DOMENICA DELLE PALME – ANNO B
LITURGIA DELLE PALME
distribuzione dei rami di ulivo
Prete: Fratelli e sorelle, eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue, grazia e pace in abbondanza a tutti voi.
Tutti: E con il tuo Spirito.
Prete: Carissimi fratelli e sorelle, questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e con le opere di carità fin dall’inizio della Quaresima. Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e resurrezione: accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua resurrezione.
Benedizione dei rami di ulivo
Prete: Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
attraverso un ramo di ulivo
hai annunciato a Noè e ai suoi figli
la fine del castigo
e l’inizio dell’alleanza con ogni creatura
e attraverso i rami di ulivo
hai voluto che tuo Figlio Gesù
fosse salutato quale Messia,
Re di pace, umile e mite,
venuto per compiere l’alleanza definitiva
e portare la riconciliazione:
sii benedetto per questi rami
che ci ricordano
la tua alleanza perenne con tutta la creazione,
sii benedetto per questa pianta dell’ulivo
che ci dona l’olio della lucerna e della letizia,
sii benedetto per questi rami di ulivo
segno della gioia pasquale che ci prepariamo a vivere,
e accordaci nella tua benedizione
di accogliere gioiosamente colui che viene,
Gesù Cristo il Re, benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
VANGELO Mc 11,1-10
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a Te, o Signore!
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
Prete: Imitiamo fratelli e sorelle, le folle di Gerusalemme che acclamavano Gesù Re e Messia e avviamoci in pace.
Processione verso la chiesa
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 50,4-7
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 21 (22)
Rit. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Rit.
Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.
Rit.
Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Rit.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.
Rit. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Seconda Lettura Fil 2,6-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Fil 2,8-9
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO Mc 14,1-15,47
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco.
– Cercavano il modo di impadronirsi di lui per ucciderlo
N. Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti:
T. «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo».
– Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
N. Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono:
T. «Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!».
N. Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse:
«Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto».
– Promisero a Giuda Iscariota di dargli denaro
N. Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.
– Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
N. Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero:
T. «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
N. Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro:
«Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
N. I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
– Uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà
N. Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse:
«In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà».
N. Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro:
T. «Sono forse io?».
N. Egli disse loro:
«Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo, dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
– Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue dell’alleanza
N. E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo:
«Prendete, questo è il mio corpo».
N. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro:
«Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
– Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai
N. Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesù disse loro:
«Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:
“Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”.
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».
N. Pietro gli disse:
A. «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!»
N. Gesù gli disse:
«In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai».
N. Ma egli, con grande insistenza, diceva:
A. «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò».
N. Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
– Cominciò a sentire paura e angoscia
N. Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli:
«Sedetevi qui, mentre io prego».
N. Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro:
«La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».
N. Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva:
«Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu».
N. Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro:
«Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
N. Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro:
«Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
– Arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta
N. E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo:
A. «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta».
N. Appena giunto, gli si avvicinò e disse:
A. «Rabbì»
N. e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio. Allora Gesù disse loro:
«Come se fossi un brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!».
N. Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
– Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?
N. Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo:
T. «Lo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d’uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”».
N. Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde. Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo:
A. «Non rispondi a? Che cosa testimoniano costoro contro di te?».
N. Ma egli taceva e non rispondeva a. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli:
A. «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?».
N. Gesù rispose:
«Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».
N. Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse:
A. «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?».
N. Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli:
T. «Fa’ il profeta!».
N. E i servi lo schiaffeggiavano.
– Non conosco quest’uomo di cui parlate
N. Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse:
A. «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù».
N. Ma egli negò, dicendo:
A. «Non so e non capisco che cosa dici».
N. Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti:
A. «Costui è uno di loro».
N. Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro:
T. «È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo».
N. Ma egli cominciò a imprecare e a giurare:
A. «Non conosco quest’uomo di cui parlate».
N. E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto.
– Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?
N. E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò:
A. «Tu sei il re dei Giudei? ».
N. Ed egli rispose:
«Tu lo dici».
