con il vescovo Gherardo
In Piazzale della Resistenza
CANTO: Nuova luce c’è (RnS)
Cerco te, cerco la pace e l’amore,
venga su di me, io spero in te.
Dove andare, dove trovare risposte,
alzo gli occhi al cielo e vedo che:
Rit. Nuova luce c’è, tutto rinasce con te,
sì tutto rivive in te Signor,
Tu sei l’unica via, Tu non deludi mai,
chi confida in te.
Tutto rinasce con te,
sì tutto rivive in te Signor,
il tuo fuoco d’amor sempre acceso sarà, per l’umanità.
Sogno che nel mondo regni l’amore,
usami Signor come vuoi Tu.
So che Tu, Tu sei la vera risposta
guardo intorno a me e annuncio che:
Rit. Nuova luce c’è, tutto rinasce con te,
sì tutto rivive in te Signor,
Tu sei l’unica via, Tu non deludi mai,
chi confida in te.
Tutto rinasce con te,
sì tutto rivive in te Signor,
il tuo fuoco d’amor sempre acceso sarà, per l’umanità.
Tu sei l’unica via, Tu non deludi mai,
chi confida in te. Tutto rinasce con te,
sì tutto rivive in te Signor,
il tuo fuoco d’amor sempre acceso sarà, per l’umanità.
INTRODUZIONE
V: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T: Amen.
V: Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
T: E con il tuo spirito.
G: Riuniti attorno al nostro Vescovo Gherardo, seguiamo Gesù fino al dono totale della vita, sapendo che se siamo radicati in lui la nostra vita fiorisce!
Siamo qui nel segno della Croce, della sua Croce, che dà senso a tutte le nostre croci, rendendole provvisorie, illuminando di speranza il presente e di resurrezione il futuro. Questa croce racchiude in sé il dolore degli abbandonati, dei feriti e di chi, cercando un futuro migliore, vive un presente faticoso. Ci ricorda che la fede vede, riconosce il dolore del mondo e desidera trasformarlo in amore accogliente, capace di abbracciare tutti senza lasciare ai margini nessuno. Non è solo un segno, ma un ponte, un faro, una promessa di speranza che illumina anche la notte più buia.
Ascoltiamo le parole con cui Papa Francesco ci ha raccontato la speranza che nasce dalla croce:
(tratto da un’udienza generale di Papa Francesco per il ciclo di catechesi del 2017)
L1: Noi crediamo che proprio nel Crocifisso la nostra speranza è rinata. Le speranze terrene crollano davantialla croce, ma rinascono speranze nuove, quelle che durano per sempre. È una speranza diversa quella che nasce dalla croce. Ci può aiutare a capirlo quello che dice Gesù «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24).
L2: Gesù ha portato nel mondo una speranza nuova e lo ha fatto alla maniera del seme: si è fatto piccolo piccolo, come un chicco di grano: è “caduto in terra”. Ma non bastava ancora. Per portare frutto Gesù ha vissuto l’amore fino in fondo, lasciandosi spezzare dalla morte come un seme si lascia spezzare sotto terra. Proprio lì, nel punto estremo del suo abbassamento – che è anche il punto più alto dell’amore – è germogliata la speranza. L’amore, che è la vita di Dio, ha rinnovato tutto ciò che ha raggiunto.
T: Così, a Pasqua, Gesù ha trasformato – prendendolo su di sé – il nostro peccato in perdono, la nostra morte in risurrezione, la nostra paura in fiducia. Ecco perché con Gesù ogni nostra oscurità può essere trasformata in luce. Ecco perché lì, sulla croce, è nata e rinasce sempre la nostra speranza. La speranza supera tutto, perché nasce dall’amore di Gesù che si è fatto come il chicco di grano in terra ed è morto per dare vita.
V: Lasciamoci avvolgere dal mistero di Gesù che, come chicco di grano, morendo ci dona la vita. È Lui il seme della nostra speranza. Quando scegliamo Gesù, a poco a poco scopriamo che il modo di vivere vincente è quello del seme, quello dell’amore umile, di chi è disponibile e serve, dona la vita e non la possiede. Non c’è altra via per vincere il male e dare speranza al mondo. A poco a poco capiremo che con Gesù impariamo a vedere già da ora la pianta nel seme, la Pasqua nella croce, la vita nella morte. A tutti fa bene contemplare il Crocifisso, guardarlo e dire:
T: “Con Te, Signore, niente è perduto. Con Te possiamo sempre sperare. Tu sei la nostra speranza”.
G: Stasera ci aiuteranno a meditare le parole dei giovani che abbiamo incontrato nei giorni di missione, qui a Scandicci, ad inizio marzo, e quelle dei giovani missionari. Insieme a questo, riceveremo in dono anche le testimonianze di alcuni uomini e donne detenuti nel carcere di Sollicciano, i quali sono stati invitati a pregare insieme a noi e accompagnarci nel cammino dalle loro celle, mentre noi ci avviciniamo a loro non solo con i nostri passi, ma anche con i nostri cuori.
Preghiamo dunque perché ogni vita possa essere rigenerata dalla presenza viva di Cristo.
V: Cari giovani, la speranza in Dio non delude,
T: Egli guida ogni passo di chi si affida a lui.
