[chiesa-messa]
[orario-messa]
DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE
Canto
Atto penitenziale
Signore, tu ci chiami ad essere il popolo che proclama le tue meraviglie: perdonaci se troppo presi da noi stessi non ci accorgiamo del tuo amore.
Signore, accoglici nella tua misericordia!
Cristo, tu ci rendi pietre vive per un tempio spirituale: perdona le nostre divisioni.
Cristo, accoglici nella tua misericordia!
Signore, tu ci fai tempio del tuo Spirito perché in ogni volto umano il mondo contempli il tuo amore: perdona le nostre ipocrisie.
Signore, accoglici nella tua misericordia!
Gloria
Colletta
O Dio, che con pietre vive e scelte prepari una dimora eterna per la tua gloria, continua a effondere sulla Chiesa la grazia che le hai donato, perché il popolo dei credenti progredisca sempre nell’edificazione della Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 60,1-6
Dal libro del profeta Isaia
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare
si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Madian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 121 (122)
Rit. Costruisci, Signore, l’unità del tuo popolo.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
Rit.
Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.
Rit.
Salgono, secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Rit.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.
Rit.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
Rit. Costruisci, Signore, l’unità del tuo popolo.
Seconda Lettura 1Cor 12,12-31
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Desiderate invece intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio
Canto al vangelo Ef 4,5
Alleluia, alleluia.
Un solo è il Signore, una sola fede, un solo battesimo,
un solo Dio e Padre di tutti.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Gv 21,15-19
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Siete stati battezzati
mediante un solo Spirito
in un solo corpo
La nostra preghiera di oggi
Prete: Fratelli e sorelle, lo Spirito Santo suscita in noi la preghiera gradita al Padre:
Tu sei il nostro Dio e noi il tuo popolo.
- Tu hai fondato la tua Chiesa sulla pietra angolare, Cristo tuo Figlio:
– fa’ che la Chiesa che è in Firenze possa lasciarsi guidare dal soffio del tuo Spirito. - I cieli dei cieli non possono contenerti,
– ma tu hai voluto fare di noi credenti il Tempio della tua dimora. - La tua Chiesa si raduna nella divisione delle nostre confessioni cristiane,
– ma tu la spingi ad essere segno di comunione per tutti i popoli. - La tua Parola trova in noi difficoltà ad essere accolta,
– ma tu ci rendi testimoni delle tue opere meravigliose. - La nostra lode e adorazione non accrescono la tua grandezza,
– ma per dono del tuo amore ci chiami a renderti grazie. - Tu raduni in un solo corpo genti di ogni lingua e nazione,
– fa’ che le nostre comunità siano segno visibile del Regno che viene. - Tu ci chiami pietre vive ed edifici spirituali,
– donaci di costruire con pazienza e speranza la comunione fraterna. - Ricordati (di …. e) di tutti i nostri fratelli defunti:
– accorda a loro la pace del tuo regno eterno.
Prete: Ti ringraziamo, Padre, per i tuoi doni. Rendici capaci di adorarti in spirito e verità, trasformandoci in pietre vive nella costruzione della comunità cristiana. Per Cristo nostro Signore. Amen
Canto all’offertorio
Sulle offerte
Accogli, o Signore,
i doni che ti presentiamo,
e concedi al popolo che qui si raccoglie
la grazia redentrice dei tuoi sacramenti
e la gioia di vivere nella comunione con te.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Prefazio
È bello,
renderti grazie, Padre santo,
fonte di ogni amore.
Tu non abiti in templi costruiti da mani d’uomo,
né ti lasci comprare da sacrifici o offerte;
poiché sei Amore,
e l’amore non si paga ma si accoglie.
Nel tuo Figlio Gesù, tempio vivo del tuo Spirito,
hai mostrato che la tua presenza
dimora nella carne fragile dell’uomo,
dove la divinità si rivela nell’umanità accolta e donata
In Lui, ci hai edificati come edificio santo,
fondato sulla roccia della tua Parola,
animato dallo Spirito che abita nei cuori
e unisce in un solo corpo i molti che credono.
E per questo mistero di grazia e di tenerezza,
uniti a tutta la creazione
e all’assemblea celeste,
cantiamo con voce unanime
l’inno della tua lode:
Santo
Scambio della pace
Antifona alla comunione
Voi, pietre vive, siete costruiti come edificio spirituale per un sacerdozio santo. (1Pt 2,5)
Comunione
Dopo la comunione
O Dio, che hai fatto della tua Chiesa
il segno visibile della Gerusalemme celeste,
per la partecipazione a questo sacramento
trasformaci in tempio vivo della tua grazia,
perché possiamo entrare nella dimora della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Il tempio non fatto dalla mano dell’uomo (Ebrei 9); il vero tempio, il corpo glorificato del Signore (Apocalisse 21,9-27); la comunità cristiana, tempio del Signore (1Corinti 3,5-17); il nostro corpo, tempio dello Spirito santo (1Corinti 6,15-20)
Letture di domenica prossima, XXXIII del tempo ordinario C
Malachia 3,19-20a; Salmo 98; Seconda lettera ai Tessalonicesi 3,7-2; Luca 21,5-19
Commento
C’è «un santuario vivente», non statico, che cammina e si muove nella storia: il popolo dei credenti.
