RE DI GLORIA
Ho incontrato Te Gesù
e ogni cosa in me è cambiata
tutta la mia vita
ora ti appartiene
tutto il mio passato
io lo affido a Te
Gesù Re di gloria mio Signor.
Tutto in Te riposa,
la mia mente il mio cuore
trovo pace in Te Signor,
Tu mi dai la gioia
voglio stare insieme a Te,
non lasciarti mai…
Gesù Re di gloria mio Signor.
Rit. Dal tuo amore chi mi separerà
sulla croce hai dato la vita per me
una corona di gloria mi darai
quando un giorno ti vedrò.
Tutto in Te riposa,
la mia mente il mio cuore
trovo pace in Te Signor,
Tu mi dai la gioia vera
voglio stare insieme a Te,
non lasciarti mai…
Gesù Re di gloria mio Signor.
Rit. Dal tuo amore chi mi separerà…
Io ti aspetto mio Signor
Io ti aspetto mio Re!
INTRODUZIONE
Richard Hobbs, inglese protestante convertitosi al cattolicesimo, è l’autore delle riflessioni che proponiamo in questa Via Crucis.
Si tratta di meditazioni e preghiere che offrono ricchi spunti di riflessione, frutto della fede e della sensibilità dell’autore.
Nella sua originalità, questa Via Crucis ci aiuta a riflettere e ad approfondire il cammino della croce percorso da Gesù.
Le meditazioni sono scritte infatti come se Gesù stesso le proponesse, comunicando attraverso le parole dell’autore, in stretta adesione al testo biblico.
Prologo
Signore, Questa sera, vogliamo rivivere con la nostra comunità la morte dell’Uomo Gesù.
Non è un ricordo, non è solo un racconto per commuoverci un po’.
È la storia vera di un uomo che ha saputo vivere e morire rimanendo fedele a suo Padre, ai suoi ideali, ai suoi amici.
Un uomo capace di pagare di persona.
Un uomo capace di perdonare e di amare anche i nemici.
Ci prepariamo a camminare dietro a lui, perché Lui ci aiuti a modellare la nostra vita sulla Sua.
Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.
Amen.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
PRIMA SOSTA
NEL CENACOLO
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Luca 22,14-27
La cena pasquale
Cronista:
Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse:
Gesù:
«Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio».
Cronista:
E preso un calice, rese grazie e disse:
Gesù:
«Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».
Cronista:
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo:
Gesù:
«Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
Cronista:
Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo:
Gesù:
«Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
Segno: distribuzione di un pezzetto di pane
ECCO QUEL CHE ABBIAMO
Sulle strade, il vento
da lontano porterà
il profumo del frumento
che tutti avvolgerà.
E sarà l’amore
che il raccolto spartirà
e il miracolo del pane in terra
si ripeterà.
Ecco quel che abbiamo,
nulla ci appartiene ormai.
Ecco i frutti della terra
che Tu moltiplicherai.
Ecco queste mani,
puoi usarle, se lo vuoi,
per dividere nel mondo
il pane che Tu hai dato a noi.
Preghiera insieme
Il segno di questo pane, sia memoria del tuo dono:
Cristo pane spezzato per la vita del mondo.
Saziati dal suo amore fa
che possiamo divenire pane fragrante e profumato,
generosamente offerto per la vita dei fratelli.
Gesù, pane spezzato per tutti,
donaci la grazia di essere come tu ci vuoi.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
SECONDA SOSTA
NELL’ORTO DEGLI ULIVI E ARRESTO
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Matteo 26,36-41.47-50
Sul monte degli Ulivi
Gesù andò con i discepoli in un podere, chiamato Getsèmani, e disse: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare».
Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».
Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono.
Riflessione
Padre, siamo nell’Orto degli Ulivi
– così chiamano il luogo qui a Gerusalemme.
Mi prostro con la faccia a terra, dico parole dissennate:
passi da me questo calice. Ma non come vorrei io,
come tu vuoi sia fatto.
Ciò che si prepara è nelle Scritture,
a quello ho ordinato i miei pensieri
punto per punto, eppure esito ancora,
farnetico che sia revocabile.
Tu entri nel groviglio umano e lo disbrogli,
pure così lontano come sei nella tua eternità
da questi nodi delle esistenze temporali.
In te pietà ed amore riempiono l’abisso
di questa differenza. Intendimi.
Ma ecco viene gente. Sono già qui, è Giuda, uno dei dodici,
lo accompagna una moltitudine per niente pacifica.
