27ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
Canto
CANTICO DEI REDENTI
Rit. Il Signore è la mia salvezza
e con Lui non temo più
perché ho nel cuore la certezza:
la salvezza è qui con me.
Ti lodo Signore perché
un giorno eri lontano da me,
ora invece sei tornato
e mi hai preso con Te.
Berrete con gioia alle fonti,
alle fonti della salvezza
e quel giorno voi direte:
“Lodate il Signore, invocate il Suo nome!”.
Fate conoscere ai popoli
tutto quello che Lui ha compiuto
e ricordino per sempre,
ricordino sempre che il Suo nome è grande.
Cantate a chi ha fatto grandezze
e sia fatto sapere nel mondo;
grida forte la tua gioia,
abitante di Sion, perché grande con te è il Signore.
Atto penitenziale
Signore Gesù, noi non siamo stati fedeli alla tua parola: vedi la durezza del nostro cuore e abbi pietà di noi!
Signore, pietà!
Cristo Signore, noi viviamo nel peccato e nell’infedeltà: vedi la durezza del nostro cuore e abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!
Signore Gesù, noi non accogliamo il Regno di Dio come un bambino: vedi la durezza del nostro cuore e abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Gloria
Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre,
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo,
tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo,
con lo Spirito Santo,
nella gloria di Dio Padre. Amen.
Colletta
O Dio, che hai creato l’uomo e la donna perché i due siano una carne sola, dona loro un cuore sempre fedele, perché nella santità dell’amore siano fedeli alla tua alleanza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gn 2,18-24
Dal libro della Genesi
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 127 (128)
Rit. Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
Rit.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
Rit.
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Rit.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!
Rit. Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Seconda Lettura Eb 2,9-11
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo 1Gv 4,12
Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi.
Alleluia, Alleluia.
VANGELO Lc 3,10-18
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te o Signore.
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
L’uomo si unirà
a sua moglie
e i due diventeranno
una carne sola
La nostra preghiera di oggi
Prete: Dio nostro Padre ci chiama ad un amore senza limiti. Consapevoli della povertà del nostro amore, chiediamo con fiducia:
Donaci un cuore nuovo, Signore!
- Ti ringraziamo per la Chiesa: luogo nel quale al di la’ delle miserie e dei peccati si fa l’esperienza della fratellanza e dell’amore di Dio;
– fa’ che non prevalga lo scoraggiamento nell’annuncio del tuo progetto di amore che sta all’origine della storia di salvezza. - Ti ringraziamo per le famiglie: sono segno del tuo amore che le crea e che vince ogni paura;
– fa’ che possiamo sempre scoprire, anche nei casi in cui prevale il conflitto e la separazione, il sentiero che tu percorri con loro. - Ti ringraziamo per i bambini della nostra parrocchia: sono immagine del Cristo che si è fatto piccolo per farci tutti fratelli:
– fa’ che sappiamo godere della loro presenza e dei doni che ci fai attraverso di loro. - Ti ringraziamo per i preti: la loro disponibilità al servizio della diocesi nelle parrocchie in cui sono mandati è segno di fedeltà e di comunione;
– fa’ che si rafforzi in noi l’alleanza di amore e di dono totale che tu stringi con tutti e per tutti. - Ti ringraziamo per chi ha consacrato la vita a te e per i missionari: il loro servizio ricorda a tutti che ci hai fatti per essere per il mondo;
– fa’ che ci rendiamo sempre più attenti ai poveri e ai bisognosi della tua parola di consolazione e speranza. - Ti ringraziamo per tutti gli operatori di pace, per tutti coloro che non si arrendono alla logica della violenza:
– fa’ che superiamo la passività della paura con l’audacia dell’impegno generoso. - Ti ringraziamo per la comunione dei santi, insieme a (…. e) ai nostri fratelli defunti:
– fa’ che si ravvivi la speranza di celebrare nel tuo Regno la festa delle nozze definitive tra il Cristo sposo e l’umanità sua sposa.
Prete: Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre nostro: il tuo Figlio, sulla croce, ha unito a sé l’umanità; egli ama la sua Chiesa di un amore che non verrà mai meno, e ci conduce ogni giorno a concretizzare nell’amore fraterno il mistero di questa alleanza. Egli è Dio e vive e regna… Amen.
