IV Domenica di Pasqua – Anno C
PRIME COMUNIONI
Canto
VIENI E SEGUIMI
Lascia che il mondo vada
per la sua strada
Lascia che l’uomo ritorni
alla sua casa
Lascia che la gente accumuli
la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
Lascia che la barca in mare
spieghi la vela
Lascia che trovi affetto
chi segue il cuore
Lascia che dall’albero cadano
i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
E sarai luce per gli uomini
E sarai sale della terra
E nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2 volte)
E per questa strada va, va
E non voltarti indietro, va
E non voltarti indietro.
Riti di introduzione
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.
Atto penitenziale
Signore Gesù ti chiedo perdono per tutte le volte che mi sono dimenticato di te, non ti ho ascoltato e ho pensato solo per me.
Signore, pietà!
Signore pietà!
Scusa Signore per quando non sono stata presente per gli amici e per tutti, quando mi hanno chiesto un favore e io ho risposto no.
Cristo pietà!
Cristo, pieta!
Scusa Signore per quando sono stato egoista. Invece di essere premuroso sono stato superficiale e antipatico.
Signore pietà!
Signore pietà!
Gloria
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, Signore Dio, Re del cielo, Gloria a Dio nell’alto dei cieli Signore Dio, agnello di Dio, Tu che togli i peccati del mondo Gloria a Dio nell’alto dei cieli Tu solo il santo, tu solo il Signore, Gloria a Dio nell’alto dei cieliGloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama. (2 v)
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua immensa gloria.
Dio Padre onnipotente,
Figlio unigenito
Cristo Gesù.
e pace in terra agli uomini che egli ama.
Figlio del Padre onnipotente,
tu che togli i peccati del mondo
abbi pietà di noi.
accogli benigno la nostra preghiera
tu che siedi alla destra del Padre
abbi pietà di noi!
e pace in terra agli uomini che egli ama.
tu l’altissimo Gesù Cristo,
con lo Spirito santo
nella gloria del Padre.
e pace in terra agli uomini che egli ama. (2 v)
Colletta
O Padre, che hai risuscitato il tuo Cristo e lo hai costituito capo e salvatore, accresci in noi la luce della fede, perché nei segni sacramentali della Chiesa riconosciamo la presenza del Signore risorto che continua a manifestarsi ai suoi discepoli. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura At 13,14.43-52
Dagli Atti degli apostoli
In quei giorni, Paolo e Bàrnaba, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia, e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero.
Molti Giudei e prosèliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, cercavano di persuaderli a perseverare nella grazia di Dio.
Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 99 (100)
Rit. Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Rit.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Rit.
Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
Rit. Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Seconda Lettura Ap 7,9.14b-17
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani.
E uno degli anziani disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.
Non avranno più fame né avranno più sete,
non li colpirà il sole né arsura alcuna,
perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono,
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Gv 10,14
Rit. Jesus Christ you are my life,
alleluja, alleluja.
Jesus Christ you are my life,
you are my life, alleluja.
Tu sei via, sei verità, Tu sei la nostra vita,
camminando insieme a Te vivremo in Te per sempre.
Rit.
VANGELO Gv 10,27-30
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te o Signore
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.
Le mie pecore
ascoltano
la mia voce.
Io do loro la vita eterna
La nostra preghiera di oggi
Don Marco:
Preghiamo il Signore con gioia e fiducia, per noi e per tutti gli uomini.
Diciamo Ascoltaci Signore.
Preghiere…
Don Marco:
Ti rendiamo grazie, o Dio Padre nostro, per lo Spirito del tuo amore, che ci dona di fare memoria di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
COME FUOCO VIVO
Rit. Come fuoco vivo
si accende in noi
un’immensa felicità
che mai più nessuno ci toglierà
perché Tu sei ritornato.
Chi potrà tacere, da ora in poi,
che sei Tu in cammino con noi.
Che la morte è vinta per sempre,
che ci hai ridonato la vita
Spezzi il pane davanti a noi
mentre il sole è al tramonto:
ora gli occhi ti vedono,
sei Tu! Resta con noi.
Rit.
E per sempre ti mostrerai
in quel gesto d’amore:
mani che ancora spezzano
pane d’eternità.
Rit.
PREGHIERA EUCARISTICA
Don Marco:
Il Signore sia con voi.
Tutti:
E con il tuo Spirito.
Don Marco:
In alto in nostri cuori.
Tutti:
Sono rivolti al Signore.
Don Marco:
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
Tutti:
É cosa buona e giusta.
Don Marco:
O Dio, nostro Padre,
tu ci hai riuniti qui
per dirti il nostro grazie
e per cantare insieme la tua lode.
