18ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
Canto
Atto penitenziale
Se siamo ancora schiavi delle cose, se non abbiamo vissuto del necessario, del pane quotidiano, se non abbiamo diviso il pane superando egoismi e ingordigie, per tutte le nostre responsabilità riguardo al mondo che è senza pane, per noi e per la Chiesa: Signore, pietà!
Signore, pietà!
Se non siamo stati in ascolto della tua Parola, se non ci siamo cibati del Vangelo e non lo abbiamo tradotto nella vita, se abbiamo tradito o aggiustato a nostro comodo la tua Parola, per noi e per la Chiesa: Cristo, pietà!
Cristo, pietà!
Se non abbiamo fatto dell’Eucarestia la regola di vita, se non siamo diventati anche noi pane per gli altri, se le nostre azioni non sono state di condivisione e comunione, per noi e per la Chiesa, Signore, pietà!
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
O Dio, che affidi al lavoro dell’uomo le risorse del creato, fa’ che non manchi il pane sulla mensa dei tuoi figli, e risveglia in noi il desiderio della tua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Es 16,2-4.12-15
Dal libro dell’Esodo.
In quei giorni, nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne.
Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio”».
La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 77 (78)
Rit. Donaci, Signore, il pane del cielo.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto.
Rit.
Diede ordine alle nubi dall’alto
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo.
Rit.
L’uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
Li fece entrare nei confini del suo santuario,
questo monte che la sua destra si è acquistato.
Rit. Donaci, Signore, il pane del cielo.
Seconda Lettura Ef 4,17.20-24
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri.
Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mt 4,4
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Gv 6,24-35
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Io sono
il pane
della vita
La nostra preghiera di oggi
Prete: Benedetto sii tu Signore, attraverso Gesù tuo Figlio, pane spezzato per gli uomini, ci riconduci alla comunione con te. Ora, Padre, ti ringraziamo per la tua misericordia.
- Gesù, pane della vita, noi ti ringraziamo per il dono della tua Parola:
– nell’ascoltarla ti sentiamo vicino, nel viverla ti rendiamo presente. - Gesù, pane disceso dal cielo, noi ti ringraziamo perché non ci abbandoni nella difficoltà:
– nella sofferenza tu sei conforto, nella disperazione tu doni la tua forza d’amore. - Gesù, pane di vita eterna, noi ti ringraziamo per la speranza alla quale ci hai chiamati:
– nell’eucarestia noi partecipiamo con te al tuo disegno di redenzione. - Gesù, pane spezzato, noi ti ringraziamo perché a tutti sei venuto vicino e hai condiviso con noi la tua vita:
– ci fai incontrare in un cammino di comunione e chiami i popoli alla pace e all’unità. - Gesù, pane vivo, noi ti ringraziamo perché insieme (a …… e) alle nostre sorelle e ai nostri fratelli defunti ci chiami a partecipare al festoso banchetto del Regno:
– la tua parola è speranza per la nostra vita.
Prete: Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre nostro: tu ci doni il pane venuto dal cielo, Gesù Cristo, tuo figlio, che solo può saziare la nostra fame. Egli è Dio e vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete». (Gv 6,35)
Comunione
Cortometraggio sulla Pace
Quattro adolescenti seduti in cerchio si raccontano le loro più grandi paure…
Scritto e realizzato con gli alunni delle classi prime A, B e C dell’I.C.S. Alessandro Manzoni di Rosate.
Preghiera per la Pace
Ricordaci che la pace è un mestiere paziente
e spesso nascosto, ma che da essa
dipende il futuro del mondo.
Mostraci come stare incondizionatamente
accanto alle vittime,
nell’aiuto ai perseguitati,
alle frontiere dove arrivano i rifugiati
(che, se apriamo gli occhi,
capiremo che è proprio accanto a noi),
nel servizio umano a chi vive
il dramma della guerra o lotta impotente
con sofferenze superiori alle sue forze.
Aiutaci a passare dall’informazione all’azione;
a superare la passività della paura
con l’audacia dell’impegno generoso;
ad aprire con zelo profetico
le porte del nostro cuore,
lo spazio della nostra famiglia,
la condivisione delle parole e dei beni.
Disarmaci, Signore, da questo
sentimento di impotenza che ci blocca,
perché tutti possiamo fare qualcosa,
a cominciare dalla preghiera.
José Tolentino Mendonça
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: il segno della manna Es 16; Nm 11, 4-23; Dt 8, 1-5; Sap 16, 20-29; Sal 77, 17-28; Ne 9, 15-20.
