VI Domenica di Pasqua – Anno B
PRIME COMUNIONI
Canto
VIENI E SEGUIMI
Lascia che il mondo vada
per la sua strada
Lascia che l’uomo ritorni
alla sua casa
Lascia che la gente accumuli
la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
Lascia che la barca in mare
spieghi la vela
Lascia che trovi affetto
chi segue il cuore
Lascia che dall’albero cadano
i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
E sarai luce per gli uomini
E sarai sale della terra
E nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2 volte)
E per questa strada va, va
E non voltarti indietro, va
E non voltarti indietro.
Riti di introduzione
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.
Atto penitenziale
Signore Gesù ti chiedo perdono per tutte le volte che mi sono dimenticato di te, non ti ho ascoltato e ho pensato solo per me.
Signore, pietà!
Signore pietà!
Scusa Signore per quando non sono stata presente per gli amici e per tutti, quando mi hanno chiesto un favore e io ho risposto no.
Cristo pietà!
Cristo, pieta!
Scusa Signore per quando sono stato egoista. Invece di essere premuroso sono stato superficiale e antipatico.
Signore pietà!
Signore pietà!
Gloria
Gloria a Dio nell’alto dei cieli Noi ti lodiamo, ti benediciamo, Signore Dio, Re del cielo, Gloria a Dio nell’alto dei cieli Signore Dio, agnello di Dio, Tu che togli i peccati del mondo Gloria a Dio nell’alto dei cieli Tu solo il santo, tu solo il Signore, Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama. (2 v)
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua immensa gloria.
Dio Padre onnipotente,
Figlio unigenito
Cristo Gesù.
e pace in terra agli uomini che egli ama.
Figlio del Padre onnipotente,
tu che togli i peccati del mondo
abbi pietà di noi.
accogli benigno la nostra preghiera
tu che siedi alla destra del Padre
abbi pietà di noi!
e pace in terra agli uomini che egli ama.
tu l’altissimo Gesù Cristo,
con lo Spirito santo
nella gloria del Padre.
e pace in terra agli uomini che egli ama. (2 v)
Colletta
Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre,
per il mistero che celebra in questa liturgia di lode,
poiché nel tuo Figlio asceso al cielo
la nostra umanità è innalzata accanto a te,
e noi, membra del suo corpo,
viviamo nella speranza di raggiungere Cristo,
nostro capo, nella gloria.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura At 1,1-11
Dagli Atti degli apostoli
Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!».
Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 46 (47)
Rit. Ascende il Signore tra canti di gioia.
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.
Rit.
Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.
Rit.
Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.
Rit. Ascende il Signore tra canti di gioia.
Seconda Lettura Ef 4,1-13
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo
Rit. Jesus Christ you are my life,
alleluja, alleluja.
Jesus Christ you are my life,
you are my life, alleluja.
Tu sei via, sei verità, Tu sei la nostra vita,
camminando insieme a Te vivremo in Te per sempre.
Rit.
VANGELO Mc 16,15-20
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.
Io sono
la via, la verità
e la vita
La nostra preghiera di oggi
Don Marco:
Preghiamo il Signore con gioia e fiducia, per noi e per tutti gli uomini.
Diciamo Ascoltaci Signore.
Preghiere…
Don Marco:
Ti rendiamo grazie, o Dio Padre nostro, per lo Spirito del tuo amore, che ci dona di fare memoria di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
COME FUOCO VIVO
Rit. Come fuoco vivo
si accende in noi
un’immensa felicità
che mai più nessuno ci toglierà
perché Tu sei ritornato.
Chi potrà tacere, da ora in poi,
che sei Tu in cammino con noi.
Che la morte è vinta per sempre,
che ci hai ridonato la vita
Spezzi il pane davanti a noi
mentre il sole è al tramonto:
ora gli occhi ti vedono,
sei Tu! Resta con noi.
Rit.
E per sempre ti mostrerai
in quel gesto d’amore:
mani che ancora spezzano
pane d’eternità.
Rit.
PREGHIERA EUCARISTICA
Don Marco:
Il Signore sia con voi.
Tutti:
E con il tuo Spirito.
Don Marco:
In alto in nostri cuori.
Tutti:
Sono rivolti al Signore.
Don Marco:
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
Tutti:
É cosa buona e giusta.
Don Marco:
O Dio, nostro Padre,
tu ci hai riuniti qui
per dirti il nostro grazie
e per cantare insieme la tua lode.