N. I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo:
A. «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!».
N. Ma Gesù non rispose più a, tanto che Pilato rimase stupito. A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro:
A. «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?».
N. Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo:
A. «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?».
N. Ed essi di nuovo gridarono:
T. «Crocifiggilo!».
N. Pilato diceva loro:
A. «Che male ha fatto?».
N. Ma essi gridarono più forte:
T. «Crocifiggilo!».
N. Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
– Intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
N. Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo:
T. «Salve, re dei Giudei!».
N. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
– Condussero Gesù al luogo del Gòlgota
N. Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
– Con lui crocifissero anche due ladroni
N. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
– Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
N. Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo:
T. «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!».
N. Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano:
T. «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!».
N. E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
– Gesù, dando un forte grido, spirò
N. Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce:
«Eloì, Eloì, lemà sabactàni?»,
N. che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano:
T. «Ecco, chiama Elia!».
N. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo:
A. «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere».
N. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa.
Al termine della pausa ci alziamo e rimaniamo in piedi fino alla fine del brano.
N. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse:
A. «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».
N. Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
– Giuseppe fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro
N. Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Figlio di Dio,
eppure
crocifisso
La nostra preghiera di oggi
Prete: Il racconto della passione di Gesù è la prova di un amore senza misura.
Ora possiamo pregare il Padre nel nome del suo Figlio.
- Signore Gesù, sulla croce tu hai detto: «Padre, perdona loro, non sanno quello che fanno»;
– accordaci la tua misericordia e rendici capaci di perdono. - Signore Gesù, sulla croce tu hai detto: «Oggi sarai con me in paradiso» e hai fatto di un ladro il primo santo della storia;
– prepara per noi un posto nel tuo regno. - Signore Gesù, sulla croce tu hai detto: «Figlio, ecco tua madre» e a tua madre: «Ecco tuo figlio»,
– conferma la tua chiesa quale madre di ogni credente. - Signore Gesù, sulla croce tu hai detto: «Ho sete»,
– dona anche a noi la sete del Dio vivente. - Signore Gesù, sulla croce tu hai detto: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»,
– rendici capaci di sopportare il silenzio di Dio. - Signore Gesù, sulla croce tu hai detto: «Tutto è compiuto»,
– concedici di compiere la nostra vocazione fino alla morte. - Signore Gesù, sulla croce tu hai detto: «Padre, nelle tue mani affido il mio spirito»: accogli (…. e) i nostri fratelli defunti
– e insegnaci ad abbandonarci in Dio nell’ora della morte.
Prete: Padre Santo, la croce di tuo Figlio sia la nostra forza di fronte alle contraddizioni e alle prove: la tua potenza agisca nella nostra debolezza come ha agito nella passione di Gesù, poiché egli è morto ma ora è Risorto e Vivente, nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Padre mio, se questo calice non può passare via
senza che io lo beva,
si compia la tua volontà. (Mt 26,42)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Le profezie sul servo sofferente: Isaia 42,1-9; 49,1-6; 50,13-53,12 .
Letture di domenica prossima, Pasqua di Resurrezione B:
Atti 10,34-43; Salmo 118; Lettera ai Colossesi 3,1-4; Giovanni 20,1-9 o Marco 16,1-8.
Da l’Omelia del 24 marzo 1991
Domenica delle Palme
Sapete perché Gesù Cristo è stato ucciso? È stato ucciso perché presentava una diversa immagine di Dio, un’immagine che non combaciava con il Dio dei sommi sacerdoti, degli scribi, dei teologi, del Sinedrio. È stato ucciso in nome di Dio, perché credeva in un dio diverso e presentava un Dio diverso.
Ecco, è questo il grande dramma. Anche nella lettura che precedeva Gesù difatti è questo: “Gesù Cristo, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo, divenendo in tutto simile all’uomo. Apparso in forma umana umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo è esaltato e ha un nome che è sopra ogni altro nome”.
