VIENI E SEGUIMI
Lascia che il mondo vada
per la sua strada
Lascia che l’uomo ritorni
alla sua casa
Lascia che la gente accumuli
la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
Lascia che la barca in mare
spieghi la vela
Lascia che trovi affetto
chi segue il cuore
Lascia che dall’albero cadano
i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
E sarai luce per gli uomini
E sarai sale della terra
E nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2 volte)
E per questa strada va, va
E non voltarti indietro, va
E non voltarti indietro.
Prologo
Signore, Questa sera, vogliamo rivivere con la nostra comunità la morte dell’Uomo Gesù.
Non è un ricordo, non è solo un racconto per commuoverci un po’.
È la storia vera di un uomo che ha saputo vivere e morire rimanendo fedele a suo Padre, ai suoi ideali, ai suoi amici.
Un uomo capace di pagare di persona.
Un uomo capace di perdonare e di amare anche i nemici.
Ci prepariamo a camminare dietro a lui, perché Lui ci aiuti a modellare la nostra vita sulla Sua.
Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.
Amen.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
PRIMA STAZIONE
GESÙ LAVA I PIEDI AI DISCEPOLI
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Gv 13,1-5
Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
L’eucaristia non sopporta la sedentarietà. Non tollera la siesta. Non permette l’assopimento della digestione. Ci obbliga a un certo punto ad abbandonare la mensa. Ci sollecita all’azione. Ci spinge a lasciare le nostre cadenze troppo residenziali per farci investire in gestualità dinamiche e missionarie il fuoco che abbiamo ricevuto.
Questo è il guaio: le nostre eucaristie si sciupano nell’impegno che riserviamo alla loro bellezza estetica, e si concludono con tanta sonnolenza, che le membra si intorpidiscono, gli occhi tendono a chiudersi, e l’impegno diventa sterile.
Se non ci si alza da tavola e ci mettiamo a lavare i piedi ai fratelli, l’eucaristia rimane un sacramento incompiuto.
(don Tonino Bello, vescovo di Molfetta)
Stasera tu lavi i piedi a me, Signore.
I piedi del mio peccato, delle mie tentazioni, dei miei compromessi.
Mi lavi e mi ami.
E non hai paura di sporcarti le mani con la mia piccolezza
con la mia povertà.
Grazie, Signore, perché hai un cuore grande
molto più grande del mio.
Aiutami a capire quanto è importante mettermi a servizio degli altri
come hai fatto tu.
O Amico dei poveri, che nel battesimo ci rendi puri con il lavacro d’amore.
A te la lode e la gloria nei secoli.
O Amico degli uomini che ti chini sulle nostre fragilità e le rendi segno del tuo amore.
A te la lode e la gloria nei secoli.
O Amico degli uomini che sei il Signore e ti fai servo.
A te la lode e la gloria nei secoli.
Preghiamo:
Signore Gesù, tu che hai “Desiderato ardentemente di mangiare la Pasqua con i tuoi discepoli” e li hai chiamati a spendere la vita per i fratelli come hai fatto tu, aiutaci a mantenere viva la memoria dei tanti testimoni della fede che ti hanno seguito fino alla fine. Insegnaci lo stesso amore per te, per la Chiesa, per i poveri e i piccoli; ti ringraziamo perché la loro vita ci aiuta a crescere nella fede e nell’amore. Tu sei Dio e vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
ECCO QUEL CHE ABBIAMO
Sulle strade, il vento
da lontano porterà
il profumo del frumento
che tutti avvolgerà.
E sarà l’amore
che il raccolto spartirà
e il miracolo del pane in terra
si ripeterà.
Ecco quel che abbiamo,
nulla ci appartiene ormai.
Ecco i frutti della terra
che Tu moltiplicherai.
Ecco queste mani,
puoi usarle, se lo vuoi,
per dividere nel mondo
il pane che Tu hai dato a noi.
SECONDA STAZIONE
GIUDA: L’AMICO CHE TRADISCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Mt 26,48-50
Dal Vangelo secondo Matteo
Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono.