Hanno bastoni e spade, è chiaro in un baleno
a che punto della tragedia siamo.
E io che follemente, che umanamente ti chiedevo di rimuoverla!
Giuda – tu lo vedi nella notte e leggi i suoi pensieri –
mi si accosta, mi dà saluto e bacio.
È il segno.
Segno: distribuzione della preghiera di abbandono.
DALL’AURORA AL TRAMONTO
Rit. Dall’aurora io cerco Te,
fino al tramonto ti chiamo:
ha sete solo di Te
l’anima mia come terra deserta.
Non mi fermerò un solo istante,
sempre canterò la tua lode
perché sei il mio Dio,
il mio riparo: mi proteggerai
all’ombra delle tue ali.
Rit.
Non mi fermerò un solo istante,
io racconterò le tue opere
perché sei il mio Dio:
unico bene, nulla mai potrà
la notte contro di me.
Rit.
Preghiera di abbandono
Padre mio, mi abbandono a Te.
Fa’ di me ciò che Ti piace.
Qualunque cosa Tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la Tua volontà si compia
in me e in tutte le Tue creature.
Non desidero niente altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle Tue mani,
Te la dono, mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore.
Perché Ti amo.
Ed è per me un’esigenza d’amore il donarmi,
il rimettermi nelle tue mani senza misura,
con una confidenza infinita,
poiché Tu sei il Padre mio.
(Charles de Foucauld)
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
TERZA SOSTA
CONDANNA A MORTE
GESÙ INCORONATO DI SPINE E CARICATO DELLA CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Luca 23,13-25
La condanna a morte
Cronista:
Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse:
Pilato:
«Mi avete portato quest’uomo come sobillatore del popolo; ecco, l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò».
Cronista:
Ma essi si misero a gridare tutti insieme:
Altri:
«A morte costui! Dacci libero Barabba!».
Cronista:
Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano:
Altri:
«Crocifiggilo, crocifiggilo!».
Pilato:
«Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò».
Cronista:
Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
Marco 15,16-20
La corona di spine
Allora i soldati dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!».
Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Riflessione
In principio mio Padre parlò e dal nulla ebbe inizio tutta la creazione: ed era una cosa buona. Io sono quella Parola e tutto è stato creato attraverso di me.
Il dolore della corona di spine e l’agonia della pesante croce, sulle mie spalle lacerate e sanguinanti, non faceva che peggiorare la mia pena per il cattivo uso di quelle cose che erano nate buone.
Ma il mio sangue, bagnando le spine e il legno, li riscattava e li rendeva ancora più gloriosi, perché erano divenuti il segno del mio amore.
Come potete sperare che ci sia pace sulla Terra se usate così male il mio creato? Come potrete avere pace fino a che, agendo come miei servi e pastori delle mie creature, cercherete di sfruttare il mondo per il vostro tornaconto?
Ho accettato con amore la mia corona e la mia croce, ho sopportato il dolore per ridarvi una vita nuova, ho abbracciato con tenerezza il legno della croce, ne ho fatto il segno Santo che dicesse il mio amore per tutto ciò che ho fatto.
Segno: cartellone con immagini di ingiustizia
Preghiera insieme
Signore Gesù,
rimpiango di non aver prestato attenzione al tuo creato
e di averlo usato male per i miei egoistici fini.
Ti prego, infondi in me un tale amore per le tue creature
che ti possa riconoscere come loro Creatore.
Donami il rispetto per questo mondo
e fai che lo usi per farti conoscere agli altri,
così che si possa manifestare il tuo regno su questa terra.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
QUARTA SOSTA
GESÙ AIUTATO DAL CIRENEO
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Luca 23,26
Sulla via del Calvario
Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
Riflessione
Offri sempre il tuo aiuto quando ti accorgi che ce n’è bisogno.
Nessuno voleva aiutarmi a portare la mia croce, non sarebbe stato un gesto spettacolare o entusiasmante, che desta ammirazione, ma solamente umiliante e spiacevole.
Nessuno si offrì, così costrinsero Simone ad aiutarmi.
Quando arrivammo al Golgota egli fu ben contento di nascondersi tra la folla.
Era pericoloso essere accomunati a un condannato e la croce era sporca e pesante.
Io amo coloro che aiutano il prossimo nell’ombra, che si accollano i lavori più umilianti e schifosi a favore dei poveri e dei reietti.
