16ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Canto
Atto penitenziale
Spesso, troppo presi da noi stessi, il nostro cuore è incapace di porsi in ascolto di te e dei nostri fratelli: Signore, pietà!
Signore, pietà!
Tante volte, le difficoltà, le sofferenze chiudono il nostro cuore nel dolore che non si apre alla speranza della tua morte e resurrezione: Cristo, pietà!
Cristo, pietà!
In un mondo pieno di parole vuote o interessate ci rimane difficile aprire il nostro cuore alla tua parola, fare nostri i tuoi progetti e la tua volontà. Questo è l’essenziale, la parte migliore che spesso dimentichiamo: Signore, pietà!
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
O Padre, nella casa di Betania tuo Figlio Gesù ha conosciuto il premuroso servizio di Marta e l’adorante silenzio di Maria: fa’ che nulla anteponiamo all’ascolto della sua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gn 18,1-10a
Dal libro della Genesi
In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 14 (15)
Rit. Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Rit.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Rit.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
Rit.
Seconda Lettura Col 1,24-28
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.
A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mt 25,34
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio in un cuore buono e sincero, e portano frutto con perseveranza.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Lc 10,38-42
Dal Vangelo secondo Luca
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Ai piedi del Signore
Maria ascoltava
la sua parola
La nostra preghiera di oggi
Prete: Dopo aver ascoltato e meditato la Parola di Dio, rivolgiamo al Padre la nostra fiduciosa preghiera. Diciamo:
Accogli la nostra vita, o Signore.
• Aiutaci Signore a creare dentro di noi e attorno a noi la pace e saremo in armonia con tutte le creature.
• Insegnaci la lotta dall’eccitazione e dalla negligenza e saremo sapienti in ogni cosa, in ogni parola.
• Vogliamo rendere presenti tra noi i lontani e accostarci con misericordia a chi si sente lontano da te.
• Sentiamo in ogni creatura vivente il gemito che sale a te e vogliamo rispondervi con l’amore che non si stanca mai.
• Ti chiediamo il dono della contemplazione e del silenzio e la preghiera che ci unisce a tutte le tue creature.
• Ti chiediamo di donare la tua consolazione a chi è colpito dalla morte di una persona amata; a (…. e a) tutti i nostri fratelli defunti accorda la pace del tuo regno eterno.
Prete: Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre nostro: tu ci doni di accogliere nella gioia e nella pace colui che viene a farci visita: di non avere altra preoccupazione che quella di ascoltare la sua parola; di essere colmati, al di là di ogni nostro desiderio, dalla comunione col suo mistero. Egli è Dio e vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Una sola cosa è necessaria; Maria ha scelto la parte migliore. (Cf. Lc 10,42)
Comunione
PREGHIERA PER LA PACE
Padre nostro, nel nome di Gesù
ti chiediamo il dono della pace.
Dio, nostro Padre,
e a te affidiamo tutte le persone
che vivono nel conflitto.
Perché sappiano di poter contare su di te.
La tua pace non è quella del mondo:
è una gioia che dura per sempre.
Ti chiediamo, Padre,
che anche il mondo possa accogliere
il dono della pace che ci porta Gesù
e tutti insieme, grandi e piccoli,
sappiamo costruire un mondo più giusto
e senza più guerra.
Mai più la guerra!
Il nostro grido giunga ai potenti della terra,
a chi può decidere di far cessare l’uso delle armi.
Ascoltino, Signore, converti i loro cuori:
«Mai più la guerra!». Amen.
(Pastorale giovanile FOM Milano)
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Proviamo a leggere i brani dove Gesù richiama il primato dell’ascolto: Marco 4,1-20; Matteo 7,21-27; Luca 8,19-21; Giovanni 12,44-50.
Le letture di Domenica prossima, XVII del tempo ordinario – anno C
Genesi 18,20-32; Salmo 138; Colossesi 2,12-14; Luca 11,1-13.
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore
Quando leggiamo il Vangelo dobbiamo evitare il rischio di, e in passato è accaduto, di interpretare i brani secondo la nostra mentalità occidentale. Oggi abbiamo il brano conosciuto di Marta e Maria, che è sempre stato interpretato come l’elogio di Maria, la vita contemplativa, a discapito della povera Marta, la vita attiva.
Quindi come se ci fosse una élite di persone che possono scegliere una vita contemplativa, mentre la gran parte delle persone rimane in una vita di lavori quotidiani.
