martedì 20 Maggio 2025
Parrocchia della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie, in Piazza dell’Isolotto a Firenze
ore 20:50
È passato un bel po’ di tempo da quella sera del 2001 in cui tre ragazzi s’incontrarono a Firenze e, conversando, scoprirono di essere gay e cristiani. Uno di loro, con rabbia ma anche con speranza, si chiese come fosse possibile che per le persone con diverso orientamento sessuale le nostre comunità cristiane non avessero alcun cammino di fede da offrire, un progetto pastorale da proporre. Perché, dunque, non provare a fare qualcosa, a scalfire questa realtà all’epoca così monolitica?
Da questa speranza è nato Kairos, il gruppo di cristiani LGBT+ e i loro genitori di Firenze, col desiderio di far camminare le persone LGBT+ nella fede, senza dover rinunciare a sé stesse.
Nel 2007, dopo il suicidio di Matteo, un ragazzo di Torino stanco di subire insulti e solitudine, ci siamo ritrovati pubblicamente per pregare. Nessuno ci aveva chiesto di farlo. Ma non potevamo restare zitti. In quel momento è nata la prima veglia. Un piccolo gesto di memoria, di dolore e di fede.
Da allora, ogni anno, attorno al 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omotransbifobia, ci raccogliamo di nuovo per dire che ogni vita è degna, amata, preziosa agli occhi di Dio. E per ricordare che, come ci dice il Vangelo, “Dio non fa preferenze di persone” (Atti 10,34-35).
Quest’anno ci ritroveremo in preghiera martedì 20 maggio 2025 alle ore 20:50, nella parrocchia della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie, in Piazza dell’Isolotto a Firenze. Veglieremo in preghiera per il superamento della violenza dell’omotransbifobia con tutte le persone di buona volontà che vorranno esserci, con i cristiani LGBT+ e i loro genitori del gruppo Kairos di Firenze e con gli animatori della Pastorale d’inclusione della Diocesi di Firenze.
La veglia di preghiera sarà presieduta dall’Arcivescovo di Firenze mons. Gherardo Gambelli. La sua presenza, per noi, è un gesto che parla di una Chiesa che sceglie di farsi vicina, che non si sottrae, che non ha paura di sedersi accanto a chi è stato spesso lasciato ai margini. È un gesto che ascolta, che accoglie per camminare insieme.
Vogliamo vegliare per dare voce a chi non ce l’ha. Per ricordare le persone LGBT+ ferite, escluse, uccise, ma anche le storie, i nomi e le fatiche di tutti coloro che, per qualsiasi motivo, sono stati considerati “ai margini” perché stranieri, fragili o dimenticati.
Non sappiamo quando cambieranno le cose. Ma sentiamo che è giusto esserci. Che accendere una luce, anche piccola, può fare la differenza. E se anche tu senti che questa luce ti riguarda, sei il benvenuto.
Noi ci saremo. Ti aspettiamo. Con semplicità. Con verità. Con speranza.
Le donne e gli uomini del gruppo Kairos e i loro genitori