Celebrazione del sacramento della Cresima
Cattedrale di Santa Maria del Fiore
22 ottobre 2023
Canto
MANDA IL TUO SPIRITO
Manda il tuo Spirito,
Manda il tuo Spirito,
Manda il tuo Spirito,
Signore su di noi. (2 volte)La tua presenza noi invochiamo,
per esser come tu ci vuoi.
Manda il tuo Spirito, Signore su di noi.Impareremo ad amare,
proprio come ami tu.
Un sol corpo e un solo spirito saremo.
Un sol corpo e un solo spirito saremo.Manda il tuo Spirito… (2 volte)
La Tua sapienza noi invochiamo,
sorgente eterna del Tuo amore.
Dono radioso che da luce ai figli tuoi.Nel tuo amore confidiamo,
la Tua grazia ci farà.
Chiesa unita e santa per l’eternità,
chiesa unita e santa per l’eternità.Manda il tuo Spirito… (4 volte)
Manda il Tuo Spirito,
Manda il Tuo Spirito, Signore su di noi.
Signore vieni in noi
Atto penitenziale
Signore, noi siamo attratti solo da ciò che è eccezionale e non riusciamo o non vogliamo vedere i tuoi miracoli quotidiani; tu che sei fedele nonostante la nostra infedeltà, abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Cristo, noi siamo malati di denaro e la paura ci impedisce la fiducia; tu che hai guarito i dieci lebbrosi, abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!
Signore, siamo talmente preoccupati di noi stessi che difficilmente riusciamo a dirti «grazie»; tu che accogli tutti nella tua misericordia, abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Gloria
Gloria, gloria a Dio.
Gloria, gloria nell’alto dei cieli.
Pace in terra agli uomini
di buona volontà.
Gloria!
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, glorifichiamo te,
ti rendiamo grazie per la tua immensa gloria.
Signore Dio, gloria! Re del cielo, gloria!
Dio Padre, Dio onnipotente, gloria!
Gloria, gloria a Dio.
Gloria, gloria nell’alto dei cieli.
Pace in terra agli uomini
di buona volontà.
Gloria!
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore, Agnello di Dio, Figlio del Padre.
Tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.
Gloria, gloria a Dio.
Gloria, gloria nell’alto dei cieli.
Pace in terra agli uomini di buona volontà.
Gloria!
Perché tu solo il Santo, il Signore,
tu solo l’Altissimo, Cristo Gesù
con lo Spirito Santo nella gloria del Padre.
Gloria, gloria a Dio.
Gloria, gloria nell’alto dei cieli.
Pace in terra agli uomini
di buona volontà.
Gloria!
Colletta
O Padre, sul palmo della tua mano
sta scritto il nome di ogni tuo figlio:
fa’ che nel misterioso intrecciarsi
delle libere volontà degli uomini
nessuna autorità abusi della propria forza
e ogni potere si ponga
sempre a servizio del bene di tutti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio che è Dio
e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 45,1.4-6
Dal libro del profeta Isaia
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l’ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio; ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall’oriente e dall’occidente che non c’è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n’è altri».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 95 (96)
Rit. Grande è il Signore e degno di ogni lode.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Rit.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Rit.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.
Rit.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
Rit. Grande è il Signore e degno di ogni lode.
Seconda Lettura 1Ts 1,1-5b
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo
Rit. Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia!
Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia!
Ed oggi ancora, mio Signore,
ascolterò la tua parola
che mi guida nel cammino
della vita.
Rit. Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia!
Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia!
VANGELO Mt 22,15-21
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
Presentazione dei cresimandi
Omelia
RITO DELLA CONFERMAZIONE
Rinnovazione delle promesse battesimali
Vescovo: Rinunciate a satana e a tutte le sue opere e seduzioni?
Cresimandi: Rinuncio
Vescovo: Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Cresimandi: Credo
Vescovo: Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Cresimandi: Credo
Vescovo: Credete nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e che oggi, per mezzo del sacramento della Confermazione, è in modo speciale a voi conferito come già agli Apostoli nel giorno di Pentecoste?