Io amo coloro che lavano l’accattone moribondo, che visitano il ritardato mentale o accudiscono l’orfano sudicio e ribelle. Riconosco questi gesti di carità gratuita e riverso il mio amore su coloro che mi amano così. Essi mi hanno amato nei poveri ed io ricompenso questo amore con un amore traboccante. Non cercate di mettervi in mostra, accettate ogni occasione per aiutare i poveri e i derelitti.
Simone ha condiviso la mia passione senza capirne il privilegio, ma il legno della croce lo aveva toccato e il suo nome rimarrà in eterno: Simone, che ricordava quel giorno a Gerusalemme come un terribile momento di umiliazione e dolore, poi si rese conto che era stato l’unico momento di gloria della sua vita.
Segno: distribuzione di una piccola croce
MANI
Vorrei che le parole mutassero in preghiera
e rivederti, o Padre, che dipingevi il cielo.
Sapessi quante volte, guardando questo mondo,
vorrei che ritornassi a ritoccarne il cuore.
Vorrei che le mie mani avessero la forza
per sostenere chi non può camminare;
vorrei che questo cuore, che esplode in sentimenti,
diventasse culla per chi non ha più madre.
Rit. Mani, prendi queste mie mani,
fanne vita, fanne amore,
braccia aperte per ricevere chi è solo;
cuore, prendi questo mio cuore,
fa’ che si spalanchi al mondo,
germogliando per quegl’occhi
che non sanno pianger più.
Sei tu lo spazio che desidero da sempre
so che mi stringerai e mi terrai la mano.
Fa’ che le mie strade si perdano nel buio,
e io cammini dove cammineresti tu.
Tu soffio della vita, prendi la mia giovinezza,
con le contraddizioni e le falsità;
strumento fa che sia per annunciare il Regno
a chi, per queste vie, tu chiami beati.
Rit.
Noi giovani di un mondo che cancella i sentimenti,
e inscatola le forze nell’asfalto di città;
siamo stanchi di guardare, siamo stanchi di gridare;
ci hai chiamati, siamo tuoi, cammineremo insieme.
Rit. Mani, prendi queste nostre mani,
fanne vita, fanne amore,
braccia aperte per ricevere chi è solo;
cuore, prendi questi nostri cuori,
fa’ che siano testimoni che tu chiami ogni
uomo a far festa con Dio. (2 volte)
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
QUINTA SOSTA
LA CROCIFISSIONE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Lc 23,33-43
La crocifissione
Cronista:
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva:
Gesù:
«Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Cronista:
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava:
Malfattore1:
«Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!».
Cronista:
L’altro invece lo rimproverava dicendo:
Malfattore2:
«Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male. Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno».
Gesù:
«In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Riflessione
Che tipo d’uomo può avermi conficcato un chiodo nel polso e poi nel legno? Potete immaginare il dolore di quei chiodi che mi separavano le ossa dei polsi, mentre, inchiodato alla traversa della croce, venivo trascinato per essere issato, appeso ai soli chiodi, sul palo? E poi il dolore che raddoppiava mentre mi martellavano i chiodi alle caviglie?
Avreste voi potuto conficcare quei chiodi?
Avreste saputo chiedere il perdono per quegli uomini?
Voi perdonate a chi vi fa del male in qualsiasi modo? Voi non sapete perché essi agiscono così. Forse hanno paura, forse sono stati gravemente feriti loro stessi, forse non hanno mai saputo cosa volesse dire essere amati. Mentre vi fanno del male il vostro perdono e il vostro amore potrebbe cambiare la loro vita. Siete capaci di offrire loro questa possibilità mentre infieriscono su di voi? Io ho amato quegli uomini che mi hanno inchiodato sulla croce, benché facessero un cattivo uso di quegli arnesi che avevo imparato a maneggiare con amore a Nazareth. Perdonate coloro che vi tormentano così come io ho perdonato tutti quelli che hanno avuto parte alla mia passione. Se accetteranno il vostro perdono li avrete salvati.
Segno: distribuzione di un chiodo
DOV’È ODIO
Dov’è odio fa’ ch’io porti amore,
dov’è offesa ch’io porti il perdono,
dov’è la discordia fa’ ch’io porti l’unione,
dov’è il dubbio fa’ ch’io porti Te.
E la verità dov’è l’errore,
la speranza per chi è disperato.
Se perdonerai chi ti ha fatto del male
anche te il Signor perdonerà.