V: Siate coraggiosi nel cercare e seguire il Signore
T: Il mondo ha bisogno di giovani pellegrini di speranza.
V: Custodite la gioia di essere suoi amici,
T: Diffondetela con la semplicità che vi contraddistingue.
e per te, cosa significa lasciarti fiorire? Spiegazione del gesto
CANTO: Davanti a questo amore (RnS)
Hai disteso le tue braccia anche per me Gesù,
dal tuo cuore, come fonte, hai versato pace in me,
cerco ancora il mio peccato ma non c’è.
Tu da sempre vinci il mondo dal tuo trono di dolore.
Dio mia grazia, mia speranza, ricco e grande Redentore,
Tu, re umile e potente,
risorto per amore, risorgi per la vita.
Vero Agnello senza macchia, mite e forte Salvatore sei,
Tu, Re povero e glorioso, risorgi con potenza.
Davanti a questo amore la morte fuggirà.
BENEDIZIONE DELLA CROCE
V: Preghiamo. Signore, Padre santo, che nella Croce del tuo Figlio hai posto la sorgente e la causa di ogni grazia e benedizione, assisti con amore il tuo popolo che custodisce questa Croce in segno della propria fede; fa’ che aderendo costantemente in questa vita al mistero della passione, raggiunga la gioia eterna del Cristo risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T: Amen.
Incensazione della croce durante la quale si intona nuovamente il ritornello.
V: O Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la Croce del Cristo tuo Figlio, concedi a noi che abbiamo conosciuto il suo amore, di essere abbracciati dalla sua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
T: Amen.
PRIMA STAZIONE
LASCIATI GUARDARE
Solo quando siamo consapevoli di essere guardati con amore possiamo sentirci davvero liberi. Liberi di riconoscere la nostra fragilità, sapendo di essere amati e liberi di accogliere questo amore.
G: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
T: perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
ASCOLTIAMO LA PAROLA DEL SIGNORE
DAL VANGELO SECONDO LUCA (22,54-62)
Dopo aver catturato Gesù, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
LA PAROLA AI GIOVANI INCONTRATI NELLE SCUOLE:
L1: «Mi capita spesso di essere insieme agli altri, eppure sentirmi profondamente sola, invisibile. Con una tale paura di aprirmi e relazionarmi che il cuore si chiude. Eppure poi è un paradosso: un cuore chiuso, messo in cassaforte, non resta pieno; il mio cuore è chiuso eppure si svuota, la paura lo invade, così pesante, fino a farlo sprofondare. Schiacciato dai pensieri, fino a stare male, fino a soffocare, senza qualcuno a cui condividerli per tornare a respirare».
L2: «Mi nascondo dietro ad una maschera perché ho molta paura di essere considerato diverso, mi chiedo se, effettivamente tra le persone che conosco ci sia qualcuno che mi ama o che potrebbe amarmi veramente per quello che sono. Ho paura che nessuno mi capirà davvero, che non ci si possa fidare neanche degli amici, che per me non ci sia nessuno e non troverò il mio posto. Paura che fra tutti quegli sguardi nessuno mi potrà aiutare, nessuno mi resterà accanto, che tutti se ne andranno, che resterò solo. Paura di non essere abbastanza».
«Ho sempre la sensazione di non essere all’altezza, soffro d’ansia, ho paura dell’abbandono, ma nego tutto perché non posso farmi vedere vulnerabile davanti agli altri. Nei miei pensieri c’è sempre quella paura di deludere, di fallire: e allora vorrei scappare. Perché ho sempre pensato che l’unica cosa importante fosse rimanere sempre forti e invece sono inadeguato, mi sono caricato di pesi che mi schiacciano, trattengo tutto dentro e alla fine questa solitudine diventa rabbia».
L3: «Io vi ringrazio per essere venuti ed avermi fatto sentire meno sola, di essere venuti ed esservi aperti con noi. Penso che dopo questo momento insieme il mio cuore si sia aperto un po’ di più e ho sentito accendersi una speranza, anche se piccola: di riuscire un giorno a lasciarmi guardare come sono senza temere il giudizio, senza cercare ad ogni costo l’approvazione. Di riuscire ad ascoltare il mio cuore, ad accogliere le mie debolezze e imparare a mostrarle, a condividere le mie insicurezze ed esprimere le mie emozioni, senza paura che l’altro le sfrutti, se ne approfitti, che io resti fregata, abbandonata. Lo auguro a tutti: di riuscire a parlare nei momenti di debolezza, chiedere aiuto non è affatto un gesto da deboli, richiede molto, molto coraggio».
PREGHIAMO
L: Signore Gesù, che con grande misericordia incroci i nostri sguardi, desiderosi di infinito ma spesso impauriti, delusi e spenti,
T: Fa’ che ogni giorno impariamo a lasciarci guardare da Te per vivere l’esperienza rigenerante del tuo amore, che non smetti mai di riversare nei nostri cuori. Aiutaci a vivere liberi, pronti ad amare. Amen.
CANTO: Avrai cura di noi (EPC)
Non t’importa di noi in balia della tempesta
Non t’importa di noi soli nell’oscurità
Ci sentiamo perduti
In questa notte che non sembra finire mai
Non t’importa Signore, non ti importa di noi?
