2ª DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
Canto
Atto penitenziale
Signore, tu vieni e non giudichi secondo le apparenze: perdona le nostre falsità, miserie e debolezze.
Signore, pietà!
Cristo, tu vieni a realizzare il tuo regno di giustizia e di pace: perdonaci se non siamo stati di consolazione per i poveri e di speranza per gli scoraggiati.
Cristo, pietà!
Signore, tu vieni e ci doni il tuo Spirito: perdonaci se abbiamo chiuso il nostro cuore alla tua parola e spento lo Spirito dentro di noi.
Signore, pietà!
Preghiera all’accensione della candela
Mentre viene accesa la seconda delle quattro candele si legge insieme:
Una voce percorre la terra:
è la voce di Giovanni il Battistia
che invita a preparare la strada
al Signore che viene.
Signore, la luce di questa fiamma
significa la nostra speranza.
Tu prometti un mondo nuovo.
Fa’ germogliare presto, Signore,
la pace e la giustizia.
Andiamo con gioia incontro al Signore!
Colletta
O Padre, che hai fatto germogliare sulla terra il Salvatore e su di lui hai posto il tuo Spirito, suscita in noi gli stessi sentimenti di Cristo, perché portiamo frutti di giustizia e di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo figlio che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 11,1-10
Dal libro del profeta Isaia
In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 71 (72)
Rit. Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Rit.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
Rit.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Rit.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.
Rit. Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
Seconda Lettura Rm 15,4-9
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Lc 3,4.6
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mt 3,1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Convertitevi,
perché
il Regno dei cieli
è vicino!
La nostra preghiera di oggi
Prete: Per preparci alla venuta del Signore accogliamo l’invito di Giovanni il Battista alla conversione e chiediamo che la misericordia del Padre ci dia il coraggio di rialzarci dalle nostre cadute. Diciamo: Signore, vieni presto a salvarci!
• Abbassa, Signore, le colline del nostro orgoglio con la tua umiltà e la tua mitezza.
• Riempi, Signore, le valli della nostra disperazione con la tua speranza e la tua presenza.
• Raddrizza, Signore, i cammini tortuosi della nostra menzogna con la tua verità e la tua potenza.
• Abbatti, Signore, le barriere dell’odio che dividono i popoli e le persone, con la tua giustizia e la tua pace.
• Metti in noi, Signore, un cuore nuovo capace di vivere l’amore per il nemico e il perdono delle offese.
• Accordaci, Signore, di vivere la gioiosa attesa dell’Avvento nella solidarietà con i poveri, troppo spesso dimenticati.
• Donaci la speranza che insieme (a …. e) ai nostri fratelli defunti parteciperemo al tuo Regno di giustizia e di pace.
Prete: Signore del mondo e del tempo, con la venuta del tuo Figlio tu dai un fondamento alla nostra speranza nelle tue promesse: accordaci di convertire tutte le nostre inquietudini in una preghiera vigilante e fiduciosa e di orientare tutti i nostri desideri verso il tuo Regno che viene. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! (Mt 3,3; Mc 1,3; Lc 3,4)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Il richiamo di Dio alla conversione (Geremia 3,6-4,4); le preghiere del peccatore e del popolo che si volge di nuovo a Dio (Salmi 24; 50); le parabole della misericordia (Luca 15).
Le letture di Domenica prossima, III di Avvento
Isaia 35,1-10; Salmo 145; Lettera di Giacomo 5,7-10; Matteo 11,2-11.
Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino
J. Daniélou, Giovanni Battista
Il contenuto della predicazione di Giovanni Battista è uguale a quello della predicazione di tutti i profeti e cioè il giudizio di Dio che deve venire. Ma ciò che segna questo contenuto di un carattere proprio è l’imminenza di tale giudizio. Non si tratta più di una preparazione lontana. L’avvenimento per il quale è stato costituito Israele, al fine di esserne testimone fra le nazioni, questo avvenimento a cui tutte le genti sono interessate, è ormai vicinissimo. Per Israele, dunque, non è più tempo di annunziarlo, ma di prepararvisi. (…) «Il regno dei cieli è vicino» (Mt 3, 2). L’espressione «regno dei cieli» non deve indurci ad una prospettiva «celeste». «Cieli» qui è un ebraismo che sostituisce il nome stesso di «Dio». È il regno di Dio che è prossimo. E Giovanni concepisce tale regno come l’affermazione da parte di Dio del proprio potere, inaugurato da un intervento decisivo con il quale vincerà i suoi nemici e costituirà un mondo nel quale Dio sarà conosciuto e servito dai suoi. Dunque, il messaggio di cui Giovanni è depositario, innanzitutto, è un messaggio di speranza. Poiché, come dirà Luca, «egli annuncia la buona novella», l’evangelo (Lc 3, 18). L’evangelo è l’annuncio ufficiale dell’inizio di un’era di misericordia e di pace. Ma questa manifestazione di Dio è pure manifestazione di gloria e di santità. Il Dio che viene è il Dio santo. La sua venuta è un giudizio sul mondo peccatore. La predicazione di Giovanni pone l’accento principalmente su questo punto; ogni creatura sarà chiamata davanti al tribunale di Dio e dovrà rispondere della sua intenzione profonda. Non è più tempo di apparenze di giustizia, di false sicurezze. Ciò che conta è soltanto il fondo del cuore dell’uomo. La predicazione di Giovanni pone di fronte ad ogni creatura questa verità del giudizio di Dio, davanti al quale non è possibile alcuna finzione. Ora, è proprio a tali finzioni che si attaccano ancora gli uomini ai quali si rivolge Giovanni. Ciò che egli denuncia non sono tanto i loro peccati, bensì le illusioni di cui essi si circondano per evitare di riconoscersi peccatori e di aprirsi alla conversione: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a fuggire la collera che vi sovrasta?» (Lc 3, 7). La collera di Dio non è principalmente la sua incompatibilità con il male. Essa è prima di tutto l’intensità stessa della sua prèsenza, quando si manifesta e ricorda all’uomo, facile all’oblio, che nulla è più reale di Dio. Ma essa è pure l’intensità del suo valore, questa radicale incompatibilità con il male, grazie al quale la santità di Dio è la garanzia ed il fondamento di ogni valore. È a questo spietato confronto che il fariseo tenta di sottrarsi con miserabili garanzie. Così, il messaggio di Giovanni viene innanzitutto a far saltare il mondo dei pretesti e delle scuse, delle agevolazioni e dei conformismi, delle garanzie e delle sicurezze.
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