Ti lodiamo per tutte le cose belle
e grandi che hai creato in noi
e per la gioia che metti nel nostro cuore.
Ti benediciamo per il sole
che illumina il giorno
e per la tua parola
che è luce alla nostra mente.
Ti ringraziamo per i campi,
i mari e le montagne,
per gli uomini che abitano la terra
e per la vita che abbiamo ricevuto da te.
Per questi segni meravigliosi del tuo amore
diciamo con gioia la tua lode.
Ragazzi:
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
Don Marco:
Padre buono, tu vegli sempre con noi
e non ti dimentichi mai di nessuno.
Per liberarci dal peccato
e non lasciarci soli a lottare contro il male
hai mandato il tuo Figlio Gesù,
nostro salvatore.
Egli passò in mezzo a noi
facendo del bene a tutti:
guariva i malati, rendeva la vista ai ciechi,
perdonava i peccatori,
accoglieva i fanciulli e li benediceva.
Ha amato fino alla fine
donando la sua vita sulla croce.
Dopo tre giorni è risorto
e si mostrò a tutti i discepoli,
e sotto il loro sguardo salì al cielo,
perché noi fossimo partecipi
della sua vita divina.
In Gesù abbiamo conosciuto, o Padre,
quanto è grande il tuo amore
per tutti gli uomini
e ora mostriamo la nostra gioia:
Ragazzi:
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.
Don Marco:
Padre buono,
innalziamo a te la nostra lode
con la tua Chiesa su tutta la terra,
con il nostro papa Francesco,
il nostro amministratore apostolico Giuseppe,
il nostro vescovo nominato Gherardo,
insieme con la beata Vergine Maria,
con gli apostoli e con tutti i santi
cantiamo in coro l’inno della tua gloria.
Santo
Santo, Santo, Santo,
Il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene
nel nome del Signore.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Don Marco:
Padre santo, per dirti il nostro grazie
abbiamo portato sull’altare il pane e il vino.
Manda su questi doni il tuo Santo Spirito,
perché diventino
il corpo e il sangue di Gesù Cristo,
tuo dilettissimo figlio.
Così ti potremo offrire quello
che per tuo amore ci è dato in dono.
Nell’ultima cena con i suoi apostoli,
prima di morire sulla croce,
Gesù, prese il pane e rese grazie,
lo spezzò, lo diede loro e disse:
Prendete, e mangiatene tutti:
questo è il mio Corpo offerto
in sacrificio per voi.
Allo stesso modo, prese il calice del vino e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse:
Prendete, e bevetene tutti:
questo è il calice del mio Sangue
per la nuova ed eterna alleanza,
versato per voi e per tutti
in remissione dei peccati.
Poi disse loro: Fate questo in memoria di me.
Mistero della fede.
Tutti:
Annunziamo la tua morte, Signore,
proclamiamo la tua risurrezione,
nell’attesa della tua venuta.
Don Marco:
Ora, Padre, facciamo
quello che Gesù ci ha comandato:
ti offriamo il pane della vita
e il calice della salvezza
e annunziamo la sua morte
e la sua risurrezione.
Accogli, ti preghiamo, con l’offerta di Gesù
l’offerta della nostra vita.
Ragazzi:
Per noi Cristo è morto,
per noi Cristo è risorto.
Vieni, Signore Gesù!
Don Marco:
Padre, che tanto ci ami,
fa’ che possiamo ricevere
il corpo e il sangue
di Gesù Cristo nostro Signore
perché, uniti nella gioia dello Spirito Santo,
formiamo una sola famiglia.
Guarda con bontà i nostri genitori,
i nostri fratelli e i nostri amici,
coloro che lavorano, coloro che soffrono,
noi qui presenti e tutti gli uomini
che sono nel mondo.
Accogli, Signore, i nostri morti
nella gioia del paradiso.
Davanti alla grandezza del tuo amore per noi,
o Padre, sempre ti lodiamo e ti ringraziamo.
Per Cristo, con Cristo e in Cristo,
a te, Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Don Marco:
Preghiamo come ci ha insegnato Gesù:
Tutti:
Padre nostro, che sei nei cieli
Sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Don Marco:
Liberaci o Signore, da tutti i mali,
concedi la pace ai nostri giorni,
e con l’aiuto della tua misericordia
vivremo liberi dal peccato e sicuri da ogni paura,
nell’attesa che si compia la beata speranza
e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.