Rit. Io sono sempre stato qui
Sono sempre accanto a voi
Io sono la vostra speranza
non vi lascerò soli, Non vi lascerò mai
Avrai cura di noi, ogni istante della vita
Avrai cura di noi, anche nell’oscurità
Troveremo il coraggio
In questa notte che non sembra finire mai
Perché ci ami Signore e t’importa di noi.
Rit.
Avrai cura di noi. Avrai cura di noi. Avrai cura di noi.
CANTO: Il tuo miracolo (SDV Worship)
Come un vasaio Tu sei,
la mia vita è tra le tue mani,
plasmami e rimuovi Tu,
ogni imperfezione da me.
Tu non mi getti mai via,
riprendi tutto da capo,
mi rimodelli,
Tu perdoni i miei sbagli.
Rit. Fai di me ciò che vuoi,
portami dove vuoi,
usa il mio dolore,
offro il mio cuore,
tutta la mia vita è tua, Signore.
Come dell’oro sarò,
passerò in mezzo al fuoco,
ma so che resti con me,
nella fornace io e te.
Il fuoco non mi consuma,
mi rende sempre più puro,
io sarò come te, a tua immagine.
Rit.
Io non morirò, anzi io vivrò,
racconterò le tue opere,
racconterò il tuo miracolo in me (2 v).
Rit.
Mi hai liberato per liberare,
mi hai liberato per liberare (2 v).
CANTO: Con te camminerò (Gen Verde)
Mi hai chiamato, ed ora sono qui,
la mia vita ormai Signore trova senso solo in te. Cerco nel profondo e tu ci sei,
guardo intorno e poi ti trovo accanto a me.
Rit. Insieme a te camminerò,
in ogni volto, in ogni pianto, io ti riconoscerò,
ti seguirò ovunque andrai, io con te camminerò.
Come servo sei venuto qui,
per chi è solo e chi è ferito, per chi vive in povertà, ora o Signore manda me,
segno del tuo amore per l’umanità.
Rit.
Tu sei qui, sei con noi, sempre accanto a noi. Nel dolore di chi non ha più una casa, tu sei lì,
nel silenzio di chi ha perso ogni speranza, tu sei lì, nei rimpianti, nei miei dubbi
e nel buio delle mie fragilità, tu sei lì.
Rit. (2 v)
Sei con noi, Tu sei qui, io con te camminerò.
SECONDA STAZIONE
LASCIATI FERIRE
L’amore porta con sé un inspiegabile coraggio: quello di accettare la sofferenza per testimoniare che nulla può sconfiggerlo. Una realtà paradossale eppure profondamente umana.
G: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
T: perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
ASCOLTIAMO LA PAROLA DEL SIGNORE
DAL VANGELO SECONDO LUCA (Lc 23,22-26.32-33)
Pilato disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere. Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori. Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra.
LA PAROLA ALLA GIOVANE MISSIONARIA:
Qualche anno fa ho iniziato a sentire come un peso sul cuore, sentivo in maniera chiarissima che c’era qualcosa dentro di me, un blocco che mi impediva di lasciarmi toccare davvero. Da quel momento è iniziata in me un’inquieta ricerca: dovevo capire, dovevo dare un nome a quel blocco che da sempre portava le persone che mi stavano intorno a dirmi che ero apatica, fredda, che ero un’insensibile. Le ho pensate tutte, forse un trauma dimenticato o forse ero solo io sbagliata: mi dicevo che forse ero fatta così, forse ero stata pensata per essere arrabbiata, per non riuscire ad amare. Eppure non mi convinceva: doveva esserci qualcosa che teneva il mio cuore paralizzato, paralizzato dal lasciarmi amare, paralizzato dal lasciarsi toccare, paralizzato dal lasciarsi emozionare. Fino a quando Tu hai fatto irruzione nella mia vita, Tu, Signore, che nella mia vita ci sei sempre stato, e lo hai fatto nel modo che meno mi sarei aspettata: attraverso un dolore, una ferita, una delusione. Hai fatto irruzione affinché piano piano mi lasciassi guardare da Te, da due occhi che questa volta non mi giudicavano e non aspettavano altro che io mi lasciassi prendere per mano per potermi accompagnare, proprio come si fa con un bimbo, nelle profondità del mio cuore. Per sussurrarmi, a poco a poco, come davvero è il mio cuore e che non è nato per essere indurito, ma per amare. E in questa discesa continui a rispondermi Signore, come sei solito farlo Tu: nella semplicità. Nella semplicità di una “Missione giovani” da cui niente mi aspettavo, nella semplicità di un’aula scolastica, nella semplicità di due parole dette da un volto in cui Tu ti sei incarnato per guardarmi e dirmi “lasciati ferire”. Bastava questo per dare un nome a quel cuore che duro era diventato per difendersi dalla sua vulnerabilità e dai giudizi. Oggi posso contemplare la tua fedeltà: sì, stai mantenendo la promessa, stai sciogliendo il mio cuore rendendolo non più un cuore di pietra ma un cuore di carne. E in questo tempo vicino alla Pasqua sento di vivere come un travaglio, l’ultima spinta per poter dare alla luce una vita nuova: una vita nuovamente feribile. E stringo la Tua mano, quella mano ferita che mi ricorda che Tu per amore ti sei lasciato ferire e crocifiggere. Tu che non ti difendi, che non difendi il tuo cuore, Tu che sei il feribile.
