17ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Canto
Atto penitenziale
Signore, tu sei santo ma hai voluto assumere una carne di peccato per chiamarci fratelli e saperci compatire: perdonaci per gli atti di divisione e di violenza.
Signore pietà!
Cristo, tu sei forte ma hai voluto nascere debole come un bambino per essere solidale con noi e comunicarci la tua forza: perdonaci per la nostra indifferenza.
Cristo pietà!
Signore, tu sei grande ma hai voluto farti piccolo e povero per rivelarci la misericordia e l’amore del Padre: perdonaci per i nostri egoismi e la pretesa di bastare a noi stessi.
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
Rivelaci, o Padre, il mistero della preghiera filiale di Cristo, nostro fratello e salvatore, e donaci il tuo Spirito, perché, invocandoti con fiducia e perseveranza, come egli ci ha insegnato, cresciamo nell’esperienza del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gn 18,20-21.23-32
Dal libro della Genesi
In quei giorni, disse il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.
Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».
Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque».
Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 137 (138)
Rit. Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rit.
Rendo grazie al tuo nome
per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa
più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Rit.
Perché eccelso è il Signore,
ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo,
tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari
stendi la tua mano.
Rit.
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
Rit.
Seconda Lettura Col 2,12-14
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mt 25,34
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!
Alleluia, alleluia.
VANGELO Lc 11,1-13
Dal Vangelo secondo Luca
Gloria a te, o Signore.
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre,
sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Chiedete
e vi sarà dato,
cercate
e troverete
La nostra preghiera di oggi
Prete: Come i discepoli anche noi oggi ti chiediamo: «Signore, insegnaci a pregare!». Ti affidiamo, con sentimento filiale, la voce dello Spirito che è dentro di noi e ti preghiamo per questa nostra comunità, per la Chiesa e per il mondo intero.
Lett. «Con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede».
Tutti Donaci, Signore, di aderire continuamente alla grazia del battesimo, per vivere da tuoi figli e testimoniare la speranza della tua resurrezione.
Lett. «Quando pregate dite: Padre…».
Tutti Rivelaci, o Padre, il mistero della preghiera filiale di Cristo nostro fratello e salvatore e donaci il tuo Spirito.
Lett. «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto».
Tutti Forma in noi, Signore, un cuore semplice che sappia ricevere tutto dalle tue mani di Padre e rendici disponibili alla tua volontà.
Lett. «…per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».
Tutti Fa’ o Signore che la nostra vita sia un cammino di conversione e di intercessione per tutti.
Lett. «…quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono».
Tutti Donaci Signore il tuo Spirito affinché ci doni il coraggio di lottare, con le armi della pace e della carità, contro ogni violenza e sopruso, contro ogni ingiustizia e sopraffazione.
Lett. Insieme a (… e a) tutti i nostri fratelli defunti ricordiamo le parole dell’apostolo Paolo: «Con Cristo siete stati sepolti nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio».
Tutti Donaci, Signore l’esperienza dell’amore che vince il peccato e la morte.
Prete: Padre, tu sai di che cosa abbiamo bisogno e, nello stesso tempo, ascolti le nostre suppliche: donaci tutto ciò che tu sai necessario per noi, affinché siamo testimoni del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Chi chiede ottiene e chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto. (Cf. Lc 11,10)
Comunione
PREGHIERA PER LA PACE
Signore Dio di pace, che hai creato gli uomini
oggetto della tua benevolenza
per essere familiari della tua gloria,
noi ti benediciamo, ti rendiamo grazie
perché ci hai inviato Gesù, tuo figlio amatissimo
e hai fatto di lui l’artefice di ogni salvezza,
la sorgente di ogni pace,
il legame di ogni fraternità.
Apri, o Signore, i nostri spiriti e i nostri cuori
alle esigenze concrete dell’amore
di tutti i nostri fratelli
affinché possiamo essere sempre di più
dei costruttori di pace.
Per gli uomini, per tutti gli uomini
venga il tuo regno di giustizia e di pace.
Amen.