Tutti:
Tuo il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.
Don Marco:
Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli:
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace”,
non guardare ai peccati della tua chiesa,
ma alla sua fede,
e donale unita e pace secondo la tua volontà.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
La pace del Signore sia sempre con voi.
E con il tuo spirito.
Scambio della pace
Agnello di Dio
Comunione
PREGHIERA DELLA SERA
Quando il sole tocca il mare
E fra le onde poi scompare
Un pennello nero tinge tutto il cielo
Mentre danzano le stelle,
luminose come perle
Quando si fa sera
nasce la preghiera
Padre siamo qui, tutti attorno al fuoco
Che per questa notte ci proteggerà dal gelo
Rit. Padre nostro ti preghiamo,
per la nostra umanità
Per chi piange, per chi soffre,
per la libertà
Per chi non ha pace,
per chi cerca la verità
Dona a tutti gli uomini la felicità
Come un bimbo che si affida
Fiducioso alla sua guida
Mano nella mano,
noi per te cantiamo
Con la pioggia o la tempesta
Ma col cuore sempre in festa
Canteremo ancora fino all’aurora
Padre, siamo qui, fai di noi un fuoco
E la terra intera presto brucerà d’amore
Rit.
Padre, siamo qui, fai di noi un fuoco
E la terra intera presto brucerà d’amore
Rit. (2 volte)
VERBUM PANIS
Prima del tempo
prima ancora che la terra
cominciasse a vivere
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
e per non abbandonarci
in questo viaggio ci lasciò
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est.
Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi
e chiunque mangerà non avrà più fame.
Qui vive la tua chiesa intorno a te
dove ognuno troverà la sua vera casa.
Verbum caro factum est…
Prima del tempo
quando l’universo fu creato
dall’oscurità
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
nella sua misericordia
Dio ha mandato il Figlio suo
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est…
Qui spezzi ancora …
Verbum caro factum est…
Preghiera dopo la comunione
Salgano a te, o Signore,
le nostre preghiere insieme all’offerta di questi doni,
perché, purificati dal tuo amore,
possiamo accostarci al sacramento della tua grande misericordia.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto finale
LE TUE MERAVIGLIE
Ora lascia, o Signore, che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.
La tua presenza ha riempito d’amore
le nostre vite, le nostre giornate,
in te una sola anima.
Un solo cuore siamo noi,
con te la luce risplende,
splende più chiara che mai.
La tua presenza ha inondato d’amore
le nostre vite, le nostre giornate,
fra la tua gente resterai
per sempre vivo in mezzo a noi.
Fino ai confini del tempo,
così ci accompagnerai.
Ora lascia, o Signore, che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.
Prima Comunione di
Manuel Balca
Matilde Casagrande
Gabriele Casati
Martina Casconi
Lily Chegai
Elisa Cianciarulo
Sonia Coppola
Lucy Cresci
Vittoria Depasquale
Mathias Di Banella
Tommaso Fenzi
Matteo Fiorini
Diego Incatasciato
Biagio Lanzaro
Lorenzo Marino
Giada Nardi
Giulia Nardi
Diletta Orsoli
Stella Scaramuzza
Andrea Semplicini
Pietro Trebbi
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Salmi 8.10.23.67; il cristiano accanto al Cristo (Efesini 2,1-6; e Colossesi 3,1-4).
Letture di domenica prossima, solennità di Pentecoste, anno B:
Atti 2,1-11; Salmo 104; Lettera ai Galati 5,16-25; Giovanni 15,26-27; 16,12-15.
Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio
L’ascensione del Signore non separa Gesù dalla vita dei credenti, ma il Signore si inserisce nella loro esistenza potenziandola con una forza, con un’energia ancora più grande di quella che prima potevano aver conosciuto. Ci viene proposto l’ultimo brano, l’ultimo pezzo del vangelo di Marco, che però non è di Marco. Il vangelo di Marco termina al cap. 16, vers. 8 con l’annuncio della Risurrezione di Gesù, ma senza le prove delle apparizioni. Questo destò scandalo nella comunità primitiva, per cui negli anni seguenti vennero aggiunte ben tre successive finali a questo vangelo, quella che leggiamo è una di queste.
Quindi non è di Marco, non è dell’evangelista, ma è indubbiamente frutto dell’esperienza della comunità cristiana.
