BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO C
Canto
Atto penitenziale
Signore Gesù,
in te il Padre ha posto la sua gioia:
abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Cristo Signore,
su di te riposa lo Spirito dell’amore:
abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!
Signore Gesù,
alleanza del popolo e luce delle genti:
abbi pietà di noi..
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
O Padre, il tuo Figlio unigenito si è manifestato nella nostra carne mortale: concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 40,1-5.9-11
Dal libro del profeta Isaia
«Consolate, consolate il mio popolo –
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda:
«Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 103 (104)
Rit. Benedici il Signore, anima mia.
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.
Rit.
Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.
Rit.
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.
Rit.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.
Rit.
Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Rit. Benedici il Signore, anima mia.
Seconda Lettura Tt 2,11-14;3,4-7
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Cf. Lc 3,16
Alleluia, alleluia.
Viene colui che è più forte di me, disse Giovanni; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Lc 3,15-16.21-22
Dal Vangelo secondo Luca
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Mentre Gesù,
ricevuto il battesimo,
stava in preghiera
il cielo si aprì
La nostra preghiera di oggi
Prete: Volgendo il nostro sguardo al Signore Gesù battezzato al Giordano, eleviamo la nostra preghiera:
Gloria a te, Signore!
- O Cristo, con la tua epifania hai fatto splendere su di noi la tua luce e ci hai dato la pienezza della salvezza;
– la tua Chiesa, libera dai compromessi e dalla logica del potere, manifesti al mondo la libertà dei figli di Dio. - O Cristo, sei stato battezzato da Giovanni tuo servo per mostrarci la via dell’umiltà e sei diventato solidale con noi peccatori;
– ogni uomo percorra le strade della riconciliazione e della fraternità. - O Cristo, lo Spirito santo si è posato su di te, consacrandoti servo di Dio e dell’uomo, mandato a portare ai poveri il lieto annuncio;
– rendici segno della tua continua sollecitudine verso chi soffre. - O Cristo, quando sei uscito dall’acqua il Padre ti ha designato quale figlio prediletto, lo Spirito santo è sceso su di te, la comunione trinitaria ci è stata rivelata;
– la nostra assemblea testimoni la gioia della comunione in te. - O Cristo, il battesimo ci ha uniti a te, fa’ che (…. e) tutte le nostre sorelle e i nostri fratelli assimilati a te nella morte lo siano anche nella resurrezione;
– rinnova la comunione tra l’assemblea celeste e noi che viviamo sulla terra.
Prete: Ti rendiamo grazie, o Dio Padre nostro; il tuo Spirito ha consacrato profeta e messia il tuo Figlio Gesù; ora, nel pane e nel vino, egli lo rende presente con il suo corpo e il suo sangue e continuamente rinnova la faccia della terra. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Prefazio
È giusto renderti grazie
perché anche su di noi
è sceso il tuo Spirito, o Padre,
lo stesso dono con cui hai consacrato Gesù,
il Figlio unigenito
che si è fatto uomo per la nostra salvezza.
Mossi dallo Spirito
ci siamo radunati
per dirti il grazie a nome dell’umanità.
Tu ci immergi nel soffio del tuo Spirito,
e nella forza del tuo fuoco;
Tu fai scendere anche su di noi la tua voce
«tu sei mio Figlio, l’amato
in te o posto il mio compiacimento»
e ci rendi Figli nel Figlio.
In cammino con la Chiesa,
solidali con l’umanità
e sostenuti con quanti già
contemplano il tuo volto
eleviamo a te il canto della lode:
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
«Giovanni disse: Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». (Lc 3,16)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Il battesimo del cristiano e la vita nuova in Cristo (Giovanni 3,1-2; Romani 6,1-14; 1Corinti 12,12-31; Galati 3,23-4,7)
Le letture di Domenica prossima, Seconda del tempo Ordinario – anno C
Isaia 62,1-5; Salmo 95; 1 Corinzi 12,4-11; Giovanni 2,1-12.
Battesimo del Signore
Diversamente da Marco e Matteo, Luca descrive la discesa dello Spirito su Gesù in forma di colomba, non in contemporanea al battesimo ricevuto da Giovanni, ma subito dopo: «Mentre (…) Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba». In questo modo l’accento sulla discesa dello Spirito viene posto non tanto in collegamento al fatto che Gesù sia stato battezzato da Giovanni, ma che, dopo tale azione, egli se ne stava in preghiera. Perché questa differenza? Cosa cambia?