Cresimandi: Credo
Vescovo: Credete nella santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne e la vita eterna?
Cresimandi: Credo
Vescovo: Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa e noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore.
Assemblea: Amen.
Imposizione delle mani
Vescovo: Fratelli carissimi, preghiamo Dio onnipotente per questi suoi figli: egli che nel suo amore li ha rigenerati alla vita eterna mediante il battesimo, e li ha chiamati a far parte della sua famiglia, effonda ora lo Spirito santo che li confermi con la ricchezza dei suoi doni e, con l’unzione crismale, li renda pienamente conformi a Cristo, suo unico Figlio.
Preghiera in silenzio.
Il vescovo e i sacerdoti impongono le mani su tutti i cresimandi dicendo:
Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo santo Spirito paraclito: Spirito di sapienza e di intelletto, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, e riempili dello Spirito del tuo santo amore. Per Cristo nostro Signore.
Assemblea: Amen.
Crismazione
Seguendo i catechisti, i cresimandi, il padrino o la madrina e i genitori si presentano davanti al vescovo. Il padrino, o la madrina, pone la mano destra sulla spalla destra del cresimando in segno di presentazione.
Il cresimando davanti al vescovo dice a voce alta il suo nome
Vescovo: [Nome] ricevi il sigillo dello Spirito santo che ti è dato in dono.
Cresimato: Amen.
Vescovo: La pace sia con te.
Cresimato: E con il tuo Spirito.
Canti durante le cresime:
COME BREZZA
Spirito di luce pura
che parli nell’anima,
Spirito di gioia e vita
che adombrasti Maria,
Spirito impetuoso e forte,
che palpiti ora in noi,
Come brezza leggera, leggera…
Spirito consolatore
carezza dell’anima,
Spirito di fiamma e fuoco
che trascini con te,
Spirito che ci travolgi
e sussurri impercettibile,
Come brezza leggera, leggera…
Rit. Che non passi mai,
un solo giorno senza amarti!
Che non passi senza di te,
senza la bellezza limpida
Che santifica ogni cosa in noi,
e illumina l’oscurità. (2v)
Tu che all’alba del creato
sull’acque e gli oceani,
Aleggiavi come soffio
potente di Dio.
Tu parola dei profeti
del regno tu l’anelito,
Come brezza leggera, leggera…
Rit. (1v)
Refrigerio di ogni pena
pensiero che illumina,
Tu che hai dato al mondo il Verbo,
il cuore di Dio.
Dacci d’ascoltare te
il tuo respiro dentro noi,
Come brezza leggera, leggera…
Rit. (2v)
VIENI O SPIRITO
Rit. Vieni o Spirito, Spirito di Dio
vieni o Spirito Santo.
Vieni o Spirito soffia su di noi
dona ai Tuoi figli la vita.
Dona la luce ai nostri occhi,
dona la forza ai nostri cuori.
Dona alle menti la sapienza,
dona il Tuo fuoco d’amore.
Rit.
Tu sei per noi consolatore;
nella calura sei riparo
nella fatica sei riposo,
nel pianto sei conforto.
Rit.
Rendete
a Dio quello
che è di Dio
La nostra preghiera di oggi
Vescovo: Raccolti in preghiera con lo sguardo rivolto a Cristo Servo, eleviamo le nostre invocazioni al Padre, perché lo Spirito Santo contagi la nostra vita del suo amore che si fa dono.
Lettore:
Diciamo: Signore, rendici pronti a servirti nei fratelli.
- Per la Chiesa di Dio e in particolare per la nostra Chiesa fiorentina chiamata al cammino sinodale per rispondere alle sfide poste dal cambiamento d’epoca che stiamo vivendo: insegnaci, Signore, a crescere insieme nella comunione e nella corresponsabilità aprendo il nostro cuore alle necessità di coloro ai quali siamo debitori del Vangelo. Preghiamo.
- Per la Terra Santa, l’Ucraina e tutte le parti del mondo che sono attraversate da guerre e divisioni: ti chiediamo, Signore, il dono della pace fra i popoli, sostieni chi con coraggio non si arrende alla logica dell’odio e della violenza e accompagna coloro che hanno ricevuto la forza del tuo Spirito a compiere passi di pace perché rifioriscano l’amore e la concordia. Preghiamo.
