2ª DOMENICA DI AVVENTO – ANNO B
Canto
Atto penitenziale
Signore, che vieni a consolare il tuo popolo per liberarlo dalla schiavitù dell’autosufficienza, abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
Cristo, che usi pazienza in vista della nostra conversione, abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
Signore, che prepari la strada del nostro incontro con te e crei per noi un mondo nuovo, abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
Preghiera per l’accensione del secondo cero
Donaci, Signore, con la tua luce
di conoscere le vie della pace,
di conoscere il tempo della tua visita.
Consolaci e accettaci con le nostre paure
e le esitazioni del cuore.
Convertiti a noi, Signore
e noi ci convertiremo a te,
lasciandoci condurre
dove forse non vorremmo,
ma dove Tu ci precedi e ci attendi.
Amen.
Colletta
O Dio, Padre di ogni consolazione, che all’umanità pellegrina nel tempo hai promesso nuovi cieli e terra nuova, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché, in purezza di fede e santità di vita, possa camminare verso il giorno in cui ti manifesterai pienamente e ogni uomo vedrà la tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo… Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 40,1-5.9-11
Dal libro del profeta Isaia
«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio –. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 84 (85)
Rit. Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Rit.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Rit.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Rit. Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
Seconda Lettura 2Pt 3,8-14
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo
Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Lc 3,4.6
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mc 1,1-8
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Preparate la via
del Signore,
raddrizzate
i suoi sentieri
La nostra preghiera di oggi
Prete: Dio ci annuncia la lieta novella che egli è sempre in azione per liberarci dalle nostre schiavitù. Accogliamo con gioia questo annuncio, e invochiamo: Signore, vieni presto!
- Abbassa, Signore, le colline del nostro orgoglio con la tua umiltà e la tua mitezza.
- Riempi, Signore, le valli della nostra disperazione con la tua speranza e la tua presenza.
- Raddrizza, Signore, i cammini tortuosi della nostra menzogna con la tua verità e la tua potenza.
- Fa’ fiorire, Signore, il nostro deserto interiore con la tua vita e la tua gioia.
- Abbatti, Signore, le barriere dell’odio che dividono le genti con la tua giustizia e la tua pace.
- Aiutaci, Signore, a morire ai nostri peccati e a far posto a te nel nostro cuore.
- Accogli, Signore, nella tua misericordia (….. e) i nostri fratelli defunti e vieni a suscitare in noi la speranza.
Prete: O Signore, ti preghiamo: l’attesa di cieli nuovi e terra nuova non attenui il nostro impegno nel mondo presente per prepararlo alla tua venuta. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
(Mt 3,3; Mc 1,3; Lc 3,4)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: richiami alla conversione (Os 14,2-9; At 2,37-41; 3,17-20); il dono dello Spirito a Gesù (Mt 3,13-17), ai pagani che si convertono (At 10,44-11,18), alla chiesa (1Cor 12,1-11).
Letture di domenica prossima, III del tempo di Avvento B:
Isaia 61,1-11; Luca 1,46-54; Prima lettera ai Tessalonicesi 5,16-24; Giovanni 1,6-28.
Raddrizzate le vie del signore
Leggiamo e commentiamo i primi otto versetti del vangelo di Marco, che inizia con queste parole: Inizio della buona notizia … sappiamo che il termine vangelo significa infatti buona notizia. È una buona notizia che è già conosciuta. L’evangelista non si rivolge a persone che ancora non conoscono la novità di Gesù, ma a persone che già la vivono. E Marco intende narrare quale è stata l’origine.
Allora perché la chiama buona notizia? Perché c’è un nuovo rapporto con Dio che non è più basato sull’osservanza della legge – il termine “legge” nel vangelo di Marco non apparirà mai – ma sull’accoglienza dello Spirito, come vedremo alla fine di questo brano con l’annunzio che l’attività di Gesù sarà battezzare in Spirito Santo.
Quindi non più l’osservanza di una legge esterna all’uomo, ma l’accoglienza di una realtà interiore all’individuo. La buona notizia è di Gesù Cristo, Cristo cioè Messia, e manca l’articolo, che significa che non è il Messia della tradizione, quello che Israele attendeva, il liberatore che attraverso la violenza avrebbe restaurato il Regno di Israele, ma un liberatore, un Messia completamente diverso che l’evangelista ci aiuta ora a scoprire.
Figlio di Dio. Ecco Gesù sarà Messia, ma non sarà il figlio di Davide, non verrà a restaurare il regno di Israele, ma il figlio di Dio verrà ad inaugurare il regno di Dio, l’amore universale del Padre.
Come sta scritto nel profeta Isaia … e qui in realtà l’evangelista fa un collage di tre testi, in cui c’è naturalmente anche il profeta Isaia, ma apre anzitutto con il testo del libro dell’Esodo. E chiude poi quello di Isaia con l’Esodo. Il primo esodo è stato la liberazione dalla schiavitù egiziana, il secondo dalla prigionia babilonese.