PREGHIAMO
L: Grazie Signore perché ti sei lasciato ferire da noi e proprio in quelle ferite ti abbiamo riconosciuto. Lì dove pensavamo di trovare la condanna, abbiamo trovato salvezza.
T: Ti affidiamo Signore il desiderio che l’intera nostra vita si consegni all’amore. Ti preghiamo di sciogliere quei nodi e quelle resistenze che impediscono al nostro corpo e al nostro cuore di farsi attraversare e ferire da tutta la bellezza che sei, da tutto ciò che parla di Te, l’amore come il dolore, dalle speranze e dalle sofferenze di ogni persona intorno a noi.
L: Donaci Signore un cuore nuovo, di carne morbida.
CANTO: L’amore può (Kantiere Kairos)
Prezioso è quel silenzio con cui ti parla il Cielo
È un filo che ti lega la vita all’infinito
È un abbraccio che ricevi da chi non vedi
Prezioso è quando cadi, ma non hai paura
di mostrare agli altri la tua ferita
Prezioso è quando impari dall’errore a volerti bene
Perché se ami l’Amore può stupirti
l’Amore può mostrarti il buono d’ogni cosa se lo vuoi
Perché se ami l’Amore può guarirti
l’Amore può fermare il battito del tempo e non finire
Bellissima è la vita anche nel dolore perché puoi gustarla in pieno
solo col sapore delle lacrime passate sulla pelle Bellissima è l’aurora in fondo alla tristezza quando la tua notte sembra sia infinita
è il taglio che hai nel cuore che fa entrare il sole
Perché se ami l’Amore può stupirti
l’Amore può mostrarti il buono di ogni cosa se lo vuoi
Perché se ami l’Amore può guarirti
l’Amore può fermare il battito incessante
al tempo che svanisce e con lui l’età
l’Amore sa ricominciare
anche dalla fine, anche dalla fine
Perché se ami l’Amore può salvarti
l’Amore può fermare il battito del tempo e non finire
CANTO: Tu sei la forza (Eman)
Proprio quando sono qui con te Tu vinci per me le mie battaglie. Proprio quando sono qui con te Tu vinci per me le mie infermità.
In te, Dio, io trovo la forza per non gettare la spugna,
perché Cristo ha donato il suo sangue. In te, Dio, io trovo la forza,
per non gettare la spugna, perché Cristo è in me.
Rit. Tu sei la forza nella debolezza, sei la speranza del cuore mio,
Tu sei la certezza in un mondo che è senza, Tu sei il mio Dio, non dubito.
Se Gesù, Tu sei con me, chi sarà contro di me?
Se Tu Gesù, sarai con me io vincerò comunque. (2v)
Rit. (2 v)
Tu sei il mio Dio non dubito.
CANTO: Potente sei mio Signore (RnS)
Dio di misericordia, amore che non muore,
riempi il mio cuore.
Dio che perdona sempre, Padre di tenerezza,
speranza eterna.
Rit. Mio Dio, muovi le montagne,
potente sei mio Signor,
so che mi salverai.
Per sempre, Dio della salvezza,
la morte hai vinto per noi,
Tu hai vinto per noi.
Mi accogli come sono, non guardi ai miei errori,
riempi il mio cuore.
Ti dono la mia vita, mi arrendo a te, Signore,
speranza eterna.
Rit.
La tua luce sempre splenderà, gloria.
Noi cantiamo a Gesù il Signor, gloria.
La tua luce sempre splenderà, gloria.
Noi cantiamo a Gesù il Signor.
Rit.
TERZA STAZIONE
LASCIATI PERDONARE
È la misericordia di Dio che regge l’universo. Essa è generativa, dona vita nuova. Credere alla misericordia di Dio e lasciarsi pervadere da essa è far esperienza di resurrezione.
G: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
T: perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
ASCOLTIAMO LA PAROLA DEL SIGNORE
DAL VANGELO SECONDO LUCA (23,34-38)
Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
LA PAROLA AI GIOVANI… E A GESÙ:
L1: «Vorrei rinascere e ritornare quella che ero prima, senza farmi più distruggere da una persona che credevo mi amasse».
L2: «Penso sia difficile accettare il perdono di qualcuno, soprattutto di Dio, se non riesco a perdonare me stesso. Vorrei non sentirmi in colpa per ciò che ho fatto».
L3: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,11). «Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,13).
L1: «Vengo costantemente derisa dalle elementari fino ad ora. Ho avuto problemi che ho sempre superato ma ora se ne presentano altri che mi stanno distruggendo. Prima davo la colpa al mio passato, ma ora mi chiedo se la persona che sono oggi non sia esclusivamente colpa mia».