Ti lodiamo per tutte le cose belle
e grandi che hai creato in noi
e per la gioia che metti nel nostro cuore.
Ti benediciamo per il sole
che illumina il giorno
e per la tua parola
che è luce alla nostra mente.
Ti ringraziamo per i campi,
i mari e le montagne,
per gli uomini che abitano la terra
e per la vita che abbiamo ricevuto da te.
Per questi segni meravigliosi del tuo amore
diciamo con gioia la tua lode.
Ragazzi:
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
Don Marco:
Padre buono, tu vegli sempre con noi
e non ti dimentichi mai di nessuno.
Per liberarci dal peccato
e non lasciarci soli a lottare contro il male
hai mandato il tuo Figlio Gesù,
nostro salvatore.
Egli passò in mezzo a noi
facendo del bene a tutti:
guariva i malati, rendeva la vista ai ciechi,
perdonava i peccatori,
accoglieva i fanciulli e li benediceva.
Ha amato fino alla fine
donando la sua vita sulla croce.
Dopo tre giorni è risorto
e si mostrò a tutti i discepoli,
e sotto il loro sguardo salì al cielo,
perché noi fossimo partecipi
della sua vita divina.
In Gesù abbiamo conosciuto, o Padre,
quanto è grande il tuo amore
per tutti gli uomini
e ora mostriamo la nostra gioia:
Ragazzi:
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.
Don Marco:
Padre buono,
innalziamo a te la nostra lode
con la tua Chiesa su tutta la terra,
con i l nostro papa Leone,
con il nostro vescovo Gherardo,
insieme con la beata Vergine Maria,
con gli apostoli e con tutti i santi
cantiamo in coro l’inno della tua gloria.
Santo
Osanna eh, Osanna eh
Osanna a Cristo Signor (2 volte)
Santo, Santo, Osanna
Santo, Santo, Osanna
Osanna eh…
I cieli e la terra, o Signore
Sono pieni di te (2 volte)
Osanna eh…
Benedetto colui che viene
nel nome tuo Signor (2 volte)
Osanna eh…
Don Marco:
Padre santo, per dirti il nostro grazie
abbiamo portato sull’altare il pane e il vino.
Manda su questi doni il tuo Santo Spirito,
perché diventino
il corpo e il sangue di Gesù Cristo,
tuo dilettissimo figlio.
Così ti potremo offrire quello
che per tuo amore ci è dato in dono.
Nell’ultima cena con i suoi apostoli,
prima di morire sulla croce,
Gesù, prese il pane e rese grazie,
lo spezzò, lo diede loro e disse:
Prendete, e mangiatene tutti:
questo è il mio Corpo offerto
in sacrificio per voi.
Allo stesso modo, prese il calice del vino e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse:
Prendete, e bevetene tutti:
questo è il calice del mio Sangue
per la nuova ed eterna alleanza,
versato per voi e per tutti
in remissione dei peccati.
Poi disse loro: Fate questo in memoria di me.
Mistero della fede.
Tutti:
Annunziamo la tua morte, Signore,
proclamiamo la tua risurrezione,
nell’attesa della tua venuta.
Don Marco:
Ora, Padre, facciamo
quello che Gesù ci ha comandato:
ti offriamo il pane della vita
e il calice della salvezza
e annunziamo la sua morte
e la sua risurrezione.
Accogli, ti preghiamo, con l’offerta di Gesù
l’offerta della nostra vita.
Ragazzi:
Per noi Cristo è morto,
per noi Cristo è risorto.
Vieni, Signore Gesù!
Don Marco:
Padre, che tanto ci ami,
fa’ che possiamo ricevere
il corpo e il sangue
di Gesù Cristo nostro Signore
perché, uniti nella gioia dello Spirito Santo,
formiamo una sola famiglia.
Guarda con bontà i nostri genitori,
i nostri fratelli e i nostri amici,
coloro che lavorano, coloro che soffrono,
noi qui presenti e tutti gli uomini
che sono nel mondo.
Accogli, Signore, i nostri morti
nella gioia del paradiso.
Davanti alla grandezza del tuo amore per noi,
o Padre, sempre ti lodiamo e ti ringraziamo.
Per Cristo, con Cristo e in Cristo,
a te, Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Don Marco:
Preghiamo come ci ha insegnato Gesù:
Tutti:
Padre nostro, che sei nei cieli
Sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Don Marco:
Liberaci o Signore, da tutti i mali,
concedi la pace ai nostri giorni,
e con l’aiuto della tua misericordia
vivremo liberi dal peccato e sicuri da ogni paura,
nell’attesa che si compia la beata speranza
e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.
Tutti:
Tuo il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.