Letture di domenica prossima, XIX del Tempo ordinario anno B:
Primo libro dei Re 19,4-8; salmo 34; Lettera agli Efesini 4,30-5,2; Giovanni 6,41-51.
Camminiamo insieme per la pace
Che cos’è per voi la pace? Ve lo siete mai chiesto? Sembra una domanda banale, ma la sua risposta non è affatto scontata.
Pace è rispettare ogni diversità e ogni uomo. Pace è regalare un sorriso a chi ne ha bisogno. Pace è volere bene alla propria famiglia e ai propri amici. Pace è ascoltare e incontrare l’altro, senza paura. Pace è libertà e amore verso il mondo. Pace è credere nel futuro del pianeta.
Non esiste un unico modo per rappresentarla, ognuno la interpreta arricchendola di significati diversi, ma esiste un denominatore comune a tutte le sue definizioni, cioè che la pace è l’equilibrio che tiene in piedi il mondo ed è ciò a cui tutti ambiamo nelle nostre vite.
Il periodo di incertezza che ha contraddistinto, e sta ancora contraddistinguendo, la realtà degli ultimi anni ha rivelato le fragilità dell’essere umano, così infinitamente piccolo di fronte alla potenza delle dinamiche che reggono l’universo. Per la prima volta dopo anni è venuta a mancare la pace nel senso più ampio del termine: pace politica, pace sociale, pace spirituale.
E come si combatte l’assenza di pace? La risposta è una sola: con la pace stessa.
Pace, vita, speranza, come insegna il messaggio della Chiesa, sono i pilastri su cui si sorregge un’esistenza serena, dove ognuno svolge il proprio ruolo attivo nel raggiungimento del bene comune. Dove ciascuno piange con tutti, si prende cura di tutti, cerca di risollevare tutti. In poche parole, dove ogni persona è rispettata e si impegna a dare attuazione concreta alle parole fratellanza, uguaglianza, altruismo.
Ricercare la pace necessita un cambiamento di mentalità, a partire dall’imparare ad arginare i piccoli scogli quotidiani che tutti ci troviamo a fronteggiare. Come è possibile perseguire la pace del mondo se, prima di tutto, non si riesce a raggiungere un proprio equilibrio spirituale o non ci si riesce ad approcciare con amore al partner, ai figli, ai genitori, ai colleghi, agli amici? Come è possibile lavorare alla pace se si fatica a dimenticare un torto subito o si sposta lo sguardo da un’altra parte di fronte a un’ingiustizia?
Il segreto della pace risiede dentro di noi e ognuno, come una ruota di un ingranaggio più complesso, deve lavorare al raggiungimento della pace di tutto l’insieme. Porre un mattone dopo l’altro, nella costruzione di un edificio la cui stabilità è data dalla forza di tutti. La pace è un dono che riceviamo e che va custodito e offerto a tutti.
Combattere l’odio apre le porte alla pace. Lottare contro l’egoismo, l’individualismo, le prevaricazioni spalanca ancora di più la soglia. Far sentire la propria voce davanti alla violenza e alla cattiveria abbatte gli ultimi cardini.
Come afferma Papa Francesco, esistono tre vie per la pace che abbracciano tutte le persone: il dialogo tra le generazioni, per favorire lo scambio di opinioni tra giovani e anziani e contro ogni distanziamento; l’educazione, indispensabile per la libertà, la responsabilità e lo sviluppo; il lavoro, fondamentale per lo sviluppo dell’uomo e per accrescere il senso di giustizia e solidarietà.
Ma quello della pace è un concetto trasversale che va al di là della religione e che coinvolge ogni essere umano. Bambini e adulti, cristiani e musulmani, svedesi e sudafricani, e così essere fratelli tutti nella casa comune che abitiamo insieme.
Diventiamo tutti operatori e artigiani di pace, non arrendiamoci di fronte alle difficoltà. Ogni più piccolo gesto può farsi motore del cambiamento per un mondo più equo. Prendiamoci tutti per mano e camminiamo insieme per la pace, passo dopo passo, guardando nella stessa direzione. Una direzione fatta di luce e speranza che ci guida verso il bene.
Questo è il mio augurio per voi. Iniziate da subito a fare la vostra parte perché è proprio ogni piccolo gesto che può fare la differenza. Uniti, per un mondo di pace.
Card. Matteo Maria Zuppi
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.