BATTESIMO DI GESÙ – ANNO B
Canto
Atto penitenziale
Signore Gesù, Figlio amato, il Padre ha posto in te la sua gioia: abbi pietà di noi!.
Signore, pietà!
Cristo Gesù, eletto dal Signore, il Padre ha inviato su di te il suo Spirito: abbi pietà di noi!
Cristo, pietà!
Signore Gesù, unto dallo Spirito, il Padre ti ha stabilito come luce delle genti: abbi pietà di noi!
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
O Padre, il tuo Figlio unigenito si è manifestato nella nostra carne mortale: concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 55,1-11
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale da Is 12,2-6
Rit. Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Rit.
Rendete grazie al Signore
e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Rit.
Cantate inni al Signore,
perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te
è il Santo d’Israele.
Rit. Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
Seconda Lettura 1Gv 5,1-9
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Cf. Gv 1,29
Alleluia, alleluia.
Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!»
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mc 1,7-11
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Vide
squarciarsi i cieli
e lo Spirito
discendere
verso di lui
La nostra preghiera di oggi
Prete: Contemplando il Cristo, che nel battesimo ci ha uniti inseparabilmente alla sua vita, chiediamo di diventare suoi imitatori.
- O Cristo, ti sei sottomesso al battesimo, hai rialzato l’umanità caduta nella morte, hai riaperto i cieli che il nostro peccato aveva chiuso:
– dona a tutti gli esseri umani la gioia di vivere in comunione con te. - O Cristo, al tuo apparire nel Giordano i cieli si aprirono su di te, Figlio dell’Uomo:
– dona alla tua chiesa di far risuonare nel mondo la tua parola perché ad ognuno venga annunciata la tua misericordia. - O Cristo, lo Spirito ti rende testimonianza, appare su di te sotto forma di colomba, la voce del Padre ti riconosce suo Figlio:
– donaci di coltivare la pace, di rifiutare ogni forma di violenza e di intolleranza, di istigazione all’odio e al razzismo, affinché ci riconosciamo tuoi figli. - O Cristo, con il battesimo nelle acque del Giordano hai preso su di te il peccato del mondo, ti sei fatto solidale con noi, Servo del Signore:
– facci tuoi imitatori, solidali con i poveri e con i peccatori. - O Cristo, nel battesimo noi viviamo uniti a te: per questo ti affidiamo (….. e) le nostre sorelle e i nostri fratelli defunti.
– assimilati a te nella morte lo siano anche nella resurrezione.
Prete: Dio, nostro Padre, tu hai fatto del tuo Figlio amatissimo un servo esercitato all’ascolto della tua voce, concedi anche a noi di saper ascoltare ogni giorno la tua parola diventando i tuoi servi nei quali poni tutto il tuo compiacimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo. (Mc 1,8)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Il battesimo del cristiano e la vita nuova in Cristo (Giovanni 3,1-21; Romani 6,1-14; 1Corinti 12,12-31; Galati 3,23–4,7; Giovanni 15,1-17); i Salmi 22; 28; 41; 62.
Letture di domenica prossima, II del tempo Ordinario B:
Primo libro di Samuele 3,3-19; Salmo 40; Prima lettera ai Corinti 6,13-20; Giovanni 1,35-42.
Tu sei il figlio mio, l’amato
Il battesimo di Gesù ricevuto da Giovanni Battista ha creato sempre dei problemi nella chiesa primitiva. Perché Gesù è andato a farsi battezzare? Se il battesimo, come Giovanni Battista ha annunziato, è un segno di conversione per il perdono dei peccati , anche Gesù ha dei peccati da farsi perdonare? E perché se non ce l’ha è andato a farsi battezzare?
La risposta ce la da l’evangelista Marco che, secondo una tecnica letteraria in uso nella sua cultura, adopera gli stessi termini del battesimo per rappresentare la morte. Ma vediamo. L’evangelista ci presenta Giovanni Battista che dipinge Gesù più grande sia per la qualità, «È più forte di me», sia per la dignità, «Non sono degno», ma soprattutto per l’attività, «Battezzare in Spirito Santo».
Lui ha battezzato con acqua, che significa seppellire il proprio passato, morire al passato ingiusto, ma “Egli vi battezzerà in Spirito Santo”. Non potranno ricevere lo Spirito coloro che non hanno rotto con il passato ingiusto.
Quindi sono due azioni diverse. Giovanni Battista aiuta a far morire al proprio passato, il battesimo è un segno di morte, Gesù battezzerà con lo Spirito Santo, cioè la potenza dell’amore di Dio, la forza di Dio, che introduce l’uomo nella sfera divina e lo rende fedele a Dio.
La fedeltà a Dio non sarà più dovuta all’osservanza della legge, ma all’accoglienza del suo stesso dinamismo d’amore. Dio non governa gli uomini emanando leggi che questi devono osservare, ma comunicando loro il suo stesso spirito, la sua stessa capacità d’amore.