Don Marco:
Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli:
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace”,
non guardare ai peccati della tua chiesa,
ma alla sua fede,
e donale unita e pace secondo la tua volontà.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
La pace del Signore sia sempre con voi.
E con il tuo spirito.
Scambio della pace
Scambio della pace
PACE SIA, PACE VOI
Rit. «Pace sia, pace a voi»:
la tua pace sarà
sulla terra come nei cieli.
«Pace sia, pace a voi»:
la tua pace sarà
gioia nei nostri occhi, nei cuori.
«Pace sia, pace a voi»:
la tua pace sarà
luce limpida nei pensieri.
«Pace sia, pace a voi»:
la tua pace sarà
una casa per tutti.
«Pace a voi»:
sia il tuo dono visibile.
«Pace a voi»:
la tua eredità.
«Pace a voi»:
come un canto all’unisono
che sale dalle nostre città.
Rit. «Pace sia, pace a voi»…
«Pace a voi»:
sia un’impronta nei secoli.
«Pace a voi»:
segno d’unità.
«Pace a voi»:
sia l’abbraccio tra i popoli,
la tua promessa all’umanità.
Rit. «Pace sia, pace a voi»…
Comunione
VERBUM PANIS
Prima del tempo
prima ancora che la terra
cominciasse a vivere
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
e per non abbandonarci
in questo viaggio ci lasciò
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est. (x2)
Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi
e chiunque mangerà non avrà più fame.
Qui vive la tua chiesa intorno a te
dove ognuno troverà la sua vera casa.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est
Verbum caro factum est
Verbum panis.
Prima del tempo
quando l’universo fu creato
dall’oscurità
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
nella sua misericordia
Dio ha mandato il Figlio suo
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est. (x2)
Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi
e chiunque mangerà non avrà più fame.
Qui vive la tua chiesa intorno a te
dove ognuno troverà la sua vera casa. (x2)
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est
Verbum caro factum est
Verbum panis.
PREGHIERA DELLA SERA
Quando il sole tocca il mare
E fra le onde poi scompare
Un pennello nero tinge tutto il cielo
Mentre danzano le stelle,
luminose come perle
Quando si fa sera
nasce la preghiera
Padre siamo qui, tutti attorno al fuoco
Che per questa notte ci proteggerà dal gelo
Rit. Padre nostro ti preghiamo,
per la nostra umanità
Per chi piange, per chi soffre,
per la libertà
Per chi non ha pace,
per chi cerca la verità
Dona a tutti gli uomini la felicità
Come un bimbo che si affida
Fiducioso alla sua guida
Mano nella mano,
noi per te cantiamo
Con la pioggia o la tempesta
Ma col cuore sempre in festa
Canteremo ancora fino all’aurora
Padre, siamo qui, fai di noi un fuoco
E la terra intera presto brucerà d’amore
Rit.
Padre, siamo qui, fai di noi un fuoco
E la terra intera presto brucerà d’amore
Rit. (2 volte)
Preghiera dopo la comunione
Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo che ti sei degnato di rinnovare con questi sacramenti di vita eterna, e donagli di giungere alla risurrezione incorruttibile del corpo, destinato alla gloria.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto finale
ANNUNCEREMO CHE TU
Rit. Annunceremo che tu sei veritàLo grideremo dai tetti della nostra città Senza paura, anche tu, lo puoi cantare.E non temere dai, che non ci vuole poi tanto,quello che non si sa, non resterà nascosto. Se ti parlo nel buio, lo dirai nella luce, ogni giorno è il momento di credere in me.Rit.Con il coraggio tu porterai la parola che salva,anche se ci sarà chi non vuole accogliere il dono, tu non devi fermarti, ma continua a lottare, il mio Spirito sempre ti accompagnerà.Rit. Annunceremo che tu sei veritàLo grideremo dai tetti della nostra città Senza paura, anche tu, lo puoi cantare.
Annunceremo che tu.
Prima Comunione di
Vittoria Barbarotto
Jacopo Biliotti
Tommaso Brogelli
Raechel Caird
Marco Cammelli
Francesco Cristiano Cassino Secrieru
Lorenzo Celli
Manuel Cinelli
Davide Giovanni Conte
Niccolò De Blasi
Angelhope Del Valle
Andrea Fornai
Maja Gammarrota
Beatrice Grasso
Luca Lavorini Marmugi
Leonardo Melani
Federico Miniati
Nathaniel Danitza Porro Mesta
Adryan Dominic Ragandap Dumlao
Niccolò Righini
Diego Simoncini
Gioele Simonelli
Chiara Spugnoli
Bianca Tamborrino
Gemma Vestri
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: La quarta domenica di Pasqua ci propone sempre la figura di Gesù buon Pastore. Si consiglia di approfondire la riflessione con la lettura di tutto il capito 10 del Vangelo secondo Giovanni e di pregare con i salmi 22; 77; 79.