L2: «Non riesco ad uscire da questo periodo buio della mia vita, non è la prima volta che ci entro e non sarà l’ultima. Ogni volta è peggio della precedente e rovino i miei rapporti con amici e familiari che sono già difficili a causa del mio carattere. Io stesso mi tengo lontano dalla felicità e non voglio aiuto da nessuno. Non ce la faccio più. Vorrei stare meglio ed essere meglio».
L3: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita» (Mt 11,28-29). «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv 14,27).
L1: «Sento che non sono felice, che è tutta colpa mia, che non posso stare bene. Ho tanta rabbia, mancanza di fiducia, tanti sentimenti cattivi per le persone che sempre mi hanno fatto male e non mi sento capace di stare bene. Ho paura di non riuscire a perdonare, a dare amore gratuito».
L2: «Il perdono è una grande liberazione, ma talvolta le persone se ne approfittano. Il perdono, per quanto bello, permette agli altri di prenderti in giro più facilmente. È difficile capire chi perdonare, ma ancora più difficile aprirsi con nuove persone, per timore di venire deluso nuovamente».
L3: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (cf Gv 20,21-23).
L1: «È normale sentirsi sempre il solito peso addosso anche dopo essersi aperti a Dio?»
L2: «Spesso voglio credere in Dio, tuttavia sento che non mi è vicino come altri dicono che lo sia nei loro confronti. Voglio credere, ma farlo veramente, non solo per evitare l’inferno come molti fanno. Trovo molto difficile avvicinarmi a lui e rimanergli vicino, soprattutto perché pecco ogni giorno».
L3: «Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato» (Lc 15,22-24).
PREGHIAMO
V: Fuori del perdono, non c’è speranza; fuori del perdono non c’è pace. Il perdono è l’ossigeno che purifica l’aria inquinata dall’odio, è la via per disinnescare la rabbia e il rancore.
T: Signore rendici sempre desiderosi e capaci di perdono perché ogni nostro pensiero ed ogni nostro gesto ci renda operatori di pace.
Momento di preghiera in silenzio
L: Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome.
T: Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici.
L: Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia.
T: Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
L: Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
T: Quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. (dal Salmo 103)
CANTO: Come è grande il tuo amore (EPC)
Siamo qui per cercare il tuo volto o Dio, Tu sorgente di vita sei,
acqua viva che sgorga dalla roccia.
Solo in te ritroviamo il perdono e ci rialziamo di nuovo,
se ci tendi la tua mano ancora, Gesù.
Rit. Come è grande il tuo amore per tutte le creature,
Tu ci ami Signore e non ci abbandoni mai.
Come è grande il tuo amore per tutte le creature,
Tu ci ami Signore e non ci abbandoni e non ci abbandoni mai.
Su di noi hai posato lo sguardo o Dio, ci hai chiamati per nome,
Tu sei la luce che illumina la notte.
Solo in Te ritroviamo il perdono e ci rialziamo di nuovo,
se ci tendi la tua mano ancora, Gesù.
Rit.
CANTO: Abbracciami (RnS)
Gesù, Parola viva e vera
Sorgente che disseta e cura ogni ferita Ferma su di me i tuoi occhi
La tua mano stendi e donami la vita
Rit. Abbracciami Dio dell’eternità
Rifugio dell’anima, grazia che opera
Riscaldami fuoco che libera
manda il tuo Spirito, Maranathà Gesù
Gesù asciuga il nostro pianto
Leone vincitore della tribù di Giuda
Vieni nella tua potenza
Questo cuore sciogli con ogni sua paura.
Rit.
Per sempre io canterò la tua immensa fedeltà
Il tuo spirito in me in eterno ti loderà
Per sempre io canterò la tua immensa fedeltà
Il tuo spirito in me in eterno ti loderà
Rit.
Maranathà Gesù
CANTO: Beato il cuore che perdona (Inno GMG 2016)
Sei sceso dalla tua immensità in nostro aiuto. Misericordia scorre da te sopra tutti noi.
Persi in un mondo d’oscurità lì tu ci trovi.
Nelle tue braccia ci stringi e poi dai la vita per noi.
Rit. Beato è il cuore che perdona!
Misericordia riceverà da Dio in cielo! (2v)
Solo il perdono riporterà pace nel mondo.
Solo il perdono ci svelerà come figli tuoi.
Rit.
Col sangue in croce hai pagato tu le nostre povertà.
Se noi ci amiamo e restiamo in te il mondo crederà!
Rit.
QUARTA STAZIONE
LASCIATI ACCOGLIERE
Sappiamo che nessuno davanti a Dio può considerarsi giusto (cf Rm 2,1-11). Ma nessuno può vivere senza la certezza di trovare il perdono! Il ladro pentito, crocifisso insieme a Gesù, lo ha accompagnato in paradiso. Nessuno si rinchiuda nel passato! Certo, la storia passata non può essere riscritta. Ma la storia che inizia oggi, e che guarda al futuro, è ancora tutta da scrivere, con la grazia di Dio. Qualunque cosa, piccola o grande, il cuore ci rimproveri, «Dio è più grande del nostro cuore» (1Gv 3,20): dobbiamo solo affidarci alla sua misericordia.