Dov’è la tristezza porti gioia,
dove son le tenebre la luce,
o Maestro fa’ ch’io non cerchi
di essere amato quanto di amare.
È morendo che poi si vivrà
di vita eterna, fammi strumento del tuo amor.
Meditazione
Un chiodo
nelle tue mani.
Chiodi
nella carne dell’umanità
nella carne dei fratelli
nella mia carne.
Universale sofferenza.
Anch’io
ne sono complice.
Anch’io
posseggo chiodi per ferire.
Produco sofferenza
col mio modo di fare.
Le mie idee
ben fissate
colpo dopo colpo
inchiodano i fratelli.
Non sempre uso grossi chiodi
per grandi ferite.
Ho imparato
la tecnica dello spillo.
Piccole punture:
parole, atteggiamenti,
sguardi, sorrisi…
Infiniti spilli
per ferire il fratello.
Anch’io mi sento bloccato
dai chiodi che pianto.
Chi mi libererà?
Chi strapperà
i chiodi ritorti?
Preghiera insieme
Signore Gesù, conducimi sulla via del perdono.
Ogni volta che sono tentato di ripagare un’offesa con un’altra offesa
ricordami il tuo amore per coloro che ti hanno crocifisso.
Stammi vicino, Signore, nella mia rabbia e nel mio orgoglio
e non farmi perdere le occasioni che mi offri
di salvare i miei nemici, aiutandomi ad amarli.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
SESTA SOSTA
LA MORTE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Giovanni 19,25-27
Gesù e sua madre
Cronista:
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre
Gesù:
«Donna, ecco il tuo figlio!».
Cronista:
Poi disse al discepolo:
Gesù:
«Ecco la tua madre!».
Cronista:
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
Marco 15,33
La morte di Gesù
Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte:
Gesù:
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Luca 23, 45-46
Cronista:
Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.
Gesù, gridando a gran voce, disse:
Gesù:
«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».
Cronista:
Detto questo, spirò.
Riflessione
Tutto era compiuto, non potevo fare altro: con il mio agire si erano realizzate tutte le profezie. Ero di nuovo nudo e povero come lo ero stato alla mia nascita.
Avevo affidato la Madre mia, tanto amata, al mio più caro amico.
Ma c’era ancora una profezia da essere vissuta finché tutto fosse compiuto, un’ultima parola che avevo dentro di me e che dovevo gridare forte, ora che si stava realizzando. Avevo imparato tutti i salmi sulle ginocchia di mia madre e questa sarebbe stata la mia ultima parola.
“Mio dio, Mio Dio, perché mi hai abbandonato? Io sono un verme e non un uomo; mi scherniscono coloro che mi vedono; come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa; essi mi guardano ed esultano.”
L’eclissi del sole era totale e il cielo sempre più buio, la disfatta sembrava definitiva, alle mie parole i miei amici persero ogni speranza, ma non mia madre che si fidava di Dio come sempre, malgrado l’oscurità e il caos.
Ma non c’è buio così totale che la mia luce non possa dissipare, né situazione così disperata che io non possa vincere. Perché il salmo prosegue: “Ma Tu, Signore, non stare lontano, scampami dalla spada; annunzierò il tuo nome ai miei fratelli perché al mio grido di aiuto Tu mi hai esaudito. Si parlerà del Signore alla generazione che viene; annunzieranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: Ecco l’opera del Signore!”
Mio Padre era sembrato assente, ma solo per permettermi di fidarmi del suo amore, fino in fondo. La sua parola era stata per me ancora di salvezza, così le mie ultime parole, i miei ultimi pensieri, non parlavano della sua assenza, ma del suo amore che salva.
Morivo, ma con parole di lode e di speranza sulle labbra.
Segno: silenzio
Preghiera insieme
O Dio, sappiamo che tu sei un Padre amorevole
e che soltanto le nostre passioni possono separarci dal tuo amore.
Se tu sembri assentarti da noi anche per un attimo,
siamo perduti nel buio e nella paura.
Portaci attraverso l’oscurità
e fa’ che entriamo nuovamente nella tua luce e nella tua vita.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
SETTIMA SOSTA
GESÙ DEPOSTO DALLA CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Giovanni 19,38-42
La sepoltura
Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.
Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza seppellire per i Giudei.
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.
Riflessione
Se è vero che ogni cristiano deve accogliere la sua croce, ma deve anche schiodare tutti coloro che vi sono appesi, noi oggi siamo chiamati ad un compito dalla portata storica senza precedenti: «Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi» (Isaia 58, 6).