- Per le ragazze e i ragazzi che sono stati confermati dal dono dello Spirito Santo: perché possano trovare nella propria parrocchia accoglienza e solidarietà, e nei padrini e nelle madrine sostegno ed esempio per crescere nella loro vita di fede. Preghiamo.
- Per i momenti belli passati insieme nella preparazione alla Cresima, in cui abbiamo scoperto il tesoro della nostra fede: ti ringraziamo Signore per quanto ci hai donato, ti preghiamo per tutte le catechiste e i catechisti che ci hanno accompagnato in questo cammino di fede e concedi che questa nuova amicizia in te porti frutto. Preghiamo.
- Per tutti gli educatori, i missionari, i testimoni del Vangelo nel mondo; ti preghiamo perché siano sempre fortificati dall’esperienza sorprendente dell’incontro con il Signore nel povero e negli ultimi, e dalla fede del popolo al quale sono inviati. Preghiamo.
Vescovo: Padre, spesso non sappiamo cosa ti domandiamo nella nostra preghiera; guidaci con la luce della tua Parola e donaci il coraggio di chi si compromette totalmente in ciò che ti chiede, tu che ci vuoi liberi collaboratori del tuo disegno di amore e di salvezza, compiuto in Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
SEGNI DEL TUO AMORE
Mille e mille grani nelle spighe d’oro
mandano fragranza e danno gioia al cuore,
quando, macinati, fanno un pane solo:
pane quotidiano, dono tuo, Signore.
Rit. Ecco il pane e il vino,
segni del tuo amore.
Ecco questa offerta,
accoglila Signore:
tu di mille e mille cuori
fai un cuore solo,
un corpo solo in te
e il Figlio tuo verrà, vivrà
ancora in mezzo a noi.
Mille grappoli maturi sotto il sole,
festa della terra, donano vigore,
quando da ogni perla stilla il vino nuovo:
vino della gioia, dono tuo, Signore.
Rit.
Santo
Santo, Santo, Santo,
Il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria:
osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene
nel nome del Signore.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». (Lc 17,5-6)
Comunione
VERBUM PANIS
Prima del tempo
prima ancora che la terra
cominciasse a vivere
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
e per non abbandonarci
in questo viaggio ci lasciò
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est.
Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi
e chiunque mangerà non avrà più fame.
Qui vive la tua chiesa intorno a te
dove ognuno troverà la sua vera casa.
Verbum caro factum est…
Prima del tempo
quando l’universo fu creato
dall’oscurità
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
nella sua misericordia
Dio ha mandato il Figlio suo
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est…
Qui spezzi ancora …
Verbum caro factum est…
Canto finale
LE TUE MERAVIGLIE
Ora lascia, o Signore, che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.
La tua presenza ha riempito d’amore
le nostre vite, le nostre giornate,
in te una sola anima.
Un solo cuore siamo noi,
con te la luce risplende,
splende più chiara che mai.
La tua presenza ha inondato d’amore
le nostre vite, le nostre giornate,
fra la tua gente resterai
per sempre vivo in mezzo a noi.
Fino ai confini del tempo,
così ci accompagnerai.
Ora lascia, o Signore, che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Paolo scrive ai Galati richiamandoli alla fede che genera salvezza e chiama alla libertà dei figli di Dio: Lettera ai Galati, capitoli da 3 a 5.
Letture di domenica prossima, XXVIII del tempo ordinario
Secondo libro dei Re 5,14-17; Salmo 98; Seconda lettera a Timoteo 2,8-13; Luca 17,11-19
Riflessioni sulle letture
La fede è il tema unificante la prima lettura e il vangelo. Nella prima lettura si tratta della fede messa alla prova dal silenzio e dall’inazione di Dio e chiamata a divenire attesa perseverante e fiduciosa nella promessa di Dio. Così, anche in tempi bui, il giusto troverà vita grazie alla fede. Nel vangelo si tratta della fede come realtà non quantificabile, ma qualitativa, caratterizzata dalla relazione di abbandono fiducioso del servo al suo Signore.