G: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
T: perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
ASCOLTIAMO LA PAROLA DEL SIGNORE
DAL VANGELO SECONDO LUCA (23,39-43)
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
LA PAROLA AL TESTIMONE
Sono un detenuto ed ho scontato fino ad oggi oltre 30 anni di carcere per reati di mafia. Sono nato in Sicilia, una terra meravigliosa, che amo profondamente, ma che purtroppo è stata ferita più volte, anche a causa mia, da questa maledetta mafia. Da giovane, a causa di cattive compagnie, senza voler per questo attenuare le mie responsabilità, ho creduto che la mafia fosse la speranza di una vita migliore. Ma, man mano che crescevo mi rendevo conto che in realtà era tutto un bluff, una terribile falsità nella quale ero caduto e dalla quale era difficile uscire. La mafia professava valori di lealtà, onore, fede in Dio e nei santi, quando invece l’unico scopo, che passa sopra ogni cosa, anche alla vita umana, è quello che chiamano lo sterco del demonio: il denaro unito al potere. Io ho creduto in questo e ho agito di conseguenza e l’unico risultato è stato sofferenza per me e per chi mi stava intorno. Tutti questi anni di prigione mi hanno fatto capire l’immenso errore, quanta parte della mia vita avevo sciupato, quanto dolore avevo inferto. Dopo dodici anni di detenzione, anche al 41bis, ho deciso di collaborare con la giustizia, perché volevo dare un taglio definitivo, a quella vita-non vita. È stato un passo molto difficile, sia perché diventavo ufficialmente un traditore, un infame per i miei vecchi compagni, sia per la paura di possibili ritorsioni verso la mia famiglia, ma troppo forte era diventata l’esperienza di chiudere con quel passato, prendere le distanze da quei non valori in cui avevo creduto fino a quel momento. Cosa è la speranza per me adesso? Vivere una vita normale: amare una donna senza aver paura di dormire a casa col rischio di essere ammazzato, amare i miei figli senza aver paura che possano essere vittime di ritorsioni, fare un lavoro onesto, avere degli amici e divertirmi con loro, fare delle passeggiate, fare tutto ciò che in questi anni non ho potuto fare. Mi piacerebbe, ora, poter parlare a tutti quei giovani che credono nella mafia come speranza. Vorrei dirgli: scappate, quello che state vivendo vi porterà solo in due direzioni: la morte o la prigione. Distruggerete la vostra vita e quella dei vostri familiari. Credere in Dio mi aiuta nei tanti momenti di disperazione, la fede mi dà speranza che la vita che ho davanti possa essere diversa e fondata sull’amore invece che sull’odio.
PREGHIAMO
L: Signore, abbi pietà di tutti coloro che hanno conosciuto la forza ed il dolore del peccato e che, con fatica, si sforzano di percorrere il cammino della redenzione.
T: Fa’ che la potenza della tua misericordia mantenga sempre aperta quella finestra di speranza che hai spalancato per tutti noi attraverso la morte e la resurrezione del tuo Figlio. Possa entrare da quella finestra la luce di una vita nuova, dono della tua grazia.
CANTO: Liberami (Kantiere Kairos)
Liberami, liberami, liberami Spirito di Dio,
dalle catene, che porto nel cuore,
dalle catene, che imprigionano.
Liberami, liberami, liberami Spirito di Dio,
dalle chimere, che annebbiano il cuore,
dalle chimere che mi ingannano.
Rit. Rendimi vivo, come non sono stato mai,
rendimi vero, come non sono stato mai,
rendimi luce per chi non vede, rendimi degno di Te.
Liberami, liberami, liberami Spirito di Dio
dalle paure di amare la croce,
dalle paure di sorreggerla…
Rit.
Degno di Te, degno di Te,
rendimi luce per chi non vede,
rendimi degno di Te. Liberami!
CANTO: Re dei re (RnS)
Hai sollevato i nostri volti dalla polvere,
le nostre colpe hai portato su di te.
Signore ti sei fatto uomo in tutto come noi, per amore.
Rit. Figlio dell’Altissimo, povero tra i poveri,
vieni a dimorare tra noi.
Dio dell’impossibile, re di tutti i secoli,
vieni nella tua maestà.
Re dei re i popoli ti acclamano, i cieli ti proclamano,
re dei re, luce degli uomini,
regna con il tuo amore tra noi.
Ci hai riscattati dalla stretta delle tenebre, perché potessimo glorificare te.
Hai riversato in noi la vita del tuo Spirito, per amore.
Rit.
Tua è la gloria per sempre, tua è la gloria per sempre,
gloria, gloria, gloria, gloria.
CANTO: Stai con me (RnS)
Stai con me, proteggimi.
Coprimi con le tue ali, o Dio.
Rit. Quando la tempesta arriverà
volerò più in alto insieme a te.
Nelle avversità sarai con me
ed io saprò che Tu sei il mio re.
Il cuore mio riposa in te.
Io vivrò in pace e verità.
Rit. (x2)
Ed io saprò che Tu sei il mio re
ed io saprò che Tu sei il mio re.
QUINTA STAZIONE
LASCIATI AMARE
Lasciarsi amare è il presupposto che ci rende capaci di amare; solo chi accetta l’amore può veramente donarlo. Dio ci invita ad arrenderci al suo amore: totale, eterno, gratuito. Ci offre la libertà di non opporre resistenza, consapevoli che solo l’amore vince la morte.