Paolo VI
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Gesù ha sempre ricercato momenti di silenzio e di preghiera personale: proviamo a meditare ciò che Giovanni ha riportato di una sua preghiera (Giovanni 17,1-26); Leggiamo anche ciò che Gesù ha insegnato sulla preghiera (Matteo 6,5-15 e Luca 18,1-14).
Letture della domenica prossima, XVIII del tempo ordinario – anno C
Qoelet 1,2; 2,21-23; Salmo 95; Colossesi 3,1-5.9-11; Luca 12,13-21
La novità del mercanteggiamento
Due scene che rimangono incise nella memoria. Lo stupendo «mercanteggiamento» tra Abramo e Dio (prima lettura) e il concitato colloquio notturno tra un individuo importuno e l’amico svegliato di soprassalto a mezzanotte (Vangelo). Una preghiera di intercessione e una preghiera di domanda. Tutte e due all’insegna dell’insistenza, del coraggio, della fiducia, perfino della lotta. Alla fine, entrambe vengono esaudite.
La preghiera audace di Abramo rappresenta una svolta determinante nelle relazioni tra Dio e l’umanità peccatrice; spunta un sospetto: forse anche uno sparuto drappello di «giusti» può avere un tale peso sulla giustizia di Dio da spingerlo a «graziare» una collettività colpevole delle più gravi nefandezze. Fino a quel momento le colpe di uno o di pochi venivano pagate da tutta la collettività. Adesso Abramo si batte, con umiltà ma anche con decisione, perché l’innocenza di una minoranza sia motivo di perdono per tutti gli altri peccatori. A mano a mano che il dialogo si sviluppa, e Dio riduce sempre più le sue richieste, Abramo scopre di trovarsi di fronte a una «giustizia» disposta a dare spazio al perdono, l’uomo diventa sempre più coraggioso, per cui osa insistere maggiormente.
Nella prospettiva del Vangelo la preghiera non è più un appellarsi ‑ come Abramo ‑ al «giudice della terra», ma a un Dio che è Padre, anzi Abbá (papà). E, sulla bilancia, non si tratta più di mettere il peso dei «giusti», ma la nostra condizione di «figli». La paura viene superata definitivamente attraverso questo nuovo clima di fiducia e di amore che caratterizza le relazioni tra i due poli estremi.
Il «Padre nostro» diventa la preghiera tipo dei figli che «osano» chiedere tutto al Padre per la realizzazione del suo Regno e per ciò che riguarda la loro vita precaria di quaggiù. Chiedono e si impegnano al tempo stesso. Il figlio, infatti, non è uno che si limita ad «aspettare», ma è uno che collabora. Non c’è nulla di ciò che chiediamo in quella preghiera e nelle altre preghiere che ci dispensi dall’agire. Dio ci ascolta, certamente. Ma pretende che anche i figli lo «ascoltino». La preghiera ci permette di «ascoltare» ciò che Dio aspetta da noi: esattamente le stesse cose che domandiamo a lui.
Resta il fatto che la catechesi di Luca sulla preghiera costituisce un pressante invito alla confidenza e… all’insistenza, nella certezza dell’esaudimento. Sarà sufficiente precisare che Dio ci esaudisce, ma non nei tempi e nei modi che fissiamo noi. Una sicurezza di fondo: «Il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» Ora, lo Spirito è principio di libertà e di imprevedibilità. Dio ci esaudisce certamente. Ma a modo suo. Ossia secondo la sua generosità infinita di Padre, non a modo nostro, che è sempre riduttivo rispetto ai progetti divini.
È tutto a nostro vantaggio che il Padre non ci prenda troppo spesso letteralmente in parola. La preghiera esaudita è la preghiera che ci trasforma, che ci fa entrare, sotto la spinta dello Spirito, nel progetto di Dio, ci inserisce nella sua azione. Personalmente, preferisco un Dio che mi sorprende a un Dio che mi accontenta. Mi fido più delle sue «risposte» che delle mie «domande», del suo dono che delle mie petizioni.
Arrigo Chieregatti
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