Celebrazione del sacramento della Cresima
Cattedrale di Santa Maria del Fiore
26 ottobre 2025
Canto
Atto penitenziale
Signore, che non usi parzialità con nessuno e non trascuri il grido dei sofferenti, abbi pietà di noi peccatori.
Signore, pietà!
Cristo, che stai vicino e dai forza a chi annuncia con coraggio e generosità il tuo vangelo, abbi pietà di noi peccatori.
Cristo, pietà!
Signore, che colmi della tua giustizia chi si affida a te, senza vantare nei tuoi confronti le proprie opere, abbi pietà di noi peccatori.
Signore, pietà!
Gloria
Gloria, gloria a Dio.
Gloria, gloria nell’alto dei cieli.
Pace in terra agli uomini
amati dal Signore.
Gloria!
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, glorifichiamo te,
ti rendiamo grazie per la tua immensa gloria.
Signore Dio, gloria! Re del cielo, gloria!
Dio Padre, Dio onnipotente, gloria!
Gloria, gloria a Dio.
Gloria, gloria nell’alto dei cieli.
Pace in terra agli uomini
amati dal Signore.
Gloria!
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore, Agnello di Dio, Figlio del Padre.
Tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.
Gloria, gloria a Dio.
Gloria, gloria nell’alto dei cieli.
Pace in terra agli uomini
amati dal Signore..
Gloria!
Perché tu solo il Santo, il Signore,
tu solo l’Altissimo, Cristo Gesù
con lo Spirito Santo nella gloria del Padre.
Gloria, gloria a Dio.
Gloria, gloria nell’alto dei cieli.
Pace in terra agli uomini
amati dal Signore.
Gloria!
Colletta
O Dio, che sempre ascolti la preghiera dell’umile, guarda a noi come al pubblicano pentito,
e fa’ che ci apriamo con fiducia alla tua misericordia, che da peccatori ci rende giusti. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Sir 35,15b-17.20-22a
Dal libro del Siracide
Il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone. Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’oppresso. Non trascura la supplica dell’orfano, né la vedova, quando si sfoga nel lamento. Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi.
La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 33 (34)
Rit. Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Rit.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Rit.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
Rit.
Seconda Lettura 2Tm 4,6-8.16-18
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Cf. 2Cor 5,19
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia, alleluia.
Rit. Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia!
Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia!
Ed oggi ancora, mio Signore,
ascolterò la tua parola
che mi guida nel cammino
della vita.
Rit. Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia!
Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia!
VANGELO Lc 18,9-14
Dal Vangelo secondo Luca
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
Presentazione dei cresimandi
Omelia
RITO DELLA CONFERMAZIONE
Rinnovazione delle promesse battesimali
Vescovo: Rinunciate a satana e a tutte le sue opere e seduzioni?
Cresimandi: Rinuncio
Vescovo: Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Cresimandi: Credo
Vescovo: Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Cresimandi: Credo
Vescovo: Credete nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e che oggi, per mezzo del sacramento della Confermazione, è in modo speciale a voi conferito come già agli Apostoli nel giorno di Pentecoste?
Cresimandi: Credo
Vescovo: Credete nella Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne e la vita eterna?
Cresimandi: Credo
Vescovo: Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa e noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore.
Assemblea: Amen.
Imposizione delle mani
Vescovo: Fratelli carissimi, preghiamo Dio onnipotente per questi suoi figli: egli che nel suo amore li ha rigenerati alla vita eterna mediante il battesimo, e li ha chiamati a far parte della sua famiglia, effonda ora lo Spirito Santo che li confermi con la ricchezza dei suoi doni e, con l’unzione crismale, li renda pienamente conformi a Cristo, suo unico Figlio.
Preghiera in silenzio.
Il vescovo e i preti impongono le mani su tutti i cresimandi dicendo:
Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo Santo Spirito paraclito: Spirito di sapienza e di intelletto, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, e riempili dello Spirito del tuo santo amore. Per Cristo nostro Signore.
Assemblea: Amen.
Crismazione
Seguendo i catechisti, i cresimandi, il padrino o la madrina e i genitori si presentano davanti al vescovo. Il padrino, o la madrina, pone la mano destra sulla spalla destra del cresimando/a e, davanti al vescovo, dice a voce alta voce il nome del cresimando/a in segno di presentazione.