Povero Giuda. Che cosa gli sia passato nell’anima io non lo so. È uno dei personaggi più misteriosi che noi troviamo nella Passione del Signore. Non cercherò neanche di spiegarvelo, mi accontento di domandarvi un po’ di pietà per il nostro povero fratello Giuda. Non vergognatevi di assumere questa fratellanza. Io non me ne vergogno, perché so quante volte ho tradito il Signore; e credo che nessuno di voi debba vergognarsi di lui. E chiamandolo fratello, noi siamo nel linguaggio del Signore. Quando ha ricevuto il bacio del tradimento, nel Getsemani, il Signore gli ha risposto con quelle parole che non dobbiamo dimenticare: “Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo!”.
Amico! Questa parola che vi dice l’infinita tenerezza della carità del Signore, vi fa’ anche capire perché io l’ho chiamato in questo momento fratello. Aveva detto nel Cenacolo non vi chiamerò servi ma amici. Gli Apostoli son diventati gli amici del Signore: buoni o no, generosi o no, fedeli o no, rimangono sempre gli amici. Noi possiamo tradire l’amicizia del Cristo, Cristo non tradisce mai noi, i suoi amici; anche quando non lo meritiamo, anche quando ci rivoltiamo contro di Lui, anche quando lo neghiamo, davanti ai suoi occhi e al suo cuore, noi siamo sempre gli amici del Signore. Giuda è un amico del Signore anche nel momento in cui, baciandolo, consumava il tradimento del Maestro.
(don Primo Mazzolari)
Anche io come Giuda, fratello nel tradimento.
Anche io tante volte ho svenduto me stesso, i miei ideali e mi sono compromesso per paura.
Ma tu, Signore mi ami lo stesso. Tu, Signore mi chiami amico lo stesso.
Mi inviti alla tua tavola, spezzi il tuo pane anche per me.
Per me che non sono mai degno del tuo folle amore.
Gesù, Amico e maestro di vita anche di fronte al tradimento e al sopruso, abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Gesù, Amico e maestro sicuro della fedeltà del Padre, malgrado l’inganno e l’odio umano,
abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Gesù, amico e maestro pronto a smascherare il mistero di Giuda celato in noi e perpetuato
nella storia, abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Preghiamo:
Signore, è da te e dai tuoi amici che dobbiamo imparare la verità più profonda della vita. Quando dobbiamo prendere delle decisioni, donaci la sapienza del cuore. Non farci confondere il consenso con la saggezza, e non lasciare che il relativismo e il cinismo dominino i nostri pensieri e le nostre azioni. Non lasciare che altri paghino il prezzo del nostro egoismo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
RE DI GLORIA
Ho incontrato Te Gesù
e ogni cosa in me è cambiata
tutta la mia vita
ora ti appartiene
tutto il mio passato
io lo affido a Te
Gesù Re di gloria mio Signor.
Tutto in Te riposa,
la mia mente il mio cuore
trovo pace in Te Signor,
Tu mi dai la gioia
voglio stare insieme a Te,
non lasciarti mai…
Gesù Re di gloria mio Signor.
Rit. Dal tuo amore chi mi separerà
sulla croce hai dato la vita per me
una corona di gloria mi darai
quando un giorno ti vedrò.
Tutto in Te riposa,
la mia mente il mio cuore
trovo pace in Te Signor,
Tu mi dai la gioia vera
voglio stare insieme a Te,
non lasciarti mai…
Gesù Re di gloria mio Signor.
Rit. Dal tuo amore chi mi separerà…
Io ti aspetto mio Signor
Io ti aspetto mio Re!
TERZA STAZIONE
GESÙ È CONDANNATO ALLA MORTE IN CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Lc 23,20-25
Dal Vangelo secondo Luca
Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
A voi che non contate nulla agli occhi degli uomini, ma che davanti agli occhi di Dio siete grandi, coraggio! Dio non fa graduatorie. Non sempre si lascia incantare da chi sa parlare meglio. Non sempre, rispetto ai sospiri dignitosi del povero, dà la precedenza al canto gregoriano che risuona nelle chiese. Non sempre si fa sedurre dal profumo dell’incenso, più di quanto non si accorga del tanfo che sale dai sotterranei della storia.
(don Tonino Bello)
Quante condanne sulla mia bocca!
Quante parole escono
per offendere, giudicare, condannare…
Per gelosia, per invidia
o semplicemente per ignoranza.