Le espressioni che l’evangelista cita racchiudono questi due esodi, per indicare che l’attività e l’azione di Gesù sarà tutta nel segno della liberazione del popolo.
La terra promessa si era trasformata in una terra di schiavitù dalla quale bisognava uscire. Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, e questo è tratto dal libro dell’Esodo, (23,20) e qui l’evangelista ci aggiunge una espressione tratta invece dal profeta Malachia, Egli preparerà la tua via. Il profeta Malachia aveva scritto – è il Signore che parla – A preparare la via davanti a me. Quindi la via di Dio diventa la via di Gesù.
L’evangelista inizia il trasferimento di quelle che erano le prerogative esclusive di Dio a Gesù. Gesù è il cammino di Dio. Il cammino di Dio si realizza nella figura di Gesù. E poi ecco finalmente il profeta Isaia, l’annunzio del secondo esodo, Voce di uno che grida…. Non è tanto nel deserto, ma dal deserto. È dal deserto che arriva la voce di colui che grida.
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Il regno di Dio non scenderà dall’alto per un intervento divino, ma esige la collaborazione di tutti coloro che lo desiderano. Ed ecco la presentazione di chi è questo messaggero di Dio. È un inviato da Dio che prescinde da ogni istituzione religiosa. Vi fu Giovanni che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo … Il battesimo era un rito conosciuto, ci si immergeva nell’acqua a simboleggiare la morte al proprio passato, per iniziare una vita nuova.
Quindi proclamava un’immersione in segno di morte al passato … di conversione, cioè cambiamento di vita. Se fino adesso hai vissuto per te, adesso vivi per gli altri, questo è il significato di “conversione” che l’evangelista adopera. Per il perdono dei peccati. Il cambiamento di condotta ottiene il condono di tutte le colpe; quindi, è un atto esteriore per indicare un profondo cambiamento interiore. Ebbene, all’annunzio di Giovanni, di un battesimo per ottenere il perdono dei peccati, c’è una risposta inaspettata, incredibile.
Infatti scrive l’evangelista: Accorrevano a lui … e qui l’evangelista adopera il verbo “uscire”, che è lo stesso adoperato nell’esodo per indicare la liberazione compiuta da Dio nei confronti del suo popolo. Accorrevano a lui da tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. Questo è sorprendente, perché a Gerusalemme c’era il tempio, il luogo preposto per il perdono dei peccati.
Ebbene le persone comprendono che il perdono dei peccati non si ottiene attraverso un rito nell’istituzione religiosa, ma anzi bisogna allontanarsi per un cambio profondo della propria vita. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano … ecco un’altra indicazione dell’Esodo. Il Giordano è stato il fiume che il popolo d’Israele ha dovuto attraversare per entrare nella terra promessa.
Confessando i loro peccati. Poi l’evangelista ci da una descrizione di questo Giovanni, che è la descrizione dei profeti. Infatti era vestito di peli di cammello, che era l’abito dei profeti, con una cintura di pelle attorno ai fianchi. Questa sottolineatura della cintura di pelle richiama il più grande dei profeti cioè il profeta Elia, quindi l’evangelista vuole rappresentare che quell’Elia che il popolo attendeva come precursore del Messia, si è manifestato nella figura di Giovanni Battista.
E mangiava cavallette e miele selvatico. Quello che offre il deserto, il cibo normale dei nomadi e dei beduini. E proclamava: “Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali”.
L’espressione di Giovanni Battista non è un attestato di umiltà, ma qualcosa di molto più profondo. Qui c’è un’allusione a ben tre testi, al libro del Genesi, al libro di Ruth e al libro del Deuteronomio, che si rifanno a una pratica chiamata del Levirato, da Levir, che in latino significa “cognato”. Qual era questa pratica? Quando una donna rimaneva vedova senza un figlio, il cognato aveva l’obbligo di metterla incinta. Il bambino che sarebbe nato avrebbe portato il nome del marito defunto, in modo che il nome del defunto continuasse a perpetuarsi.
Quando il cognato si rifiutava si mettere incinta la donna, colui che aveva diritto dopo di lui procedeva alla cerimonia chiamata “dello scalzamento”, scioglieva il legaccio dei sandali – era un rito particolare – si sputava sui sandali e stava a significare: il tuo diritto di mettere incinta questa donna passa a me.
Allora la proclamazione di Giovanni Battista è molto più profonda. Lui dice: “non scambiate me per il Messia, lo sposo d’Israele, colui che deve fecondare questa donna, considerata come una vedova perché la relazione con Dio era ormai terminata, non sono io, ma colui che sta per venire”.
Perché “io vi ho battezzato con acqua”, un rito esterno, l’acqua è qualcosa di esteriore all’uomo, “ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”. L’azione di Gesù sarà un’immersione profonda, intima, interiore, nella stessa vita divina. Ecco allora la buona notizia che l’evangelista ha annunziato.
La relazione con Dio non è più basata sull’osservanza della legge, ma sull’accoglienza del suo amore. È questo che guiderà la vita degli uomini.
di p. Alberto Maggi

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