Canto all’offertorio
A TE, SIGNOR
A Te, Signor, leviamo i cuori,
A Te, Signor, noi li doniam.
Quel pane bianco che t’offre la Chiesa
è il frutto santo del nostro lavoro:
accettalo, Signore, e benedici.
Quel vino puro che t’offre la Chiesa
forma la gioia dei nostri bei colli:
accettalo, Signore, e benedici.
Santo
Scambio della pace
Signore
dammi il tormento della pace,
la certezza che la pace è possibile,
il coraggio di volere la pace.
Signore
liberami dalla rassegnazione
che accetta per gli altri
ciò che non voglio per me.
Signore
fammi sicuro e libero
geloso dei miei sogni di pace
instancabile nel realizzarli.
Signore
apri il mio cuore ad amare
sempre e tutti senza eccezioni
senza aspettare nessuna risposta.
Signore
liberami dall’invidia
gelosia e sfiducia
inutili scuse al mio egoismo.
Signore
ostacoli e difficoltà,
insuccessi e delusioni
non generino mai scelte violente.
Signore
Tu hai conquistato la pace
con la tua morte e resurrezione
e l’hai messa nelle mie mani.
Signore
non voglio tradire il tuo dono
voglio viverlo e offrirlo al mondo
perché creda che Tu sei con noi.
Signore
« Pace in terra agli uomini»
è annuncio, è realtà sicura:
nelle mie mani sia un dono per tutti.
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
«Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non vi entrerà», dice il Signore. (Mc 10,15).
Comunione
IL PANE DEL CAMMINO
Rit. Il tuo popolo in cammino
cerca in te la guida
sulla strada verso il regno
sei sostegno col tuo corpo.
Resta sempre con noi, o Signore.È il tuo pane Gesù che ci dà forza
e rende più sicuro il nostro passo.
Se il vigore del cammino si svilisce
la tua mano dona lieta la speranza.È il tuo vino Gesù che ci disseta
e sveglia in noi l’ardore si seguirti.
Se la gioia cede il passo alla stanchezza
la tua voce fa rinascere freschezza.È il tuo corpo Gesù che ci fa Chiesa
fratelli sulle strade della vita.
Se il rancore toglie luce all’amicizia
dal tuo cuore nasce giovane il perdono.È il tuo sangue Gesù il segno eterno
dell’unico linguaggio dell’amore.
Se il donarsi come te richiede fede
nel tuo Spirito sfidiamo l’incertezza.È il tuo dono Gesù la vera fonte
del gesto coraggioso di chi annuncia.
Se la Chiesa non è aperta ad ogni uomo
il tuo fuoco le rivela la missione.
Canto finale
AVE MARIA (Gen Verde)
Ave Maria, piena di grazia,
il Signore è con Te,
il Signore è con Te.Ave Maria, piena di grazia,
il Signore è con Te,
il Signore è con Te.Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto
del tuo seno, Gesù.Santa Maria, Madre di Dio,
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori
ora e nella nostra morte. Amen.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi, prega per noi.
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella Bibbia: fedeltà dell’amore di Dio per noi (Matteo 5,27-32; Giovanni 2,1-12; 8,1-11); Dio sposo del suo popolo, il Cristo sposo della chiesa (Salmo 44; Efesini 5,21-33; Apocalisse 21).
Letture di domenica prossima, XXVIII del Tempo ordinario anno B:
Sapienza 7,7-11; Salmo 90; Lettera agli Ebrei 4,12-13; Marco 10,17-30.
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto
Il capitolo 10 del vangelo di Marco si apre con Gesù che insegna, accorrono le folle, ma ecco interviene qualcuno che non è contento dell’insegnamento di Gesù. Scrive l’evangelista “Alcuni farisei”, i farisei sono questi pii laici che osservano tutti i precetti della legge e per questo si distaccano, il termine “fariseo”, lo sappiamo, significa “separato”, “si avvicinarono e per metterlo alla prova”, letteralmente “tentarlo”. L’’evangelista adopera per questi pii, tanto zelanti e devote persone lo stesso verbo del diavolo.
Quindi queste persone che sembrano tanto pie in realtà per Gesù e per l’evangelista sono strumenti del diavolo, strumenti del satana, perché? Mentre Gesù parla di Dio come amore generoso che si mette a servizio delle persone, per loro Dio è potere perché così possono usare, esercitare il potere.