Abbi pietà di me, Signore.
Della mia piccolezza di cuore.
Donami parole buone,
che sappiamo trovare il bello, il vero e il bene
dentro di me e fuori di me.
Purificami dall’interno o Signore,
sarò più bianco della neve.
Signore Gesù, che venuto per salvare e non per condannare, accetti con amore il giudizio di condanna:
a te la nostra lode e la nostra supplica.
Signore Gesù, la tua mitezza e la tua umiltà di fronte alla condanna a morte, conforta il
cuore nella persecuzione sopportata per il tuo nome:
a te la nostra lode e la nostra supplica.
Signore Gesù, giusto tra gli ingiusti, presenza che riconcilia e conduce a libertà:
a te la nostra lode e la nostra supplica.
Preghiamo:
Signore Gesù, che accettasti una condanna ingiusta, concedi a noi e a tutti gli uomini del nostro tempo la grazia di essere fedeli alla verità e non permettere che su di noi e su quanti verranno dopo di noi cada il peso della responsabilità per la sofferenza degli innocenti. A te, che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
Padre nostro…
Ave Maria…
SERVO PER AMORE
Una notte di sudore
sulla barca in mezzo al mare
e mentre il cielo s’imbianca già
tu guardi le tue reti vuote.
Ma la voce che ti chiama
un altro mare ti mostrerà
e sulle rive di ogni cuore
le tue reti getterai.
Rit. Offri la vita tua
come Maria ai piedi della croce
e sarai
servo di ogni uomo,
servo per amore,
sacerdote dell’umanità.
Avanzavi nel silenzio
fra le lacrime speravi
che il seme sparso davanti a te
cadesse sulla buona terra.
Ora il cuore tuo è in festa
perché il grano biondeggia ormai,
è maturato sotto il sole,
puoi riporlo nei granai.
Rit.
QUARTA STAZIONE
GESÙ ABBRACCIA LA CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Gv 19,17
Dal Vangelo secondo Giovanni
[I soldati] presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota,
La croce l’abbiamo inquadrata nella cornice della sapienza umana, e nel telaio della sublimità di parola.
L’abbiamo attaccata con riverenza alle pareti di casa nostra, ma non ce la siamo piantata nel cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle nostre scelte. Le rivolgiamo inchini e incensazioni in chiesa, ma ci manteniamo agli antipodi della sua logica. L’abbiamo isolata, sia pure con tutti i riguardi che merita. È un albero nobile che cresce su zolle recintate.
(don Tonino Bello)
Signore Gesù,
tu in quel giorno hai abbracciato la croce.
Quella croce cattiva e dura.
Quella croce fredda e pesante.
Ma l’hai abbracciata
come avresti abbracciato un bambino.
Hai abbracciato quello strumento di morte
e l’hai fatto diventare un letto d’amore e di offerta.
Grazie, Signore!
Aiutami ad abbracciare così la mia vita,
anche quando essa è abitata dalla croce.
Abbracciare fino in fondo
la gioia e il dolore,
per poter vivere una vita piena e feconda
fino all’ultimo respiro.
Signore, per l’amore non dato, per i servizi non resi, abbi pietà di noi
Signore, pietà!
Signore, per le scelte evitate per paura, per gli aiuti non offerti, abbi pietà di noi,
Signore, pietà!
Signore, per i doni non spesi, per la fedeltà all’amore tradita, abbi pietà di noi!
Signore, pietà!
Preghiamo:
Signore Gesù, accoglici sotto il suo peso, accogli tutti gli uomini e dona a ciascuno la grazia della disponibilità. Fa che non distogliamo lo sguardo da coloro che sono schiacciati dalla croce della malattia, della solitudine, della fame, dell’ingiustizia. Fa’ che portando i pesi gli uni degli altri, diventiamo testimoni del Vangelo della croce, testimoni di Te, che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
STELLA POLARE
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore,
di trovare Te, di stare insieme a Te:
unico riferimento del mio andare
unica ragione Tu, unico sostegno Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Anche il cielo gira intorno e non ha pace,
ma c’è un punto fermo è quella stella là.
La stella polare è fissa ed è la sola,
la stella polare Tu, la stella sicura Tu,
al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te
e poi non importa il “come”, il “dove”, e il “se”.
Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore,
il significato allora sarai Tu,
quello che farò sarà soltanto amore.
Unico sostegno Tu, la stella polare Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te
e poi non importa il “come”, il “dove”, e il “se”.
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore,
di trovare Te, di stare insieme a Te:
unico riferimento del mio andare
unica ragione Tu, unico sostegno Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
QUINTA STAZIONE
GESÙ È SPOGLIATO DELLE SUE VESTI
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
Dal Salmo 22
Un branco di cani mi circonda,
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi,
posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano:
si dividono le mie vesti,
sul mio vestito gettano la sorte.
Chi sta alla tavola dell’eucaristia deve «deporre le vesti». Le vesti del tornaconto, del calcolo, dell’interesse, per assumere la nudità della comunione; le vesti della ricchezza, del lusso, dello spreco, della mentalità borghese, per indossare le trasparenze della modestia, della semplicità, della leggerezza. Dobbiamo abbandonare i segni del potere, per conservare il potere dei segni.
(don Tonino Bello)
Come sei bello, Signore!
Anche nella sofferenza tu sei lo Sposo
pronto per le nozze con la sua Sposa.
Noi uomini, ti abbiamo spogliato
credendo di toglierti anche la dignità
e invece abbiamo scoperto
che per salvarci dobbiamo guardare alla tua carne.
Dobbiamo guardare a te per imparare a vivere
in questo mondo così violento.
Vivere amando fino in fondo
questo mondo. Perché solo così
il mondo sarà più bello per tutti.
Gesù, per il tuo amore che ha permesso alla violenza di colpirti, rendici miti e pazienti con tutti.
Signore, pietà!
Gesù, per il tuo l’amore che ti ha reso disarmato di fronte al male, rendici forti nel rinunciare per sempre alla violenza
Signore, pietà!
Gesù, per il tuo amore che non cede al rancore, rendici capaci di perdonare e vincere il amale col bene
Preghiamo:
Signore Gesù tu sei il vero re dell’universo. Eppure sei spogliato, schernito, ti percuotono e ti sputano addosso. Non hai le armi dei soldati, non hai la forza dell’arroganza, non hai la prepotenza dei grandi. Se ti sei spogliato di ogni difesa, è perché risplenda solo la potenza della tua dolcezza, alimentata dalla totale fiducia nel Padre.
Aiuta tutti noi, a rivestirci solo della tua forza mite. Aiutaci a mettere la nostra esistenza a servizio della pace; fa’ che non crescano nei nostri cuori semi di incomprensione, discriminazione e rifiuto. Tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
DALL’AURORA AL TRAMONTO
Rit. Dall’aurora io cerco Te,
fino al tramonto ti chiamo:
ha sete solo di Te
l’anima mia come terra deserta.
Non mi fermerò un solo istante,
sempre canterò la tua lode
perché sei il mio Dio,
il mio riparo: mi proteggerai
all’ombra delle tue ali.
Rit.
Non mi fermerò un solo istante,
io racconterò le tue opere
perché sei il mio Dio:
unico bene, nulla mai potrà
la notte contro di me.
Rit.
SESTA STAZIONE
GESÙ CONFITTO ALLA CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Lc 23, 33-35
Dal Vangelo secondo Luca
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Non dovevi più camminare.
Era necessità ai potenti fermarti:
passavi facendo il bene,
schiodavi i paralitici
alzavi la testa ai poveri
facevi camminare i sogni.
Era necessità fermarti,
eri pericolo.
Colpi di chiodi
che pesano sul mondo
sfondando il mio cuore.
Fermo per sempre,
legato a una croce,
imprigionato l’imprigionabile.
(Angelo Casati)
In questo momento penso al dolore dei chiodi,
del tuo bellissimo corpo confitto sul duro legno.
O Signore, invece devo pensare che questi chiodi ti tengono aperte le mani
e mi insegnano che nella mia vita non devo avere mai i pugni chiusi,
ma sempre le mani aperte
per accarezzare, donare, consolare, amare.
Signore, apri le mie mani chiuse!
Apri il mio cuore rinchiuso nell’egoismo
e insegnami ad amare come te,
che perdoni anche i tuoi nemici
mentre ti fanno male.
