3ª DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
Canto
Aspersione dell’acqua
Prete: Fratelli e sorelle carissimi, accogliamo nel segno dell’acqua l’invito di Gesù alla conversione e a credere al vangelo. L’acqua offerta da Gesù alla Samaritana è sorgente che zampilla per la vita eterna, segno dell’acqua della vita nuova donata nel battesimo «in virtù della resurrezione di Gesù Cristo». Invochiamo la benedizione di Dio nostro Padre, perché in quest’acqua ravvivi in noi la grazia del battesimo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Prete: Come Israele nel deserto ha tentato Dio, anche noi dubitiamo della tua presenza.
Tutti: Purifica e benedici la tua Chiesa.
Prete: Come la samaritana non conosceva il dono di Dio, anche noi non riconosciamo il tuo amore.
Tutti: Purifica e benedici la tua Chiesa.
Prete: Come i discepoli non conoscevano il cibo di cui avevi fame, anche noi non sappiamo che la tua Parola è la nostra vita.
Tutti: Purifica e benedici la tua Chiesa.
Prete: O Dio, che raduni la tua Chiesa, sposa e corpo del Signore, nel cammino quaresimale, benedici il tuo popolo e ravviva in noi, per mezzo di quest’acqua, il desiderio della conversione e il gioioso ricordo della prima pasqua nel battesimo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Aspersione
Colletta
O Dio, sorgente della vita, che offri all’umanità l’acqua viva della tua grazia, concedi al tuo popolo di confessare che Gesù è il salvatore del mondo e di adorarti in spirito e verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Es17,3-7
Dal libro dell’Esodo
In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?».
Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!».
Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».
Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 94 (95)
Rit. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Rit.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Rit.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
Rit. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Seconda Lettura Rm 5,1-2 5-8
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Cf Gv 4,42.15
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Signore, tu sei veramente il salvatore del mondo; dammi dell’acqua viva, perché io non abbia più sete.
Lode a te o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO Gv 4,5-42
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
«So che deve
venire il Messia»
«Sono io,
che parlo con te»
La nostra preghiera di oggi
Prete: Fratelli e sorelle, Gesù ha chiesto alla donna samaritana di adorare il Padre in Spirito e Verità. Obbedendo alla sua parola, eleviamo a Dio la nostra preghiera:
Dissetaci con l’acqua del tuo Spirito.
- Insegnaci, o Padre, a riconoscere e ad accogliere il tuo dono, Gesù Cristo, e scopriremo in noi una sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.
- Donaci, o Padre, di invocare instancabilmente il tuo Spirito santo, e la sua potenza convertirà tutto il nostro essere.
- Spingici, o Padre, a compiere sempre la tua volontà, e sperimenteremo la gioia di essere figli tuoi e fratelli di Gesù.
- Accordaci, o Padre, di adorarti nello Spirito santo e in tuo Figlio Gesù Cristo, e la nostra fede ti renderà gloria nella compagnia degli uomini.
- Sostieni, o Padre, coloro che soffrono, le popolazioni colpite dal terremoto, coloro che vivono l’incubo della guerra e le donne e gli uomini che cercano per il proprio paese la libertà e i diritti umani; sperimenteremo come il tuo amore prevalga sul male.
- Accogli, o Padre, (….. e) i nostri fratelli defunti che attendono in te l’avvento definitivo del tuo Regno.
Prete: Che tu sia benedetto, o Dio sorgente di acqua viva: il tuo servo Mosè, con la sua fede, ha fatto scaturire l’acqua dalla roccia; il tuo messia Gesù, col suo amore, ha liberato per sempre la donna samaritana dalla sete; il tuo Spirito, in questa eucarestia, colmi del suo fuoco d’amore il cuore di ognuno di noi. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
«Chi berrà dell’acqua che io gli darò», dice il Signore, «avrà in sé una sorgente che zampilla per la vita eterna». (Cf. Gv 4,14)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: l’acqua che sgorga nel deserto Is 35,1-10; il Cristo, roccia da cui scaturisce un fiume di acqua che fa vivere 1Cor 10,1-13.
Letture di domenica prossima, V del tempo di Quaresima
1° libro di Samuele 16,1-13; Salmo 23; Lettera agli Efesini 5,8-14; Giovanni 9,1-41.
L’incontro di Gesù con la Samaritana
Padre Paul Devreux
Gesù è solo al pozzo, vede arrivare una donna altrettanto sola e gli chiede da bere. Questa non è una donna qualsiasi, perché se il pozzo è isolato è probabile che le altre donne ci si recavano di buon mattino, prima di cominciare le faccende di casa, e in gruppo; sia per evitare chiacchiere che per eventuali pericoli. Se questa ci va a mezzogiorno, quando tutte le altre sono in casa per servire il pranzo, c’è un motivo. Forse vuole evitare le altre donne del paese che la rifiutano, e questo le consente di incontrare casualmente i viandanti. E’ pericoloso, ma la sua sete d’accoglienza è tale che affronta volentieri questo rischio. Tutto questo nella migliore delle ipotesi. Altrimenti è semplicemente una donna di strada, e quando Gesù gli chiede da bere, questa pensa subito di avere a che fare con il solito uomo che ci prova. Risponde con tono arrabbiato e offensivo se ha paura, oppure con il tono e lo sguardo di chi è contento di questo tentativo d’approccio. Poco importa. L’importante è rendersi conto che Gesù ha un gran coraggio a rivolgere la parola a questa donna, con fini caritatevoli, come ci vuole coraggio per un operatore pastorale a fermarsi per strada per provare a dare una mano ad una prostituta, perché poco male se mi rifiuta, ma se l’accetta e mi chiede se posso ospitarla? Gesù s’espone ad un rifiuto violento, allo scherno, ma anche ad un coinvolgimento e al giudizio dei suoi discepoli che, giustamente si meravigliano di vederlo parlare con questa donna, tanto da non osare dire nulla.
Il miracolo che fa Gesù non è d’indovinare che questa donna ha avuto cinque mariti e che l’uomo con chi sta adesso non è suo marito; questo c’era da immaginarselo. Se avesse un buon marito non starebbe lì a quell’ora e da sola. Il miracolo è che Gesù gli rivolge la parola facendosi vedere bisognoso, pur di arrivare al cuore di questa povera donna assetata di un amore autentico. Gesù capisce e l’accoglie veramente, contrariamente a tutti gli uomini che ha incontrato fino ad ora che l’hanno solo usata. Gesù riesce a fargli credere nuovamente nell’amore e nei rapporti umani tanto che questa lascia lì la sua brocca d’acqua e corre in paese per raccontare e condividere la sua gioia proprio con quei paesani che prima evitava e odiava. Anche questo ci fa vedere la fame e sete di rapporti umani belli che ha questa donna, che tutti giudicavano male e rifiutavano. Invece Gesù riesce a stimarla e ad amarla come figlia di Dio e sorella, e questo cambia la sua vita. Gesù ha saputo dare la vita a questa Samaritana, e questo è il senso della sua Passione. Cosi facendo, partendo dalla persona più povera e meno stimata del paese, Gesù arriva al cuore di tutti.
I suoi discepoli vanno a cercare pane in paese, lui si accorge che facendo queste cose, cioè vivendo la sua Passione per l’umanità sofferente e bisognosa, è già sazio.
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