Io non so se ci rendiamo conto, ma noi crediamo veramente nel Dio di Cristo? o in quale Dio? Pensare che egli è la rappresentazione di Dio: “Chi vede me vede Dio”. Difatti, lo dice quando gli chiedono: “Ma tu sei figlio di Dio?”; e risponde: “Io lo sono”. Cioè l’espressione di Dio, l’espressione del Padre. Quando si è fatto buio su tutta la terra e il velo del tempio si squarciò dall’alto in basso, allora un centurione che stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente costui era figlio di Dio”. E lì è Dio!
Ma come? Dio, e lo lascia morire in quel modo? E poi viene addirittura sepolto nelle viscere della terra? Ma è Dio quello? Che concetto di Dio abbiamo noi? In che Dio si crede quando per descrivere Dio noi innalziamo basiliche, inarchiamo cupole, facciamo parate? Invece qui è Dio che scompare. Anzi, se c’è una vita di sfortunato e di fallito è la vita di Cristo. Cristo non trova posto neanche quando nasce, e addirittura è un capellone senza casa, senza fissa dimora, perché non ha neanche una pietra per posare il capo, mentre gli uccelli del cielo hanno il loro nido e le volpi le loro tane. È il più emarginato; e quello è l’immagine di Dio. E Dio agisce in quella maniera! Ma allora noi perché veniamo qui a pregare Dio che intervenga, che faccia questo e quest’altro? Eppure è Dio. Questo è il Dio che lui rivela: la debolezza di Dio, l’onnipotenza condizionata; per dire il massimo, se non qualche cosa ancora di più grave. Se c’è un fallito nella sua esistenza, dalla nascita alla morte, è Cristo; ed è l’immagine di Dio.
“Veramente costui era il Figlio di Dio!” – dice il centurione –, proprio quando è lì sul patibolo, che è tutto una crosta…
E qui vengono fuori conseguenze gravissime di comportamenti umani: dove trovare Dio, dove pensare che sia? Perché poi Paolo dice: “l’ultimo di tutti gli uomini”? Senza poi pensare, ed è la cosa che mi sorprende – e che è la sintesi di tutto – che lui è meno che nulla.
Io capisco, anche se non giustifico, il Sommo Sacerdote che si straccia le vesti e dice: “Ma costui bestemmia”. E lo diciamo anche noi, anche oggi, perché il dio in cui crediamo non è il Dio di Cristo. Lo diciamo ogni volta che abbiamo la trascuratezza dell’insignificante, ogni volta che emarginiamo l’emarginato, che rifiutiamo l’omaggio all’ultimo. Anche oggi! E soprattutto quando pensiamo che Dio debba essere il Dio ai nostri arbitrii. Perché poi si deve spiegare la formula di Cristo: “Padre, se è possibile. Se non è possibile…”; perché dubitava di Dio? E se per caso non fosse possibile?… Il Dio di Cristo è uno scandalo! Dice: “Vi scandalizzerete tutti!”. Tant’è vero che tutti lo abbandonarono.
Ecco: dove trovare questo Dio, e come rappresentarlo? Ecco la domanda che pongo all’inizio di una settimana come questa!
Vi faccio una proposta: di pensare tutta questa settimana in che dio si crede, che dio portiamo dentro, se veramente crediamo nel Dio di Cristo, oppure abbiamo un’altra immagine.
Io capisco che è il punto più difficile. Quel Sommo Sacerdote non penso sia stato un perverso, un cattivo, però dice: “Ha bestemmiato, e in nome di Dio deve morire”.
Cristo è un ucciso in nome di Dio, e questo noi non lo pensiamo mai. Ed è ucciso dai Sommi Sacerdoti, dal Dio delle religioni, dal Dio delle strutture, dal Dio delle istituzioni! Dio diventa una tua proprietà, Dio è fatto su tua misura e non tu su misura di Dio, invece di essere un Dio continuamente cercato: appunto, il Dio della fede e non degli istituti.
Ecco, che il Signore ci illumini e ci assista in questa settimana e possibilmente seguiamo questo filo di pensieri, almeno per quest’anno. Chissà che non si arrivi a vedere con altri occhi la nostra stessa vita e sentire anche che Dio è molto più vicino di quanto non pensiamo, e ci ama.
David Maria Turoldo
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.