O Compassionevole, che porti su di te il peccato del mondo e hai compassione di tutte le creature,
a te la nostra lode e la nostra supplica.
O Compassionevole, la tua passione illumina il mistero della vita e svela agli occhi e al cuore la passione dell’umanità,
a te la nostra lode e la nostra supplica.
O Compassionevole, continua a far risuonare nella nostra vita il tuo grido sulla croce perché possiamo pronunciare anche noi parole di perdono
a te la nostra lode e la nostra supplica.
Preghiamo:
Signore Gesù, ancora molti uomini vengono oppressi, derubati della loro libertà e inchiodati. Tu,che con noi ti rivolgi al Padre gridando il dolore di coloro che dubitano della presenza di Dio, a Te ci rivolgiamo: donaci la libertà interiore affinché possiamo testimoniare davanti agli uomini che tu ci hai liberati e redenti. Tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
VIVERE LA VITA
Vivere la vita
con le gioie e coi dolori di ogni giorno,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e inabissarti nell’amore è il tuo destino,
è quello che Dio vuole da te.
Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui,
correre con i fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere la vita
è l’avventura più stupenda dell’amore,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e generare ogni momento il Paradiso
è quello che Dio vuole da te.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai,
una scia di luce lascerai.
SETTIMA STAZIONE
GESÙ MUORE IN CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Lc 23,44-46
Dal Vangelo secondo Luca
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
Ti appartiene
morte di malfattore.
Sei morto in un grido,
dolore sgolato
dell’umanità.
E si fece notte
nel cielo rabbrividito.
Nel buio estremo
perché nessuno degli umani
fosse senza compagno
nell’ora estrema.
Sei rimasto nella morte
a braccia allargate,
accoglienza universale,
casa di tutti
e nessuno osi scrivervi
appartenenze.
Reciso
come si spezza un ramo secco.
Sei diventato albero fiorito,
l’albero della vita
per noi che ti chiamiamo
Signore e fratello.
(Angelo Casati)
Dalle tue piaghe noi siamo guariti.
Tu hai portato nella tua carne
la mia colpa e il mio peccato.
Tu non hai avuto paura di rimanere solo,
Tu non hai avuto paura di pagare di persona,
ma ti sei fidato fino in fondo del Padre.
Aiutami a capire che anche io posso fidarmi di Lui.
Che Lui mi cerca e mi accompagna
ogni giorno della mia vita.
Grazie, Gesù!
Gesù, nella tua morte hai riconciliato tutte le cose, hai rappacificato gli esseri della terra
e quelli del cielo:
a te la nostra lode e la nostra supplica.
Gesù, il tuo grido ci conforta di fronte al dolore innocente e al gemito dell’intera creazione:
a te la nostra lode e la nostra supplica.
Gesù, per la tua passione e morte perdona il nostro peccato e rinnova con il tuo Spirito la
faccia della terra:
a te la nostra lode e la nostra supplica.
Preghiamo:
Signore Gesù, che al momento della morte non sei rimasto indifferente alla sorte degli uomini e insieme al tuo ultimo respiro hai affidato con amore alla misericordia del Padre gli uomini e le donne di tutti i tempi con le loro debolezze e i loro peccati, riempici del tuo Spirito d’amore, affinché la nostra indifferenza non renda vani in noi i frutti della tua morte e risurrezione. Tu che sei Dio e vive e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…
OTTAVA STAZIONE
GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE IN UN SEPOLCRO
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Lc 23,50.52-54
Dal Vangelo secondo Luca
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato.
Coraggio, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte, ecco un grembo di donna che ti avvolge di tenerezza. Coraggio! Mancano pochi istanti alle tre del pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi coloro e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.
(don Tonino Bello)
Finalmente qualche carezza
per il tuo corpo martoriato
dalla violenza degli uomini.
Carezze di mani,
che ti depongono dalla croce
come un tesoro prezioso.
Signore Gesù,
aiutami a capire che ogni persona
ha bisogno della mia attenzione,
della mia carezza, del mio amore.
Nella mia famiglia, a scuola, sul lavoro…
quante persone attendono consolazione…
Fammi capace di donare
tenerezza e consolazione
in ogni mia giornata.
