Zaccaria e Malachia

Catechesi biblica per gli adulti

anno pastorale 2024-2025

Abbiamo chiesto alla prof.ssa Diletta Rigoli una introduzione video di 10 minuti per ogni scheda/incontro del sussidio diocesano.
È un aiuto per chi accompagna i gruppi di ascolto della Bibbia e potrà servire da introduzione all’incontro stesso.

 

Indice degli incontri

Incontro 1 – «I PROFETI FORSE VIVRANNO PER SEMPRE?» Zaccaria 1,1-6

Incontro 2 – «ECCO, IO VENGO AD ABITARE IN MESSO A TE» Zaccaria 1,7-2,17 ” 17

Incontro 3 – «NON CON LA POTENZA NÉ CON LA FORZA, MA CON IL MIO SPIRITO» Zaccaria 3-4

Incontro 4 – «ANCHE DA LONTANO VERRANNO A RIEDIFICARE IL TEMPIO DEL SIGNORE» Zaccaria 5-6

Incontro 5 – «VECCHI E VECCHIE SIEDERANNO NELLE PIAZZE… FORMICOLERANNO DI FANCIULLI E DI FANCIULLE» Zaccaria 7-8

Incontro 6 – «RITORNATE PRIGIONIERI DELLA SPERANZA» Zaccaria 9,1-10,2

Incontro 7 – «GUAI AL PASTORE STOLTO CHE ABBANDONA IL GREGGE» Zaccaria 10,3-11,17

Incontro 8 – «IN QUEL GIORNO VI SARÀ… UNA SORGENTE ZAMPILLANTE PER LAVARE IL PECCATO E L’IMPURITÀ» Zaccaria 12-13

Incontro 9 – «TUTTI I RECIPIENTI DI GERUSALEMME E DI GIUDA SARANNO SACRI AL SIGNORE DEGLI ESERCITI» Zaccaria 14

Incontro 10 – «GRANDE È IL SIGNORE ANCHE AL DI LÀ DEI CONFINI D’ISRAELE» Malachia 1,1-2,16

Incontro 11 – «EGLI CONVERTIRÀ IL CUORE DEI PADRI VERSO I FIGLI E IL CUORE DEI FIGLI VERSO IL PADRE» Malachia 2,17-3,24

Prefazione del vescovo

“Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti” (Lc 16,31).
In questo anno pastorale 2024-2025 siamo invitati ad approfondire nel percorso della catechesi degli adulti, i due libri di Zaccaria e di Malachia, che appartengono al gruppo dei cosiddetti Profeti minori. Nella parabola del ricco e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31), Gesù ci ricorda come la fede nella Risurrezione si fonda sull’ascolto della Parola di Dio: Mosè e i Pro-feti. Meditare e riflettere su questi testi potrà aiutarci a vivere più intensamente la virtù della speranza, come auspicato da papa Francesco per il prossimo Giubileo ordinario dell’anno
2025, che inizieremo alla fine di dicembre. Mettendo al centro la Parola di Dio potremo trovare le ragioni della speranza, leggere e interpretare i segni dei tempi, diventare sempre più autentici profeti nel nostro mondo e annunciatori più gioiosi della vita eterna.
Zaccaria e Malachia sono profeti post-esilici e insistono sulla necessità di una purificazione delle istituzioni di Israele, perché possano essere al servizio di un progetto di salvezza che accoglie ora tutte le nazioni. Zaccaria, nella seconda parte del suo libro, ci parla di un misterioso trafitto grazie al quale sarà riversata sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità (cfr. Zc 12,10-13,6);
Malachia annuncia la venuta di un messaggero che sarà preludio di una purificazione del Tempio, in modo tale che l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sia gradita, come nei giorni an-tichi, come negli anni lontani (cfr. Mal 3,1-5). Non è difficile intuire come tali profezie si siano compiute in Gesù Cristo. Tuttavia, la fede nel suo ritorno nella gloria ci invita a credere che le Scritture attendono quel compimento definitivo che si realizzerà con la venuta finale del Signore. La salvezza non è più legata al Tempio, ma al tempo e li siamo chiamati a riconoscere la presenza di Dio, a collaborare più docilmente con la sua grazia. Un aspetto importante della purificazione, su cui insistono i due profeti, è quello del passaggio da una religione in-teressata, fondata sulla logica del do ut des, ad una basata piuttosto sulla relazione gratuita con il Signore. Malachia cita le dure parole del popolo che dice: “E inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall’aver osservato i suoi comandamenti o dall’aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e pur provocando Dio, restano impuniti” (Mal 3,14-15).
Ugualmente, Zaccaria annunciando il giorno in cui non ci sarà più neppure un mercante nella casa del Signore degli eserciti (Zc 14,21), allude a quel problema ancora vivo al tempo di Gesù della casa del Padre trasformata in un luogo di mercato (cfr. Gv 2,16).
Anche noi siamo chiamati a compiere questo passaggio da una religione illusoria alla vera religione. P. James Martin lo descrive in modo efficace facendo riferimento a due diverse massime che caratterizzano l’una e l’altra. Quella della religione illusoria: “Non temere: abbi fiducia in Dio e Lui farà in modo che non ti accada nulla di ciò che temi”. Quella della vera religione: “Non temere: ciò di cui hai paura molto probabilmente ti accadrà, ma non è nulla di cui avere paura”.
Grazie a tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione di questo sussidio, grazie anche a quanti si impegneranno a diffonderlo e ad utilizzarlo per il bene delle nostre comunità. Che la lettura di Zaccaria e Malachia ci aiuti ad accogliere il dono dello Spirito Santo che riversa nei nostri cuori l’amore di Dio sorgente di quella speranza che non delude né illude (cfr. Rm 5,5).
+ Gherardo Gambelli
Arcivescovo Metropolita di Firenze

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