Le letture di Domenica prossima, V di Pasqua – anno C
Atti 14, 21-27; Salmo 145; Apocalisse 21, 1-5; Giovanni 13, 31-35
Riflessione sulle letture
L’accento della quarta domenica di Pasqua cade su Gesù pastore. Il Gesù che ha guidato i suoi discepoli facendo di loro una comunità è anche il Risorto che dona loro la vita eterna (vangelo); il Risorto è Pastore e Agnello al tempo stesso, è Pastore perché Agnello, Colui che guida i credenti alla vita piena grazie alla sua passione e morte (II lettura); il Risorto continua a esercitare nella storia le sue funzioni di pastore, cioè a formare comunità e a guidare e nutrire le sue “pecore”, attraverso l’attività apostolica di predicazione della Parola di Dio (I lettura).
Ascolto, conoscenza e sequela sono gli atteggiamenti spirituali delle “pecore” nei confronti del “pastore”, sono gli atteggiamenti costitutivi della fede. Cioè, la vita che il Signore dona continuamente ai credenti, e che essi ricevono grazie al loro ascolto, alla loro sequela e alla loro conoscenza del Signore, è la comunione con lui. Comunione che è, al tempo stesso, relazione con il Padre, perché “io e il Padre siamo uno” (v. 30). Se Gesù custodisce e non perde nessuno di coloro che il Padre gli ha affidato è perché Egli rimane nella relazione con il Padre e in questa relazione di amore entra e abita ogni credente. Noi invece, facciamo ciò che Gesù non fa: noi sappiamo perdere i doni ricevuti, sappiamo perdere l’amore, sappiamo perdere l’altro, sappiamo non custodirlo. Perdiamo l’altro perché usciamo dalla relazione con il Signore e ci chiudiamo nell’egoismo. E così mentre perdiamo l’altro, smarriamo anche noi stessi e il senso del nostro vivere che si situa nella relazione con il Padre e con i fratelli.
Il contrario di questo perdere non è guadagnare, ma rimanere. Si tratta di rimanere nell’amore del Signore, nella Parola del Signore, in Lui, come il tralcio rimane nella vite e vive della vita che riceve dalla pianta. Potremmo accostare l’espressione giovannea secondo cui nessuno può rapire il credente dalla mano del Padre all’espressione paolina che dice: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? … Né morte, né vita, né angeli, né principati, né presente, né avvenire, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8,35.38-39). Rimanendo in quell’amore si fa esperienza del dono della vita che viene da Dio e della comunione con lui.
Leggendo con attenzione il capitolo decimo di Giovanni si può vedere come il carattere di “pastore” di Gesù consista nella relazione con il Padre e con le sue pecore, dunque con Dio e con i credenti. È un titolo relazionale, non funzionale. “Io e il Padre siamo uno” (v. 30); “Io conosco le mie pecore” (v. 27). Quella che noi chiamiamo “pastorale” dovrebbe porre sempre al proprio centro la dimensione relazionale piuttosto che quella funzionale o organizzativa. Al cuore dell’essere pastore nella chiesa vi è la relazione personale con il Signore, dunque la dimensione spirituale nutrita dalla fede e dalla preghiera, e la relazione con le persone fatta di conoscenza, amore, ascolto, dedizione, dono della vita. Il pastore è attento al cuore di Dio e al cuore dell’uomo.
Vi è nei vv. 28-29 come un gioco delle mani per cui la mano di Gesù e la mano di Dio si identificano. La mano è in Giovanni simbolo dell’amore dato e ricevuto: “Il Padre ama il Figlio e ha rimesso tutto nelle sue mani” (Gv 3,35); Gesù, “sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani” (Gv 13,3), compì il gesto dell’amore radicale, simbolo del dono della sua vita per i discepoli. La mano aperta del Padre per donare tutto al Figlio diviene la mano aperta del Figlio che tutto riceve dal Padre e che il Figlio stesso mostra, quale Crocifisso Risorto, a Tommaso affinché egli riconosca al tempo stesso l’amore del Padre e del Figlio (“Mio Signore e mio Dio”: Gv 20,28). E chiedendogli di stendere, a sua volta, la sua mano, Gesù gli chiede di entrare nel mistero dell’amore trinitario manifestato dalla mano trafitta. Davvero, il buon pastore è colui che dona la vita per le sue pecore e proprio in questa donazione e perdita di sé egli, donando l’amore, custodisce le sue pecore nell’amore.
Da “Eucarestia e parola”, comunità di Bose.

Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.