G: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
T: perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
ASCOLTIAMO LA PAROLA DEL SIGNORE
DAL VANGELO SECONDO LUCA (23,44-47)
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
In ginocchio
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto».
LA PAROLA AI GIOVANI E AI DETENUTI
L: Tutto dipende dall’amore. Non abbiamo che una malattia: tutto l’amore che ci manca. Ed una sola salvezza: tutto l’amore che Dio ha per noi. E che spesso ci raggiunge per strade inaspettate. Come per il centurione, che era sotto la croce per dovere, per lavoro: sorvegliare l’ennesima crocifissione di un criminale. Sguardo attento, vigile, su tutto ciò che stava accadendo, testimone delle derisioni, dell’umiliazione, della solitudine, del dolore. E, all’improvviso, di una giustizia mai vista: di un uomo capace di dire Sì quando tutto intorno a Lui gridava no, colmando di amore il vuoto del male. Forte e tenero, come un figlio che si fida di un Padre e, lì dove sembrava impossibile, si lascia amare.
L1: «Quando nella mia vita c’è un periodo in cui sto male, il Signore trova il modo di farmi stare meglio. Ad esempio mi drogavo e in fondo il Signore ha trovato la strada di farmi smettere anche andando in carcere. E qui ho trovato anche l’amore!»
L2: «Il Signore lo sento vicino quando vengono qui in carcere i volontari che dedicano parte del loro tempo per ascoltare e stare con noi; lo trovo nella messa, nel catechismo, nella preghiera. E il Signore si fa compagno attraverso l’amicizia rafforzando la speranza di un domani migliore. Il Signore lo sento vicino tutti i giorni, mi da tranquillità, anche quando sono nervoso penso a Lui. Quando ci sono momenti bui spero e prego».
L3: «La mia famiglia si è separata quando avevo un mese. Mi è mancato l’amore di mio padre, ma anche della donna che mi ha messo al mondo. Al giorno d’oggi non so risponderti alla domanda: “perché mi hanno lasciato andare?”. L’affetto che ti dà un genitore non è mai sostituibile con altri, ma col tempo ho capito di averne anche di più: perché da quando sono piccola sono stata affidata ai miei zii. Non ho più paura nel dirlo e sono grata perché è finalmente caduto quello scudo che ogni tanto mi fa dimenticare che il dolore è umano e a volte ne vale la pena: non avrò indietro i miei genitori né l’amore mancato per dieci anni, ma potrò riceverne dieci volte di più. Già posso sentirlo: l’amore, la felicità, attraverso tante piccole cose quotidiane. Nessuno si salva da solo, dobbiamo imparare ad affidarci, ad affrontare le cose insieme. Io non posso dire di riuscirci sempre, ma ci sto provando».
PREGHIAMO
CON LE PAROLE SCRITTE DAI GIOVANI MISSIONARI DURANTE L’ADORAZIONE EUCARISTICA
L: «Grazie Signore di aver acceso le nostre vite! Di fronte alle nostre difficoltà ti fai vicino, guardi alle nostre ferite senza paura, e ti fermi ad amarle».
T: «Quando abbiamo il coraggio di aprirti il cuore tu ci fai scoprire amabili, non ci lasci soli e ci affidi alla cura amorevole della tua Chiesa.
Aiutaci a scoprire ogni giorno quanto è bello venirsi incontro, aprirsi, ascoltarsi, esserci l’uno per l’altro. In cosa possiamo esserti utile Signore? Per niente meno che brillare per Te».
CANTO: Mi arrendo al tuo amore (RnS)
Sotto la tua croce apro le mie braccia
accolgo il tuo perdono la tua misericordia.
Adoro nel silenzio il tuo splendore,
il volto tuo che libera il mio cuore.
Rit. Mi arrendo al tuo amore Signore Gesù,
non posso restare lontano da te.
Mi arrendo al tuo amore Signore Gesù
alla tua presenza per sempre resterò.
Ai piedi della croce visiti il mio cuore mi doni la tua pace consoli la mia vita. Contemplo la maestà della tua gloria, il sangue tuo che sana le ferite.
Rit.
CANTO: Re di gloria (RnS)
Ho incontrato te, Gesù, e ogni cosa in me è cambiata,
tutta la mia vita ora ti appartiene,
tutto il mio passato io lo affido a te,
Gesù, Re di gloria, mio Signor.
Tutto in te riposa, la mia mente, il mio cuore,
trovo pace in te Signor tu mi dai la gioia.
Voglio stare insieme a te, non lasciarti mai,
Gesù, Re di gloria, mio Signor.
Rit. Dal tuo amore chi mi separerà,
sulla croce hai dato la vita per me,
una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò.
Tutto in te riposa…
CANTO: Il tuo amore è grande (RnS)
Rit. Signore, il tuo amore è grande
Signore, il tuo amore è immenso
Sei qui presente e vivi in mezzo a noi
La morte no, non può strapparci dal tuo amore
Signore, il tuo amore è grande
Signore, il tuo amore è immenso
Senza fine il mio cuore canterà per Te
Per la tua eterna fedeltà
Mio Signor, con Te nulla mancherà
Tu sei il mio pastore e mi consoli
L’anima riposa in Te sicura
la forza del tuo amore mi sostiene.
