19ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A
Canto
Atto penitenziale
Signore, che incontri l’uomo con la delicatezza della brezza del vento, perdonaci quando affrontiamo i fratelli con durezza e violenza. Abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
Cristo, che preghi il Padre con noi e per noi, perdonaci quando fuggiamo dai momenti di silenzio e di compagnia con te. Abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
Signore, che tendi la mano a chi nella poca fede ti cerca per la salvezza, perdonaci quando, disperando della nostra fede, non ci rivolgiamo con semplicità e fiducia a te. Abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
Gloria
Colletta
O Dio, Signore del cielo e della terra, rafforza la nostra fede e donaci un cuore che ascolta, perché sappiamo riconoscere la tua parola nelle profondità dell’uomo, in ogni avvenimento della vita, nel gemito e nel giubilo del creato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura 1Re 19,9a.11-13a
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore».
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 84 (85)
Rit. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Rit.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Rit.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Rit. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Seconda Lettura Rm 9,1-5
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.
Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Cfr. Sal 129,5
Alleluia, alleluia.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia, attendo la sua parola.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mt 14,22-33
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Coraggio,
sono io,
non abbiate
paura!
La nostra preghiera di oggi
Prete: Preghiamo il Signore perché ci aiuti a scoprire la sua presenza e vicinanza negli avvenimenti della nostra vita quotidiana. Diciamo: Vinci, Signore, le nostre paure.
- La tua Chiesa, Signore, non sempre riesce ad essere credibile, non sempre accetta il dialogo e il confronto: donaci il coraggio di scendere dalla barca delle nostre certezze per venire incontro a te.
- La nostra preghiera troppo spesso si riduce a chiacchiere vuote o a pretese di aiuto: donaci occasioni di silenzio per poter ascoltare il soffio leggero della tua parola che suscita nel cuore la tua volontà.
- La nostra fede, Signore, è spesse volte ricerca del miracolo e dell’incredibile: donaci di essere più maturi nella fede, rendici capaci di rischiare la vita secondo la logica del Vangelo che non ricerca le cose meravigliose, ma rende ogni cosa meravigliosa.
- La nostra comunione, Signore, è fragile, affoga facilmente nel mare degli egoismi: donaci l’umiltà di chiedere sempre il tuo aiuto e di fidarci di te nell’ascolto della tua parola.
- Il nostro cuore, Signore, si lascia a volte vincere dalla tristezza: nel ricordo di (… e) dei nostri fratelli defunti donaci la speranza che vince le nostre paure.
Prete: Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre nostro, per la Chiesa di Gesù Cristo: sballottata dalle onde di questo mondo, ma saldamente stretta alla croce, essa spera il porto della salvezza dove l’attende tuo Figlio, Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
I discepoli sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo:
«Davvero tu sei Figlio di Dio!». (Mt 14,33)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: La lentezza dei discepoli a credere (Matteo 6,25-34; Marco 9,14-29; Giovanni 6,60-71); la barca della chiesa (Matteo 8,23-27).
Letture di domenica prossima, XX del tempo ordinario A:
Isaia 56,1-7; Salmo 67; Lettera ai Romani 11,13-32; Matteo 15,21-28.
Il cammino di Pietro
Mettiamo l’accento sul vorticoso cammino di fede che fanno Pietro e compagni, in poche ore. Partiamo dal racconto della moltiplicazione dei pani. Pietro e compagni s’accorgono che si fa sera e che non hanno di che sfamare la gente, per cui consigliano a Gesù di congedare la folla per evitare di trovarsi nei guai. Poi, attraverso la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la loro fede va alle stelle. L’entusiasmo del popolo crea un’atmosfera elettrizzante. Ma anche qui, nuovo colpo di scena: “Subito Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull’altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla”.
Pietro dice: “Non è possibile, proprio adesso che tutti sono pronti a seguirti, che tutti hanno capito che sei il Messia tanto atteso! Non ci posso credere! Perché vuoi congedare la folla? Perché ci mandi via?” I discepoli sono sconvolti e arrabbiati tanto che Gesù deve ordinare loro di partire. È una parola forte, che ci fa intuire la tensione che è venuto a crearsi.
Perché Gesù non congeda la folla insieme ai discepoli? Gesù deve ristabilire l’ordine. Non vuole assecondare le aspettative messianiche della gente, perché, grazie anche a Giovanni Battista, pensa già al “Servo Sofferente” come modello messianico. Perciò adesso, per poter calmare la folla deve prima calmare i discepoli, arrabbiandosi, e ordinando loro di andarsene. In fondo i discepoli fanno un po’ da cavia, perché la folla, vedendo questa scena, capisce che non è il caso d’insistere e si ritira in buon ordine, appena Gesù glielo chiede.
Dopo questi fatti finalmente Gesù può ritirarsi a pregare, a piangere per la morte del suo amico Giovanni battista. (Noi l’avevamo già dimenticato!)
Ma sulla barca, cosa succede? Pietro e compagni discutono. Il mare, si agita, la barca non va avanti. Insomma c’è maretta. Sarebbe interessante ricostruire le discussioni che si fanno in questa barca, ma baste che ripensiamo alle nostre, quando ci sentiamo traditi o delusi da qualcuno. “Gesù questo non ce lo doveva fare! Si è sbarazzato di noi nel momento del successo; lui si gode la gloria, e noi qui a remare come cretini, dovevamo imporci, sta sbagliando, ha bisogno di noi.”.
“La barca era agitata dalle onde, a causa del vento contrario”. Borbottano così per ore, e solo verso la fine di quella notte oscura, Gesù gli va incontro, camminando sul mare, spaventandoli: “È un fantasma” e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: “Coraggio, sono io, non abbiate paura”.
Cosa c’è dietro la richiesta di Pietro di camminare sull’acqua? Forse rivalità, forse il bisogno di vedere se Gesù tiene ancora a lui? Il bisogno di sentirsi confermato e amato? Certamente tante cose necessarie per poter ricominciare a dare fiducia a questo maestro così grande ma anche così imprevedibile e incomprensibile. E’ come se dicesse: “Se sei Tu, quello che mi ha chiamato, dimostrami che mi vuoi ancora con te, che mi vuoi bene sul serio?” E Gesù: “Si, viene”. Così Pietro s’avvia sull’acqua, contento di sentirsi confermato; ma superato questo momento importante per lui, Pietro torna in se e s’accorge che camminare sull’acqua non è poi una cosa del tutto normale; si spaventa, affonda e finalmente, grazie al confronto con la morte imminente, chiede aiuto.
A questo punto il rapporto diventa quello giusto: Gesù è il maestro e salvatore, Pietro, il discepolo bisognoso di salvezza.
Riepiloghiamo: siamo partiti con i discepoli che davano consigli a Gesù sul da farsi con la folla, e, dopo neanche 24 ore, i discepoli si prostrano davanti a Gesù riconoscendolo Figlio di Dio. Ci sono voluti segni grandi, sconvolgimenti interiori e, soprattutto, il confronto con la morte per arrivare a questo. Penso che sarà così anche per me.
Padre Paul Devreux
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