Secondo l’autore di questo brano Gesù dice «andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo a ogni creatura». La missione dei credenti è di andare, non di rimanere fermi, ma di andare a proclamare che cosa? La buona notizia. Sappiamo che il termine “vangelo” significa “buona notizia”. E qual è questa buona notizia? Dio non è buono, è ESCLUSIVAMENTE buono; Dio è amore che chiede soltanto di essere accolto. Dio-amore che si offre non per togliere qualcosa all’uomo, ma per potenziare la sua esistenza. E da questo amore di Dio nessuna persona, qualunque sia la sua condotta o il suo comportamento, può sentirsi esclusa.
Questa è la buona notizia. Dio ama tutti in maniera incondizionata, e questo va proclamato ad ogni creatura.
Aggiunge l’autore «chi crederà …» – “credere” non significa aderire, accettare una dottrina, una verità, ma “credere” significa accogliere questa potenza d’amore ed essere disposti poi a comunicarla agli altri. L’amore ricevuto da Dio si trasforma in amore comunicato.
«… sarà battezzato». All’inizio di questo vangelo il battesimo era espressione di una conversione. Per “conversione” si intendeva il cambio di orientamento della propria esistenza: se fino ad adesso ho vissuto per me, adesso deciso di orientare diversamente la mia vita e di vivere per gli altri. Come segno di questo cambio c’era questo rito del battesimo. Quindi chi aderisce a questo amore, lo accoglie e dimostra pubblicamente questo cambio nella sua esistenza, questi è già nella pienezza di vita.
«Ma chi non crederà sarà condannato». Chi invece lo rifiuta e rimane nel suo egoismo, centrato soltanto sui propri bisogni e sulle proprie necessità, sarà condannato – non da Dio perché Dio è amore e non condanna, ma è lui stesso che si condanna.
Poi ci sono i segni classici che accompagneranno i credenti nella loro missione, è una protezione contro ogni forma di male, in particolare l’espressione finale «e questi guariranno», beh, il testo greco non è proprio così. Il testo greco dice “e questi avranno bene”. Gesù, il Signore, non ci dà la capacità – magari! – di guarire gli ammalati, ma di far sì che stiano bene, questo sì. Cioè, un affetto, una premura, un’attenzione e un servizio in modo che le persone anche nella loro malattia, nella loro infermità, possano in qualche maniera stare bene.
«Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo» – Quando leggiamo il vangelo occorre sempre distinguere quello che l’evangelista ci dice da come ce lo dice. “Quello che ci dice” è la Parola di Dio e questa è valida per sempre, “come lo dice”, l’autore usa le sue abilità letterarie, lo stile dell’epoca. Allora, in questo brano, si vede chiaramente la distinzione tra quello che l’autore vuol dire e come lo dice. Dice che «fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio». Cos’è che vuol dire l’evangelista? L’evangelista vuol dire alle autorità religiose: Quell’uomo che voi avete condannato come bestemmiatore, come eretico, in realtà era Dio. Aveva la condizione divina.
Quindi non era lui che bestemmiava, come hanno denunciato gli scribi la prima volta che hanno ascoltato Gesù, ma siete voi i bestemmiatori che non avete riconosciuto la presenza di Dio.
Come lo dice? Lo dice adoperando gli schemi letterari dell’epoca. Il “cielo” non significa l’atmosfera, significa la dimora divina, Dio, Dio stesso, e “sedere alla destra”: a quell’epoca nella corte, accanto al re sedeva la persona che deteneva il suo stesso potere, un potere simile al suo. Quindi, l’evangelista adopera queste immagini conosciute dell’epoca per trasmettere una verità.
Che l’ascensione non sia una separazione di Gesù dalla vita dei credenti, lo afferma poi l’autore. Infatti dice «essi partirono e predicarono dappertutto mentre il Signore agiva insieme a loro». Quindi il Signore non è andato da qualche parte, ma l’evangelista vuol dire che in Gesù si manifesta la pienezza della condizione divina, e questo porta il Signore a rafforzare l’attività, il comportamento dei suoi discepoli.
«E confermava la parola» – “la parola” è la buona notizia, il messaggio, «con i segni che l’accompagnavano». La parola non è credibile, non è veritiera, se non è accompagnata da segni quali l’amore, il perdono e la condivisione.
P. Alberto Maggi OSM
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.