Signore Gesù, seme che germoglia nel cuore del mondo;
lode e onore a Te.
Signore Gesù, riconciliazione e pace;
lode e onore a Te.
Signore Gesù, che sei la resurrezione e la vita;
lode e onore a Te.
Preghiamo:
Signore Gesù Cristo, che dal Padre, nella potenza dello Spirito Santo, sei stato condotto dalle tenebre della morte alla luce di una vita nuova nella gloria, fa’ che il segno del sepolcro vuoto parli a noi e alle generazioni future e diventi fonte di viva fede, di carità generosa e di saldissima speranza. Tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
EPILOGO SULLA PACE
“Non scommettere sulla pace come «prodotto finito»: scoraggia.
La pace è una meta sempre intravista, e mai pienamente raggiunta.
La sua corsa si vince sulle tappe intermedie, e mai sull’ultimo traguardo. Esisterà sempre un «gap» tra il sogno cullato e le realizzazioni raggiunte. I labbri delle conquiste non combaceranno mai con quelli dell’utopia, e il «già» non si salderà mai col «non ancora». Ciò vuol dire che sul terreno della pace non ci sarà mai un fischio finale che chiuda la partita e bisognerà giocare sempre ulteriori tempi supplementari.
Tutto questo può indubbiamente provocare delusioni e stanchezza, creando collassi operativi e crisi da insuccesso. Ma chi è convinto che la pace è un bene la cui interezza si sperimenterà solo nello stadio finale del Regno, troverà nuovi motivi per continuare la corsa anche nella situazione di scacco permanente in cui è tenuto dalla storia.
Cristo, la nostra pace, non delude
Coraggio, allora! Nonostante questa esperienza frammentata di pace, scommettere su di essa significa scommettere sull’uomo.
Anzi, sull’Uomo nuovo. Su Cristo Gesù: egli è la nostra Pace. E lui non delude.
Del resto anche lui, finché staremo sulla terra, sarà sempre per noi un Ospite velato, faremo di lui un’esperienza incompleta, e i suoi passaggi li scorgeremo solo attraverso segni da interpretare e orme da decifrare. Faccia a faccia, così come egli è, lo vedremo solo nei chiarori del Regno di Dio.
Allora, come per una arcana dissolvenza, le linee con cui abbiamo tenacemente disegnato la pace quaggiù si ricomporranno nella luce dei suoi occhi e assumeranno finalmente i tratti del suo volto.
E la realtà, stavolta, sopravanzerà il sogno… Ma qui siamo già alle soglie del mistero!
(don Tonino Bello, La pace: una scommessa per l’uomo d’oggi, in Scritti di pace, p.147)
PREGHIERA PER LA PACE
O Dio che custodisci il mondo nel tuo amore,
ascolta le nostre preghiere,
e concedi serenità e pace ai nostri giorni
perché con gioia incessante
lodiamo la tua misericordia.
Tu sei la vera pace
e non ti può accogliere
chi semina discordia e medita violenza:
concedi a coloro che promuovono la pace
di perseverare nel bene,
e a coloro che la ostacolano
di trovare la guarigione, allontanandosi dal male.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
(Dal nuovo messale romano)
Padre nostro…
Preghiamo.
Signore Gesù, sostieni la nostra speranza, sii Tu la nostra certezza.
Fa’ che noi tuoi discepoli, sepolti con te nella morte nelle acque del Battesimo, camminiamo in una vita nuova, e ci sia data la grazia di rifiorire un giorno nella splendida primavera della tua risurrezione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Il Signore ti benedica e ti custodisca,
mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace.
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito santo. Amen.
Andiamo in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
DOV’È ODIO
Dov’è odio fa’ ch’io porti amore,
dov’è offesa ch’io porti il perdono,
dov’è la discordia fa’ ch’io porti l’unione,
dov’è il dubbio fa’ ch’io porti Te.
E la verità dov’è l’errore,
la speranza per chi è disperato.
Se perdonerai chi ti ha fatto del male
anche te il Signor perdonerà.
Dov’è la tristezza porti gioia,
dove son le tenebre la luce,
o Maestro fa’ ch’io non cerchi
di essere amato quanto di amare.
È morendo che poi si vivrà
di vita eterna, fammi strumento del tuo amor.
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.