Vescovo: [Nome] ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono.
Cresimato: Amen.
Vescovo: La pace sia con te.
Cresimato: E con il tuo spirito.
Canti durante le cresime:
COME BREZZA
Spirito di luce pura
che parli nell’anima,
Spirito di gioia e vita
che adombrasti Maria,
Spirito impetuoso e forte,
che palpiti ora in noi,
Come brezza leggera, leggera…
Spirito consolatore
carezza dell’anima,
Spirito di fiamma e fuoco
che trascini con te,
Spirito che ci travolgi
e sussurri impercettibile,
Come brezza leggera, leggera…
Rit. Che non passi mai,
un solo giorno senza amarti!
Che non passi senza di te,
senza la bellezza limpida
Che santifica ogni cosa in noi,
e illumina l’oscurità. (2v)
Tu che all’alba del creato
sull’acque e gli oceani,
Aleggiavi come soffio
potente di Dio.
Tu parola dei profeti
del regno tu l’anelito,
Come brezza leggera, leggera…
Rit. (1v)
Refrigerio di ogni pena
pensiero che illumina,
Tu che hai dato al mondo il Verbo,
il cuore di Dio.
Dacci d’ascoltare te
il tuo respiro dentro noi,
Come brezza leggera, leggera…
Rit. (2v)
Invochiamo la tua presenza vieni Signor.
Invochiamo la tua presenza scendi su di noi.
Vieni Consolatore e dona pace e umiltà.
Acqua viva d’amore questo cuore apriamo a Te.Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi!
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi!
Vieni su noi Maranathà, vieni su noi Spirito!
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi!
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi,
scendi su di noi.Invochiamo la tua presenza, vieni Signor,
invochiamo la tua presenza scendi su di noi.
Vieni luce dei cuori dona forza e fedeltà.
Fuoco eterno d’amore questa vita offriamo a te.Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi!
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi!
Vieni su noi Maranathà, vieni su noi Spirito!
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi!
Vieni Spirito, vieni Spirito, scendi su di noi,
scendi su di noi…

Rendete
a Dio quello
che è di Dio
La nostra preghiera di oggi
Vescovo: Raccolti in preghiera con lo sguardo rivolto a Cristo Servo, eleviamo le nostre invocazioni al Padre, perché lo Spirito Santo contagi la nostra vita del suo amore che si fa dono.
Lettore:
Diciamo: Signore, rendici servi dell’amore.
- Per la Chiesa di Dio e in particolare per la nostra Chiesa fiorentina chiamata al cammino sinodale per rispondere alle sfide poste dal cambiamento d’epoca che stiamo vivendo: insegnaci, Signore, a crescere insieme nella comunione e nella corresponsabilità aprendo il nostro cuore alle necessità di coloro ai quali siamo debitori del Vangelo. Preghiamo.
- Per la Terra Santa, per l’Ucraina e tutte le parti del mondo che sono attraversate da guerre e devastazioni: ti chiediamo, Signore, il dono della pace fra i popoli, sostieni chi con coraggio non si arrende alla logica dell’odio e della violenza e accompagna coloro che hanno ricevuto la forza del tuo Spirito a compiere passi di pace perché rifioriscano l’amore e la concordia. Preghiamo.
- Per le ragazze e i ragazzi che sono stati confermati dal dono dello Spirito Santo: perché possano trovare nella propria parrocchia accoglienza e solidarietà, e nei padrini e nelle madrine sostegno ed esempio per crescere nella loro vita di fede. Preghiamo.
- Per i momenti belli passati insieme nella preparazione alla Cresima, in cui abbiamo scoperto il tesoro della nostra fede: ti ringraziamo Signore per quanto ci hai donato, ti preghiamo per tutte le catechiste e i catechisti che ci hanno accompagnato in questo cammino di fede e concedi che questa nuova amicizia in te porti frutto. Preghiamo.
- Per tutti i genitori, gli educatori, i missionari e i testimoni del Vangelo nel mondo; ti preghiamo perché siano sempre fortificati dall’esperienza sorprendente dell’incontro con il Signore nel povero e negli ultimi, e dalla fede del popolo al quale sono inviati. Preghiamo.