San Paolo considera la Chiesa nell’immagine di una casa ricca di carismi e di doni diversi, alcuni appariscenti, altri umili, che paragona a dei vasi. Ci sono calici d’oro e d’argento, recipienti di legno e terracotta, vasi che resistono al tempo e altri che facilmente vanno in frantumi. Questa casa, tanto varia, è un popolo in cammino. La Chiesa non è semplicemente una società, tanto meno una sètta o un partito; è il luogo dove Dio è presente perché alcuni sono uniti nel suo nome: «Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».
La Chiesa è anzitutto un’unità di uomini tra loro e con Dio in Cristo Gesù.
La scelta per Gesù, la volontà di essere una cosa sola con lui, il suo essere in noi, è il vero tempio che abbraccia la storia e l’universo intero, è la casa dell’umanità, la cattedrale luminosa che attraversa i secoli e li porta a compimento.
La cattedrale è là dove risuona la Parola divina, dove la si ascolta come voce che dice parole definitive e giuste, dove ci si mette in cammino per seguire la Parola, dove si accoglie in pienezza il dono della vita che non muore. Di questa cattedrale Cristo è il centro, il senso fondamentale e ultimo.
Carlo Maria Martini
Un tempio per l’uomo
Un’ora dopo, i mercanti avevano forse già rioccupato tutte le loro posizioni, i tavoli erano stati raddrizzati, il denaro passava di nuovo di mano in mano, i poveri contrattavano colombe per i sacrifici.
Ma il gesto di Gesù non è inutile, è profezia in atto. Si oppone alla logica mercantile, al potere idolatrico del denaro, ad una certa immagine di Dio. Il tempio, ogni chiesa, possono diventare un luogo di mercato, dove il rapporto con Dio è ridotto a compravendita, dove offro a Lui preghiere, buone azioni, meriti, per ottenere in cambio il suo favore, dove cerco non il Donatore, ma solo i suoi doni. «Dio è amore, chi lo vuole pagare va contro la sua stessa natura e lo tratta da prostituta. Quando i profeti parlano di prostituzione nel tempio, intendono questo culto, tanto pio quanto offensivo di Dio» (Silvano Fausti). Forse sono anch’io uno di questi mercanti del tempio. Davanti a Dio mi presento con meriti da vantare, con la mia tassa settimanale pagata. Ma Dio non si merita, si accoglie. Gesù ha molto amato il tempio di Gerusalemme, lo ha ammirato, si è indignato coi mercanti, ha pianto pensando alla sua distruzione imminente. Eppure lo ha anche radicalmente contestato: «Né in Samaria, né in Gerusalemme adorerete il Padre, ma in spirito e verità». «È la casa del Padre», assicura, ma aggiunge: «Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere». Ma parlava del tempio del suo corpo. Il centro del suo discorso è individuare il luogo dove più forte è la presenza di Dio: non il giro delle pietre, bensì il perimetro vivo di un corpo di carne. Ed ecco apparire di nuovo uno dei paradossi più alti del Vangelo: la pienezza, la piena rivelazione della divinità è l’umanità di Gesù, non la sua predicazione. Il divino raggiunge la sua pienezza solo nell’umano, sulla terra, in un corpo d’uomo. La nostra fede passa per l’umanità di Cristo: lì vediamo il volto accogliente, amante, perdonante del Padre. Alla teologia del tempio di pietra, Gesù ci insegna a sostituire la teologia del tempio di carne, dei figli di Dio come santuario di Dio. E se sono di Cristo, anch’io sono il luogo dove il Misericordioso senza casa cerca casa. È facile adeguarsi a un Dio che abita le cattedrali, prigioniero delle pietre e delle mura degli uomini. Un Dio così non crea problemi, ma non cambia nulla della vita. Il vero problema per noi è rappresentato da un Dio che ha scelto come tempio l’uomo (Pozzoli). Più forte dei mercanti e del denaro non è la sferza brandita da Gesù, ma la sua umanità che ha raccontato Dio, ha “evangelizzato” Dio diventando per sempre la sorgente dell’umano.
padre Ermes Ronchi
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.
