TRIDUO PASQUALE
GIOVEDÌ SANTO
CRISTO CI DONA IL SACRAMENTO DELL’AMORE
Canto
Atto penitenziale
Signore Gesù, come Servo hai lavato i piedi ai tuoi discepoli: lavaci da ogni peccato e abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Cristo Signore, come Maestro hai donato il comandamento nuovo: vedi le nostre contraddizioni all’amore e abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!
Signore Gesù, come Agnello hai offerto il tuo corpo e il tuo sangue: perdona la nostra incapacità ad offrire la vita in sacrificio e abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Gloria
Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre,
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo,
tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo,
con lo Spirito Santo,
nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
O Dio, tu ci hai riuniti per celebrare la santa cena nella quale il tuo unico Figlio ci ha affidato il gesto del suo amore e ci ha dato il sacramento nuovo dell’alleanza eterna: fa’ che nella partecipazione a questo grande mistero riceviamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore, Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Es 12,1-8.11-14
Dal libro dell’Esodo.
In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: «Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 115 (116)
Rit. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
Rit.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
Rit.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
Rit. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Seconda Lettura 1Cor 11,23-26
Dalla prima lettera di san Paolo ai Corinzi.
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Cf. Gv 13,34
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
VANGELO Gv 13,1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
LAVANDA DEI PIEDI
Dopo l’omelia chi presiede la celebrazione ripropone il gesto di Gesù. Curvo e inginocchiato, nell’atteggiamento dello schiavo, Gesù lava i piedi ai discepoli. Questo vivo gesto di umile servizio dice chi è Dio: il Padre è la fonte dell’amore, il Figlio è colui che si fa servo per amore, e lo Spirito li rivela entrambi.
– Vi do un comandamento nuovo
amatevi come io vi ho amati.
– Non c’è amore più grande
che dare la vita per gli amici.
– Non c’è un servo più grande del padrone
né un inviato più grande di chi lo invia.
– Io ve ne ho dato l’esempio
perché come ho fatto io facciate anche voi.
– Amiamoci gli uni gli altri come Dio ci ama.
– La carità pazienta, la carità fa il bene la carità non invidia, non si vanta.
– La carità non si gonfia, non fa nulla di sconveniente
la carità non cerca il proprio interesse.
– La carità non aggredisce, non tiene conto del male
non gode dell’ingiustizia, ma si compiace nella verità.
– La carità tutto copre a tutto aderisce,
tutto spera, tutto soffre.
– La carità non avrà mai fine
ciò che è imperfetto scomparirà.
– Rimangono la fede,
la speranza e la carità
ma di tutte più grande
è la carità.
La nostra preghiera di oggi
Prete: Fratelli e sorelle, nell’ora della grande preghiera sacerdotale di Gesù, innalziamo suppliche per la chiesa, per i cristiani, per tutti gli uomini della terra: Signore, abbiamo bisogno del tuo amore per noi!
- Preghiamo per tutte le chiese d’oriente e d’occidente, perché, fedeli alla preghiera di Gesù per la loro unità, trovino vie di riconciliazione reciproca e giungano alla comunione nella fede.
- Preghiamo per tutti i fedeli, perché, ricordando la loro vocazione a diventare popolo santo, abbiano un comportamento bello e buono e siano riconosciuti come cristiani per il loro amore vicendevole.
- Preghiamo per tutti gli uomini, soprattutto per quelli che soffrono, perché, guardando al Servo che porta le nostre infermità, conoscano la tua consolazione e la tua vicinanza, o Dio, e sappiano fare della loro sofferenza un cammino di amore.
- Preghiamo per noi qui riuniti per la Cena del Signore, perché, comunicando al Pane spezzato e al Calice della benedizione, impariamo da Cristo a servire i fratelli e ad amarli fino al dono della vita.
Prete: Accogli, Signore, la nostra preghiera e concedici di vedere compiute le richieste espresse con la voce o formulate nel nostro cuore. Sii benedetto ora e nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
«Questo è il mio Corpo, che è per voi;
questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue»,
dice il Signore.
«Ogni volta che ne mangiate e ne bevete,
fate questo in memoria di me». (Cf. 1Cor 11,24-25)
Comunione
PROCESSIONE ALL’ALTARE DELLA REPOSIZIONE
In processione viene portata l’Eucarestia all’altare della reposizione.
La celebrazione viene sospesa in silenzio. Ognuno è invitato a prolungare la preghiera con l’adorazione personale fino alla liturgia della croce.
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere i grandi testi del nuovo testamento sulla carità (Rm 8,31-39; 1Cor 13; Ef 3,14-21; 1Gv 3,11-24).
Li amò sino alla fine
«Li amò sino alla fine»: nel linguaggio giovanneo questa parola “fine” annuncia anche la passione, l’amore infinito del Figlio che ha assunto in perfetta obbedienza la natura umana fino alla spoliazione totale, fino alla morte e alla morte di croce (Cf. Fil 2,8). (…)
Amore e umiliazione, amore perfetto e totale abbassamento sono due realtà inseparabilmente unite nei gesti umani più quotidiani come nei momenti più sublimi della redenzione di Cristo. Amore e umiliazione che hanno le loro radici nella vita stessa di Dio, nella sua natura ineffabile. (…)
L’amore di Cristo continua nell’oggi della vita della Chiesa. Ma come può la Chiesa, a sua volta, amare fino alla fine, come può il cristiano, profondamente immerso nei problemi, nei conflitti, nelle tensioni, nelle contraddizioni e nelle incertezze del mondo, come può amare fino alla fine?
«Vi ho dato un esempio perché come ho fatto io facciate anche voi» (Gv 13,15). La lavanda dei piedi continua di generazione in generazione in una catena di amore che non deve spezzarsi. Questo gesto indica la qualità di umiltà del nostro amore, rivela l’umanità, la verità, la tenerezza del nostro cuore, la freschezza, la spontaneità, forse anche la follia del nostro servizio ai fratelli. Amare fino alla fine, è per la Chiesa, rivelare al mondo il volto di Cristo.
B. Bobrinskoy, Il les aima jusqu’au bout.
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.