Nulla di tutto questo. Vediamo il brano, capitolo 10 di Luca, dal vers. 38. “Mentre erano in cammino”, il cammino è verso Gerusalemme dove Gesù si va a scontrare, “egli entrò in un certo villaggio”. Qui l’evangelista nota il contrasto: mentre essi erano in cammino, Gesù e i suoi discepoli, solo lui entra in un villaggio. Perché i discepoli vengono lasciati fuori?
Perché i discepoli hanno ancora una mentalità per cui non riescono a comprendere la novità portata da Gesù , la novità che Gesù vuole portare proprio nel villaggio. Quando nei Vangeli abbiamo il termine ‘villaggio’ è sempre in senso negativo; il villaggio è il luogo della tradizione, è il luogo del passato, è il luogo dove le novità vengono viste con sospetto. Quindi ogni volta che troviamo il villaggio è sempre un ambiente negativo di ostilità o incomprensione verso il messaggio di Gesù.
“Ed una donna di nome Marta”, il nome Marta in aramaico ha un significato che è tutto un programma, “signora/padrona della casa”, “lo ospitò”, quindi la casa è la sua. “Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore”, ecco, questo fatto di stare seduta ai piedi del Signore non va interpretato in una concezione occidentale come segno di contemplazione, di adorazione.
Nulla di tutto questo; nella casa Mediorientale, nella casa palestinese non esistono le sedie, si sta seduti per terra, allora essere seduti ai piedi di qualcuno significa “ascoltarlo, accoglierlo”. Ad esempio c’è s. Paolo che dice che è stato istruito “ai piedi di Gamaliele”, oppure nel Talmud si dice “sia la tua casa un luogo di convegno per i dotti; impolverati della polvere dei loro piedi e bevi con sete le loro parole”.
Qui l’atteggiamento di Maria non è né di adorazione, né di contemplazione. Accoglie Gesù e ascolta il suo insegnamento. È l’atteggiamento della discepola nei confronti del maestro. “E ascoltava la sua parola”, il termine ‘parola’ è Logos in greco e significa non soltanto un insegnamento occasionale, ma tutto il messaggio di Gesù.
“Marta invece era distolta per i molti servizi”. È normale nella tradizione ebraica che la donna sia confinata in cucina, è l’uomo che fa gli onori di casa. La donna no, è invisibile e fa i molti servizi. Maria è stata capace di trasgredire il tabù della religione e della morale e fa il ruolo proprio del maschio e questo Marta non lo sopporta.
“Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla …»”, quindi Marta rimprovera Gesù per la libertà che si è presa la sorella. E notiamo come qui tutto per Marta è centrato su sé stessa. “«… MIA sorella, MI abbia lasciato da sola a servire? Dille dunque che MI aiuti»”, è imperativo, non è una richiesta.
Mia sorella, mi abbia, mi aiuti… tutta centrata su se stessa. È la perfetta osservante, la perfetta obbediente delle regole, che però si permette di giudicare la condotta degli altri. Quindi incolpa Gesù dell’assenza della sorella.
Ma Gesù a sua volta rimprovera Marta. “Ma il Signore rispose: «Marta, Marta …»”, quando c’è il raddoppio di un nome o di un termine, ha sempre un significato di rimprovero, come quando Gesù dice “Gerusalemme, Gerusalemme” e pianse su Gerusalemme. “«… tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola c’è bisogno»”. Qual è questa unica cosa di cui c’è bisogno?
Ce lo dice Gesù. “«Maria ha scelto la parte buona»” – letteralmente – “«che non le sarà tolta»”. Che cos’è che non può essere tolto ad una persona e perché Maria l’ha scelto? Maria ha scelto di ascoltare il messaggio di Gesù; ebbene il frutto del messaggio di Gesù in chi lo accoglie è un crescendo traboccante di libertà, ma non una libertà che viene data, perché la libertà che viene data poi può essere anche tolta, ma una libertà che è frutto di una conquista interiore.
Anche a scapito – come abbiamo visto qui – del rimprovero e dell’incomprensione degli altri. Quando la libertà è frutto di una conquista interiore nessuno la potrà più togliere. Questa è la parte buona che Gesù elogia in Maria e che invita tutti quanti ad accogliere.
p. Alberto Maggi OSM
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