Certamente il messaggio centrale è comune a tutti i tre evangelisti, ma anche piccole sfumature, come questa, possono suggerire ulteriori riflessioni. Ad esempio il fatto di separare l’azione del battesimo da quella della discesa dello Spirito può farci riflettere sia sull’uno che sull’altro aspetto.
Gesù si mette in fila con gli altri peccatori, chiede di ricevere il medesimo battesimo: la sua è un’azione di solidarietà, di immersione nella realtà del suo popolo, egli è uno di loro.
Ma ricevere il battesimo non basta, ciò che permetterà a Gesù di compiere la volontà del Padre sarà la sua relazione con lui, il dare tempo e spazio alla preghiera, ovvero all’ascolto. È interessante, infatti, che è tale preghiera che permette non solo la discesa dello Spirito, ma anche l’ascolto di «una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”». In tali parole c’è racchiusa l’identità di Gesù: egli è suo figlio; la qualità della relazione con il Padre: egli è l’amato; la sua missione: «In te ho posto il mio compiacimento».
Per quest’ultima indicazione, forse è bene ricordare che alle orecchie di un ebreo l’espressione «in te ho posto il mio compiacimento» è un richiamo esplicito a un passo del profeta Isaia: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni» (Is 42,1).
In questa scena, così descritta, ci sono tre momenti o tappe che possono aiutarci a riflettere sul cammino di fede di un credente. La prima tappa è il desiderio di far parte di una realtà di cui si condividono i valori, le scelte; per esempio di un impegno sul piano sociale, di essere dalla parte dei poveri, degli esclusi, di far causa comune con chi è nel bisogno. È ciò che oggi chiamiamo «volontariato» e che, ovviamente, può declinarsi a vari livelli e con varie sfumature. A volte ci si accosta a una realtà ecclesiale, a una comunità credente perché attratti dal desiderio di «fare» qualcosa, di sentirsi utili. Ma questa è solo una tappa che, se non viene alimentata da altro, può finire per diventare sterile e il desiderio iniziale può naufragare in aridità di vario tipo.
La seconda tappa è la preghiera, ovvero il desiderio di vivere una relazione personale con il Signore, il desiderio di conoscere e ascoltare la sua Parola, di crescere in una familiarità con lui attraverso la sua «frequentazione». La preghiera non è per prima cosa dialogo, che spesso si trasforma in un monologo interiore, e neanche la ripetizione di formule o frasi, ma è principalmente ascolto, un ascolto attento, raccolto, intenso. È desiderio, ricerca, attesa di quella relazione che lo Spirito suscita e anima attraverso l’apertura del cuore e l’accoglienza del dono della rivelazione della Parola del Padre.
Ed è proprio il dono dello Spirito, la terza tappa, ciò che permette di comprendere quella Parola, di discernere il cammino da compiere per realizzare il senso della propria esistenza secondo la volontà del Padre che, nel caso di Gesù, è proprio «in te ho posto il mio compiacimento» (con tutto ciò che segue nel rimando al testo di Isaia).
Inoltre è bene tenere presente che questi tre momenti non avverranno solo una volta, ma caratterizzeranno tutta la vita di Gesù, il suo cammino, le sue scelte, la sua missione fino a quello che sarà il momento finale dove, di nuovo, «una voce» confermerà il suo itinerario messianico: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!» (Lc 9,35); e sarà proprio questa conferma che spingerà Gesù verso il compimento del suo ministero messianico a Gerusalemme.
La stessa cosa avviene per il sacramento del battesimo che, ricevuto da bambini o da adulti, non è di per sé sufficiente a fare di una persona un credente. La volontà, il desiderio di essere parte di una comunità di credenti, di riconoscersi all’interno di una storia di salvezza, di aderire con la propria vita al progetto di senso che Dio ha pensato per ciascuno di noi, implica un itinerario, un cammino, in cui il «fare» va costantemente alimentato dalla preghiera, dalla cura della nostra relazione con il Signore, dal dono dello Spirito che va sempre accolto – e mai dato per scontato – e dall’ascolto attento e costante di quella «voce» che è la sua Parola.
Ester Abbatista

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