Di fronte alle parole di Gesù che parlano di perdono fino a sette volte al giorno nei confronti del fratello che pecca (cf. Lc 17,3-4), gli apostoli pregano Gesù di accrescere la loro fede (cf. Lc 17,5). Essi mostrano così di aver ben capito che il perdono non è solo un gesto etico, ma è evento escatologico, dono dello Spirito santo, irruzione del Regno di Dio nella vita degli uomini. Mostrano di aver capito che la comunione nella comunità cristiana – comunione a cui è essenziale il perdono – è possibile solo grazie alla fede, al far regnare la signoria di Dio. Ma chiedendo la fede essi mostrano anche di aver compreso che la fede è dono che trova nel Signore stesso la sua origine e la sua fonte. E mostrano di aver capito che della fede – propria e altrui – non si è padroni e non la si può imporre, ma solo la si può accogliere con gratitudine e nutrire con la preghiera. E ancora che anche per loro, “gli apostoli” (Lc 17,5), i Dodici scelti direttamente da Gesù, la fede non è una realtà scontata. Anzi la fede è sempre “poca” e i discepoli sono sempre “uomini di poca fede”, ovvero incapaci di quella relazione di abbandono pieno e fiducioso, gratuito e convinto, umile e perseverante, dolce e robusto, in una parola, di quell’amore che è alla base della potenza della fede.
La fede e null’altro è alla base dell’autorità degli apostoli: questo è sottolineato da Luca con l’annotazione che, se avessero fede quanto un minuscolo granello di senape, potrebbero farsi “obbedire” (verbo hypakoúein: Lc 17,6) anche da un albero a cui viene ordinata una cosa folle. Solo la fede consente al predicatore, al missionario, all’apostolo di farsi eco – con la propria azione e la propria parola – dell’azione e della Parola di Dio e di suscitare nel destinatario l’adesione teologale, non un’appartenenza alla propria persona.
Nel detto parabolico dei vv. 7-10 Gesù prima paragona gli apostoli a dei padroni che hanno dei servi, poi direttamente a dei servi, e per di più, inutili. L’autorità nella chiesa si declina come servizio ed esclude ogni rapporto di forza e di dominio. Il passaggio dall’“avere un servo” (cf. Lc 17,7) all’“essere servi” (cf. Lc 17,10) è significativo: nella comunità cristiana non vi sono padroni e servi, ma vi sono dei fratelli che sono dei servi dell’unico Signore e maestro (cf. Mt 23,8-10). L’autorità nella chiesa deve passare attraverso il vaglio dell’umiltà e del servizio per non esprimersi come potere e oscurare così l’unica signoria di Gesù: “Un apostolo non è più grande di chi l’ha inviato”, dice Gesù ai suoi discepoli subito dopo aver loro lavato i piedi durante l’ultima cena (Gv 13,16).
Ecco dunque la situazione, paradossale ma salvifica, in cui è posto il missionario, l’apostolo nella comunità cristiana: la sua autorità riposa interamente sul suo essere inviato come servo (Lc 17,7; At 20,19), per lavorare il campo di Dio (1Cor 3,5 ss.), per arare (Lc 17,7; 1Cor 9,10) o pascolare (Lc 17,7; At 20,28; 1Cor 9,7). La sua autorità riposa sulla sua obbedienza alla Parola del Signore (Lc 17,10). Ed ecco la coscienza con cui il servo è chiamato a esercitare il suo ministero: l’inutilità. Non che il suo spendersi sia inutile, ma la coscienza che anima l’apostolo è liberante e liberata quando egli compie tutto senza nulla far risalire a se stesso, ma tutto rinviando al Signore che è all’origine della sua chiamata e di ogni fecondità apostolica. Paolo, dopo aver ricordato di aver “servito il Signore con tutta umiltà” (At 20,19), dice: “La mia vita non è meritevole di nulla, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi è stato affidato dal Signore Gesù” (At 20,24).
Da Eucarestia e Parola – anno C, Comunità di Bose
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.