuta i babbi e le mamme, gli insegnanti, gli educatori
a far crescere in noi il desiderio della pace,
della bontà, dell’amicizia verso tutti.
Lettore 28:
Confesso, Gesù, di avere bisogno di te.
Io credo che con te vicino
le mie azioni e i miei gesti
potranno essere di più come piacciono a te.
Io credo che tu mi perdoni
e mi chiami ancora per nome.
Grazie, Gesù, per il sacerdote
he mi fa sicuro che tu riprendi il cammino con me.
Lettore 29:
Signore Gesù,
che un giorno hai fatto coraggio ai tuoi discepoli perché avevano paura del mare in tempesta,
liberaci dalla paura che la violenza
fa nascere in noi.
Tutti:
Signore ti preghiamo per tutti noi: il tuo amore sia presente nel nostro cuore perché ognuno sappia vivere secondo la tua parola.
RESTA QUI CON NOI
Le ombre si distendono,
scende ormai la sera,
e s’allontanano dietro i monti
i riflessi di un giorno che non finirà,
di un giorno che ora correrà sempre.
Perché sappiamo che una nuova vita
da qui è partita e mai più si fermerà.
Rit. Resta qui con noi,
il sole scende già,
resta qui con noi
Signore è sera ormai.
Resta qui con noi,
il sole scende già,
se tu sei con noi
la notte non verrà.
S’allarga verso il mare
il tuo cerchio d’onda,
che il vento spingerà
fino a quando giungerà
ai confini di ogni cuore,
alle porte dell’amore vero.
Come una fiamma che dove passa brucia,
così il tuo amore tutto il mondo invaderà.
Davanti a noi l’umanità
lotta, soffre e spera
come una terra che nell’arsura
chiede l’acqua da un cielo senza nuvole,
ma che sempre le può dare vita.
Con te saremo sorgente d’acqua pura,
con te fra noi il deserto fiorirà.
Al termine delle confessioni
Quando voglio ringraziare Dio
Fa’ festa al Signore, anima mia;
non dimenticare tutti i suoi doni.
Lodate il Signore,
voi tutti amici di Dio.
Lodatelo perché grande è il suo nome!
Ringraziate il Signore, ora e sempre.
Padre Nostro…
Prete: O Dio, nostro Padre, che ci hai riconciliati a te con la remissione dei peccati, fa’ che impariamo a perdonare l’un l’altro le nostre offese e diveniamo operatori di pace nel mondo.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
RALLEGRIAMOCI
Rallegriamoci,non c’è spazio alla tristezza in questo giorno,rallegriamoci,è la vita che distrugge ogni paura.Rallegriamoci,che si compie in questo giorno la promessa,rallegriamoci,ogni uomo lo vedrà: la salvezza di Dio.Rit. Gloria a Te Emmanuele,gloria a Te Figlio di DioGloria a Te Cristo Signoreche nasci per noi e torna la gioia (2 volte)Rallegriamoci,Egli viene a liberarci da ogni malerallegriamoci,è il momento di gustare il suo perdono.Rallegriamoci,con coraggio riceviamo la sua vitarallegriamoci,perché è giunta in mezzo a noi la presenza di Dio.Rit.Rallegriamoci,tutti i popoli del mondo lo vedranno,rallegriamoci,nel Signore è la nostra dignità.Rallegriamoci,nella luce del suo regno in cui viviamo,rallegriamoci,siamo tempio vivo suo, siamo chiesa di Dio.Rit.

Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.