Il battesimo è un segno di morte. Gesù stesso in questo vangelo dirà ai discepoli che gli chiedono di avere i posti accanto a lui, «Potete bere il calice che io bevo e ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?» Quindi il battesimo è un segno di morte. Per la gente che accorre al battesimo di Giovanni, significa morte al passato. Per Gesù il battesimo è l’accettazione della morte nel futuro.
Per la fedeltà al piano di Dio, per essere fedele all’amore di Dio, Gesù sa già che dovrà affrontare la morte. “Ed ecco in quei giorni”, termine con il quale l’evangelista indica il compimento delle promesse, “Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni”. Giovanni da questo momento scompare di scena.
“E subito..”, non “uscendo”, come qui è tradotto, ma “salendo dall’acqua”. È importante. Se essere battezzati significava discendere nella morte, Gesù immediatamente ne sale. L’evangelista indica la risurrezione di Gesù. Gesù non sarà preso dalla morte. Quindi, nel momento stesso in cui si immerge nell’acqua, scende nella morte, immediatamente ne sale fuori. La vita di Gesù sarà più forte della morte.
Quindi, “subito, salendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli”. I cieli erano considerati la dimora di Dio e si credeva a quel tempo che Dio fosse talmente offeso per le malefatte e per l’infedeltà del popolo, che aveva sigillato i cieli. Non c’era più comunicazione tra Dio e gli uomini. La risposta di Dio all’impegno di Gesù è che i cieli di squarciano. Non vuol dire che si aprono, perché quello che si apre si può richiudere, ma si squarciano, si lacerano, non è più possibile ricomporli.
Attraverso Gesù la comunicazione tra Dio e gli uomini sarà continua, costante e crescente. Quindi questa è la risposta di Dio all’impegno di Gesù. Ebbene il verbo “squarciare” lo ritroviamo nel capitolo 15 al momento della morte di Gesù, quando si legge “il velo del tempio di squarciò in due”. Qual è il significato di questo velo che copriva la stanza dove si pensava fosse la presenza di Dio?
Il Dio nascosto nel tempio si è manifestato definitivamente nella croce di Gesù. Non conosciamo altro Dio che il Gesù che muore per amore. Questo è l’unico Dio. “E lo Spirito”, l’articolo determinativo indica la totalità, la potenza, la forza, la capacità d’amore di Dio, “discendere verso di lui come una colomba”. Perché come una colomba? Era conosciuto, era proverbiale l’attaccamento della colomba al proprio nido. Gesù è il nido dello Spirito, è lì dove lo Spirito, la potenza dell’amore di Dio scende.
Ma il richiamo è anche a un’interpretazione che i rabbini davano dello Spirito di Dio che nella creazione aleggiava sopra le acque e si diceva come una colomba. In Gesù si realizza la vera creazione dell’ uomo, l’uomo che come Dio ha una vita di una qualità tale che è capace di superare la morte. Lo stesso termine “Spirito” lo ritroviamo poi nel momento della morte di Gesù quando si legge che “Gesù, dando un forte grido, spirò”.
Nessun evangelista scrive che Gesù morì, ma tutti usano, in varie forme, il verbo “spirare” che, prima dei vangeli, non indicava mai la morte di una persona. Spirare significa “comunicare lo Spirito”. Quindi quello Spirito, quella potenza d’amore che Gesù ha ricevuto al momento del battesimo, al momento della morte lo comunica a quanti lo accolgono come modello della propria vita.
“E venne una voce dal cielo”. Una voce dal cielo, quindi una comunicazione divina, «Tu sei il Figlio mio». È la citazione del salmo 2, della consacrazione del messia, “«l’amato»“. L’amato è il figlio che eredita tutto. Quindi Dio testimonia che in Gesù c’è tutto di lui; non si può far distinzione tra Gesù e Dio, separarli. In Gesù c’è la pienezza della divinità.
Quindi «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio favore». E Dio consacra Gesù come il messia, come il liberatore atteso da Israele. Ebbene lo stesso termine “voce”, lo ritroviamo nel momento della morte di Gesù, quando, dando un forte grido, in greco voce si dice fonè, qui tradotto con voce, poi col grido. Come è possibile che un moribondo dia un forte grido?
L’evangelista ci annuncia la vittoria di Gesù. Lo Spirito di Gesù, la vita di Dio, sconfigge la morte. “Tu sei il figlio mio, l’amato”, questa espressione la ritroviamo simile nel momento della morte di Gesù quando l’unico a comprendere la realtà di Gesù non sarà il suo popolo, né i suoi discepoli, ma sarà un centurione, cioè un pagano, che vedendo il tipo di morte dirà “veramente quest’uomo era il figlio di Dio”.
Quindi l’evangelista nel momento del battesimo anticipa quello che è il momento della morte. Mentre per il popolo il battesimo era morire al passato, per Gesù il battesimo è l’accettazione di morte al futuro, ma la risposta di Dio a questo suo impegno è la pienezza dello Spirito, la forza di Dio, una vita che lo renderà capace di superare la morte.
Alberto Maggi
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