Vescovo: Padre, spesso non sappiamo cosa ti domandiamo nella nostra preghiera; guidaci con la luce della tua Parola e donaci il coraggio di chi si compromette totalmente in ciò che ti chiede, tu che ci vuoi liberi collaboratori del tuo disegno di amore e di salvezza, compiuto in Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
SEGNI DEL TUO AMORE
Mille e mille grani
nelle spighe d’oro
mandano fragranza
e danno gioia al cuore,
quando, macinati, fanno un pane solo:
pane quotidiano, dono tuo, Signore.
Rit. Ecco il pane e il vino,
segni del tuo amore.
Ecco questa offerta,
accoglila Signore:
tu di mille e mille cuori
fai un cuore solo,
un corpo solo in te
e il Figlio tuo verrà, vivrà
ancora in mezzo a noi.
Mille grappoli maturi
sotto il sole,
festa della terra,
donano vigore,
quando da ogni perla stilla il vino nuovo:
vino della gioia, dono tuo, Signore.
Rit.
Santo
Santo, Santo, Santo,
Il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria:
osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene
nel nome del Signore.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Osanna, osanna, osanna,
nell’alto dei cieli.
Scambio della pace
SEMINA LA PACE
Senti il cuore della tua città:
batte nella notte intorno a te
sembra una canzone muta che
cerca un’alba di serenità.
Semina la pace e tu vedrai
che la tua speranza rivivrà
spine tra le mani piangerai
ma un mondo nuovo nascerà. (2v)
Sì, nascerà il mondo della pace,
di guerra non si parlerà mai più.
La pace è un dono che la vita ci darà,
un sogno che si avvererà.
Semina la pace e tu vedrai
che la tua speranza rivivrà
spine tra le mani piangerai
ma un mondo nuovo nascerà. (2v)
Un mondo nuovo nascerà.
Antifona alla comunione
Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45).
Comunione
VERBUM PANIS
Prima del tempo
prima ancora che la terra
cominciasse a vivere
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
e per non abbandonarci
in questo viaggio ci lasciò
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est. (x2)
Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi
e chiunque mangerà non avrà più fame.
Qui vive la tua chiesa intorno a te
dove ognuno troverà la sua vera casa.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est
Verbum caro factum est
Verbum panis.
Prima del tempo
quando l’universo fu creato
dall’oscurità
il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo
nella sua misericordia
Dio ha mandato il Figlio suo
tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est. (x2)
Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi
e chiunque mangerà non avrà più fame.
Qui vive la tua chiesa intorno a te
dove ognuno troverà la sua vera casa. (x2)
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est
Verbum caro factum est
Verbum panis.
Canto finale
LE TUE MERAVIGLIE
Ora lascia, o Signore,
che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa
per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.
La tua presenza ha riempito d’amore
le nostre vite, le nostre giornate,
in te una sola anima.
Un solo cuore siamo noi,
con te la luce risplende,
splende più chiara che mai. Rit.
La tua presenza ha inondato d’amore
le nostre vite, le nostre giornate,
fra la tua gente resterai
per sempre vivo in mezzo a noi.
Fino ai confini del tempo,
così ci accompagnerai.
Ora lascia, o Signore,
che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa
per le strade correrà
a portare le tue meraviglie. (2 v.)
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Il fariseo si pone davanti a Dio senza lasciare spazio alla sua opera di grazia e al suo dono. La nostra preghiera chiede allora la capacità di fare spazio a Dio affinché egli realizzi in noi il suo progetto di amore. Leggi Matteo 6,5-8 e 1Pietro 5,6-11.
Letture di domenica prossima, XXXI del tempo ordinario
Sapienza 11,23-12,2; Salmo 144; 2ª lettera ai Tessalonicesi 1,11-2,2; Luca 19,1-10
Lasciarci incontrare nelle nostre miserie – J. Corbon
Attraverso questa parabola, Gesù vuole gettare luce su una scena che noi recitiamo ogni giorno sul palcoscenico del nostro teatro interiore: quella in cui compiamo dei veri e propri virtuosismi per giustificarci. In questo primeggiamo, sia come registi, sia come attori. Giustificarsi significa da un lato considerarsi giusti e apparire tali, e dall’altro vuol dire anche rendersi giusti quando si è agito male o quando gli altri ritengono che abbiamo agito in tale modo.