Rit.
Anche se nel buio io camminerò
Tu sarai con me, non avrò timore
Mi proteggerai con le tue ali
In te confido sei con me per sempre.
Rit.
SESTA STAZIONE
LASCIATI FIORIRE
Gesù ci ha amati senza condizioni, per primo e niente potrà separarci dal suo amore. In lui abbiamo conosciuto e creduto all’amore di Dio per noi. È nel Cuore di Gesù, sorgente di amore, che possiamo riconoscere noi stessi e impariamo ad amare, iniziando a fiorire.
(tratto dalla lettera enciclica Dilexit Nos di papa Francesco, 2024)
G: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
T: perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
ASCOLTIAMO LA PAROLA DEL SIGNORE
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI (19,31-34)
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
OMELIA DELL’ARCIVESCOVO GHERARDO
G: «Il Cuore di Cristo è estasi, è uscita, è dono, è incontro. In Lui diventiamo capaci di relazionarci in modo sano e felice e di costruire in questo mondo il Regno d’amore e di giustizia. Il nostro cuore unito a quello di Cristo è capace di questo miracolo sociale». È ciò che stasera anche noi vogliamo vivere.
(tratto dalla lettera enciclica Dilexit Nos di papa Francesco, 2024)
La croce passa adesso fra le mani di alcuni volontari che vivono il loro servizio nel carcere. Dietro di essa, il vescovo Gherardo varcherà il cancello: segno della vicinanza del Signore e, con lui, di tutta la Chiesa.
È da lì che ci impartirà la benedizione, una benedizione che abbraccia tutti e in tutti gli angoli della terra. Non c’è luogo dove non possa giungere, non c’è spazio né persona che non essa non possa toccare.
CANTO: Mano potente (RnS)
Ecco la mano potente che ci salverà
dal nemico e dall’oppressore
Ecco l’amore perfetto che libererà
i cuori che sperano in lui
Ecco, viene a noi la sua fedeltà
scudo contro ogni tempesta sarà
Canta insieme a noi nella verità
non siamo più schiavi
Rit. Non ci dimenticherà, siamo il suo popolo, ci guarirà
Al cielo alziamo le mani, non siamo soli,
Dio è qui, non ci abbandona
Nostro custode sarà, contro le tenebre risplenderà
Il sole della giustizia, la sua luce splenderà, splenderà
Se non avremo una terra in cui abitar
Dio la nostra terra sarà
Se non avremo una strada su cui camminar
per noi la sua via traccerà
Ecco, viene a noi la sua fedeltà
scudo contro ogni tempesta sarà
Canta insieme a noi nella verità
non siamo più schiavi
Rit.
Siamo il suo popolo, ci guarirà
Al cielo alziamo le mani, non siamo soli
Dio è qui, non ci abbandona
Nostro custode sarà contro le tenebre risplenderà
Il sole della giustizia, la sua luce splenderà,
la sua luce splenderà
Rit.
PADRE NOSTRO E BENEDIZIONE
V: Padre che con tenerezza custodisci tutti i tuoi figli, al termine di questo nostro cammino accogli i nostri desideri e le nostre preghiere. Ci rivolgiamo a te con la preghiera che Gesù ci ha insegnato:
T: Padre nostro…
V: Scenda, Signore, la tua benedizione su noi che hai riscattato con la morte del tuo Figlio; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza della redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore.
T: Amen.
V: Il Signore sia con voi.
T: E con il tuo spirito.
V: Dio, che nella Passione del suo Figlio ci ha manifestato la grandezza del suo amore, vi faccia gustare la gioia dello Spirito nell’umile servizio dei fratelli.
T: Amen
V: Cristo Signore, che ci ha salvato con la sua croce dalla morte eterna, vi conceda la vita senza fine.
T: Amen
V: Voi, che seguite Cristo umiliato e sofferente, possiate avere parte alla sua risurrezione.
T: Amen
V: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e ✠ con voi rimanga sempre.
T: Amen
V: Forti dell’amore di Cristo andate in pace.
T: Rendiamo grazie a Dio.
CANTO: Apri i cieli (SDV Worship)
Apri i cieli su noi, desideriamo di più
sei come un vento che soffia
la tua presenza è qui (2 volte)
Rit. Nel buio più profondo Tu sarai la luce
In mezzo alla tempesta Tu ci salverai
Perché sei buono, sì Tu sei buono
La nostra speranza, la nostra fiducia sei Tu Gesù
la nostra speranza, la nostra fiducia sei Tu Gesù
Apri i cieli su noi, desideriamo di più
sei come un vento che soffia
la tua presenza è qui (2 volte)
Rit.
Abbiamo fame di Te, Abbiamo fame di Te
Abbiamo fame di Te, Abbiamo fame di Te (2 volte)
Apri i cieli su noi, Desideriamo di più
Sei come un vento che soffia
La tua presenza è qui (2 volte)
Perché sei buono, sì tu sei buono
la nostra speranza, la nostra fiducia sei tu Gesù
la nostra speranza, la nostra fiducia
sei tu Gesù.

Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.