Quindi vanno per tentarlo “e gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie”. Ma è chiaro che sì, non vanno lì per apprendere, vanno li appunto per tentare Gesù. Lo scioglimento del matrimonio in quel tempo non presentava nessuna difficoltà: “una donna è una piaga per il marito, la ripudi e così sarà guarito” così c’è scritto nel Talmud, il libro sacro degli ebrei, e questa legislazione del ripudio, da non confondersi naturalmente col divorzio, è esclusivamente basata sul diritto dell’uomo.
Sempre nel Talmud si legge “La donna può essere ripudiata, lo voglia o no”, ma lei naturalmente non può ripudiare il marito. Quindi loro lo sanno che il marito può ripudiare la moglie, ma lo chiedono a Gesù.
“Ma egli rispose loro: che cosa vi ha ordinato Mosè?”. Gesù avrebbero dovuto dire “che cosa ci ha ordinato Mosè” perché la legge era anche per lui, ma Gesù prende le distanze da Mosè, dal legislatore, perché per Gesù Dio non legifera, Dio è colui che crea, si esprime nella creazione e non nella legge e quindi prende le distanze. “Dissero: Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla”.
In effetti nel libro del Deuteronomio nel capitolo 24 si legge “Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia”, non gli piaccia più “ai suoi occhi perché egli ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa”.
Il problema era sapere che cosa fosse questo qualcosa di vergognoso e al tempo di Gesù si dividevano due scuole: quella più rigorosa di Rabbi Shammaj, per il quale questo qualcosa di vergognoso era l’adulterio, e quella più di manica, anche troppo manica larga di Rabbi Hillel, naturalmente il più seguito, per cui l’uomo poteva ripudiare la moglie per qualunque motivo, anche perché non gli piaceva più o perché aveva bruciato una pietanza.
I farisei con questa domanda in realtà vogliono avvicinare Gesù dalla sua linea, Gesù parla di uguaglianza degli uomini presso Dio, facendo ammettere che c’è un ambito, che è quello del matrimonio, in cui la relazione non è tra uguali perché c’è il maschio che continua ad avere potere sulla donna.
Allora Gesù alla risposta dei farisei dice “Per la durezza del vostro cuore”, il cuore non è la sede degli affetti nel mondo ebraico, ma indica la mente, la testa, “egli scrisse per voi”, e sempre Gesù prende le distanze, “questa norma”, letteralmente “questo comandamento”.
Per Gesù la legge scritta non riflette sempre la volontà di Dio e neanche quindi ha valore duraturo e permanente, per Gesù non tutto quello che è scritto nella legge e a cui si attribuisce autorità divina ce l’ha realmente, in parte è stato un cedimento all’egoismo o alle perverse inclinazioni degli uomini.
Gesù non si rifà a Mosè e al legislatore, ma rimanda al piano del Creatore e continua “Ma all’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie”, all’epoca di Gesù non era più così, non c’era libera scelta, libero consenso degli sposi, erano i genitori che concordavano e stabilivano i matrimoni, ma Gesù si rifà al piano della creazione “e i due diventeranno una sola cosa”.
L’uomo e la donna trovano l’uno nell’altro il compimento, quello che gli mancava per essere pienamente se stesso e afferma Gesù “Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. Quando si è due si può dividere, ma quando si è uno non si può dividere, altrimenti diventa una mutilazione.
Quello che Gesù ha detto è talmente inaudito per la mentalità dell’epoca e talmente inaccettabile non solo per i farisei, ma per gli stessi discepoli. “A casa i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento”, perché non è possibile quello che Gesù sta dicendo e Gesù conferma “e disse loro: chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra commette adulterio perché è già sposato verso di lei”.
E nel mondo palestinese non era concepibile una donna che potesse ripudiare il marito, ma Gesù ampia il discorso e quindi riveste un aspetto universale, “e se lei”, quindi la donna, “ripudiato il marito ne sposa un altro, commette adulterio”. Gesù non tollera che ci sia un’azione unilaterale da un individuo nei confronti dell’altro, Gesù si mette sempre dal lato della persona più debole, della vittima della situazione.
p. Alberto Maggi OSM
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.