Nel primo modo di intendere la nostra giustificazione, considerarci giusti è una cosa per noi davvero essenziale, è la nostra immagine ideale, e dal momento in cui tale immagine cominci a essere un po’ scalfita, soprattutto dagli altri, ma anche a opera della nostra stessa coscienza, allora con un movimento istintivo ristabiliamo l’equilibrio, come quando mentre stiamo camminando inciampiamo in qualche ostacolo: “No! Sono davvero quello che voglio essere, dunque ho ragione, sono giusto!”.
Nell’altro modo di intendere la nostra giustificazione, la sceneggiata si spegne sul nascere, perché si può ridiventare giusti solo quando si riconosce di non essere stati tali. Ebbene, una simile ipotesi, sul nostro palcoscenico, non siamo disposti ad accettarla. Se non ne siamo convinti, chiediamo agli altri quanto tempo passiamo a giustificarci davanti a loro anche per la più piccola bazzecola. È incredibile! In questo teatro, giriamo in tondo su noi stessi sprecando energie; soprattutto, però, non amiamo. Ritocchiamo, imbellettiamo la nostra bella immagine guardandoci allo specchio, ma ciò non cambia nulla alla realtà!
Noi siamo a immagine di Dio. Quando vediamo che abbiamo agito male, ci è insopportabile la visione del nostro disaccordo con l’ideale di perfezione che ci eravamo fatti: perdiamo la faccia davanti agli altri. È una cosa insopportabile, che diventa motivo di molte miserie, dapprima per il nostro equilibrio interiore, ma poi soprattutto per quelli che entrano in rapporto con noi.
Si dice in questa parabola che “chi si umilia, torna a casa giustificato”. Perché? Lo si può capire unicamente in Gesù, ed è per questo che è lui a parlarci in questo frangente. Egli è l’unico, lui, il nostro Dio, splendore del Padre e immagine del Dio invisibile, ad abbassarsi, a partire dall’incarnazione, per assumere tutto ciò che siamo, comprese le nostre miserie e i nostri peccati, e ad abbassarsi fino al punto estremo della nostra morte: ecco la Pasqua, quale ci è rivelata dall’icona della discesa agli inferi. Per incontrarci, per esaltarci assieme a lui, Gesù scende nelle nostre profondità e rimane sempre presente in esse. Se lo cerchiamo su quel piano più elevato nel quale siamo idealmente magnifici ‑ ma allora stiamo cercando noi stessi ‑, non lo incontreremo mai. Egli ci fa scendere nel nostro cuore: è lì che ci aspetta.
Ed è una discesa senza fine, perché è in questo che sta la nostra meraviglia: siamo una capacità infinita di Dio, una capacità di amare a sua immagine, di un amore sempre nuovo, senza limiti. Ma per diventare somiglianti al nostro Dio che è amore, bisogna riscoprire ogni volta che non amiamo, che non sappiamo amare. Non vi è nulla di disonorevole in questo, anzi: è allora che potremo davvero diventare autentici, e la verità ci farà liberi. La verità, però, di per sé non libera: l’umiltà non è un’operazione mentale, ma è rimettere i piedi a terra, sull’humus della nostra realtà.
Noi non diventiamo umili completamente da soli, altrimenti saremmo persi, come sulla luna. No, basta esser là, davanti al Signore che si sporge verso di noi per attrarci verso il Padre e darci la vita. Essere umili è riconoscere lui, offrendo noi stessi alla sua misericordia. Spesso pensiamo che essere umili voglia dire riconoscere i nostri torti: ma allora siamo ancora sul nostro palcoscenico, in un circolo vizioso. Essere umili è riconoscere nella fiducia colui che è il solo a essere amore, il solo ad amare gli uomini, e ad amarli in quella condizione di miseria nella quale essi non sanno, né possono amare. È questo infatti essere peccatore, molto più che contravvenire alla nostra coscienza morale: è non amare. Solo Gesù può farcelo scoprire, ma proprio per darci l’amore con cui poter poi amare a nostra volta. Ecco la liberazione, la nostra esaltazione presso il Padre.
Chiediamo allora al suo Spirito santo di insegnarci ad amare la verità. Essere veri non significa soltanto vedere ciò che si è, ma è amare la verità e colui che in noi è la verità. L’umiltà è fiduciosa, ed è per questo che essa è l’inizio dell’amore. Entriamo dunque risolutamente nel cammino pasquale, con il desiderio di essere veri nella fiducia e nell’amore.