(A. Bello, Universalità della croce, in Scritti n.5 Articoli, corrispondenze, lettere, notificazioni, p.51)
Preghiera insieme
Padre, tu hai permesso che il tuo unico figlio
fosse ucciso dagli uomini su una croce.
Ci hai fatti simili a te
eppure hai permesso che torturassimo e uccidessimo il tuo Verbo.
Aiutaci a riconoscere la tua potenza
in ciò che sembra debolezza,
il tuo amore
in ciò che sembra fallimento,
la tua promessa
nel buio e nel dolore della morte.
Dacci la forza di credere in te
quando tutto sembra finito
affinché possiamo raggiungere il tuo regno eterno.
Segno: scambio della pace
STELLA POLARE
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore,
di trovare Te, di stare insieme a Te:
unico riferimento del mio andare
unica ragione Tu, unico sostegno Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Anche il cielo gira intorno e non ha pace,
ma c’è un punto fermo è quella stella là.
La stella polare è fissa ed è la sola,
la stella polare Tu, la stella sicura Tu,
al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te
e poi non importa il “come”, il “dove”, e il “se”.
Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore,
il significato allora sarai Tu,
quello che farò sarà soltanto amore.
Unico sostegno Tu, la stella polare Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te
e poi non importa il “come”, il “dove”, e il “se”.
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore,
di trovare Te, di stare insieme a Te:
unico riferimento del mio andare
unica ragione Tu, unico sostegno Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
OTTAVA SOSTA
GESÙ RISORGE IL TERZO GIORNO
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Marco 16,1-8
La resurrezione
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore.
Riflessione
Coloro che trasportavano alla tomba il mio corpo inanimato si accorgevano dell’energia che si faceva largo per entrare nella nuova vita. Morivo, ma con la mia morte il mondo rinasceva. Una volta ancora ero accanto al Padre, ero il maestro artigiano che lo compiaceva giorno dopo giorno, per sempre giocando alla sua presenza, felice dappertutto nel suo mondo, lieto di essere con i figli degli uomini.
Io sono il Verbo non creato, nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Io sono il Verbo per il quale tutto quello che esiste è stato creato.
Io sono il verbo che ha ricreato tutto ciò che stato distrutto dal peccato.
Io sono Colui che morì e risorse.
La mia morte è una vittoria e tutto quello che segue è stato una conquista dell’amore.
Il mio corpo doveva giacere nella tomba perché si avverassero le profezie e tutti potessero vedere e credere.
Ma ero impaziente di alzarmi di nuovo nell’alba della nuova era, per danzare ancora ne mondo che mio Padre aveva fatto attraverso me e poter essere con i miei amici, i figli degli uomini. Io sono il pane vivo, il vino vivo, io sono carne e sangue, cibo per la vostra salvezza eterna. O miei carissimi amici!
Come ho desiderato l’arrivo della mattina di Pasqua quando sono risorto come farete voi nell’ultimo giorno.
La morte non c’è più, c’è solo una vita che porta alla vita eterna, alla gioia, alla pace e a danzare alla presenza del Padre mio. Venite, unitevi a me nella danza, nell’infinito gioco che crea la nuova vita. Godiamo e giochiamo nel mondo creato dal Padre mio!
Segno: distribuzione di un piccolo lumino
VIVERE LA VITA
Vivere la vita
con le gioie e coi dolori di ogni giorno,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e inabissarti nell’amore è il tuo destino,
è quello che Dio vuole da te.
Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui,
correre con i fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere la vita
è l’avventura più stupenda dell’amore,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e generare ogni momento il Paradiso
è quello che Dio vuole da te.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai,
una scia di luce lascerai.
Preghiera insieme
Vieni Signore Gesù, guidaci nella gioiosa danza della risurrezione.
Aiutaci a spogliarci delle nostre tristezze e delle nostre preoccupazioni e facci essere liberi e orgogliosi di giocare con te nel mondo.
Tu sei il nostro Signore, il nostro Redentore, il nostro Amore, il nostro Fratello. Insegnaci ad essere gioiosi nel dolore, pacifici di fronte all’ira e puri in mezzo alle tentazioni.
Noi siamo il tuo popolo, guidaci nell’eterna danza dell’amore.
Saluto finale
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito santo.
Amen.
Andate in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.