1ª DOMENICA DI AVVENTO – ANNO B
Canto
Atto penitenziale
Signore, è giunta l’ora di svegliarci dal sonno, la notte è avanzata e il Giorno è vicino! Perdonaci perché, presi dalle nostre cose, non riusciamo ad essere vigilanti nella tua attesa. Abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Cristo, tu sei il padrone di casa che ritorna all’improvviso. Perdonaci se non siamo servi vigilanti nel testimoniare la tua carità.
Abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!
Signore, tu ci confermi sino alla fine e ci chiami alla comunione con te. Perdonaci se non riusciamo a vivere il tuo vangelo.
Abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Preghiera per l’accensione del primo cero
Padre della libertà,
che prepari le tue vie
sovvertendo i nostri cammini;
Dio di speranza nella nostra desolazione,
e di desolazione nelle nostre false speranze,
squarcia i cieli e scendi,
donaci di lasciarci sovvertire da te,
per vivere fino in fondo la santa inquietudine,
che apre il cuore e la vita
all’avvento del tuo Figlio, nostro redentore.
Amen.
Non si dice il Gloria
Colletta
O Dio, nostro Padre, nella tua fedeltà ricordati di noi, opera delle tue mani, e donaci l’aiuto della tua grazia, perché, resi forti nello spirito,
attendiamo vigilanti la gloriosa venuta di Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 63,16b-17.19b; 64,2-7
Dal libro del profeta Isaia
Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 79 (80)
Rit. Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
Rit.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Rit.
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Rit. Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Seconda Lettura 1Cor 1,3-9
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Sal 84,8
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mc 13,33-37
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
State attenti,
vegliate!
La nostra preghiera di oggi
Prete: Nell’attesa del suo ritorno, Cristo ci invita alla vigilanza e ci dà la coscienza d’essere suoi fratelli, figli di Dio. Rivolgiamoci al Padre con fiducia e invochiamo:
Vieni, Signore, a rinnovare la Terra!
- Signore, facciamo fatica ad essere una Chiesa fedele al vangelo, libera dai compromessi col potere politico ed economico e dalla ricerca dei privilegi. Perché siamo vigilanti e capaci di essere poveri con i poveri…
- Signore, il nostro cuore si indurisce nella sofferenza della malattia, nella disperazione degli operai che perdono il lavoro, nel disagio delle famiglie che hanno difficoltà economiche. Perché non prevalga l’interesse di pochi, perché non ci arrendiamo al male e vinca in noi la speranza…
- Signore, viviamo in una realtà segnata dalla paura e dalla diffidenza nei confronti degli stranieri, delle culture e delle religioni diverse. Perché tu sostenga coloro che lottano per l’affermazione dei diritti umani…
- Signore, ancora oggi non è sconfitta la logica della guerra che pretende di essere accettata come strumento di giustizia. Perché sulla tua parola possiamo sperare in una umanità pacificata….
- Signore, chi è colpito dalla morte di una persona amata sente il morso della tristezza e dell’angoscia. Tu che ci chiami a vivere un’unica speranza, ricordati di (…. e di) tutti i nostri fratelli defunti; perché l’amore vinca sulle nostre tristezze e malinconie…
Prete: Ti rendiamo grazie, o Dio, nostro Padre. «Noi siamo argilla e tu colui che ci dà forma, tutti noi siamo opera delle tue mani», ci rendi saldi nella speranza in Cristo tuo Figlio, fino alla sua piena manifestazione. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Vegliate, perché non sapete né il giorno né l’ora. (Cfr. Mc 13,33)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella Bibbia: Da Dio viene la salvezza (Salmo 3; 4 e 120); le esortazioni a tenersi pronti (Matteo 24,36–25,18; 1Tessalonicesi 5,1-11).
Le letture di domenica prossima, II domenica del tempo di Avvento B:
Isaia 40,1-11; Salmo 85; Seconda lettera di Pietro 3,8-14; Marco 1,1-8.
L’attesa della venuta di Dio
Il ricordo «eucaristico» di quanto Dio ha compiuto per la comunità di Corinto (vedi 1 Cor 1,4-7) sfocia in una certezza: «Egli vi confermerà sino alla fine» (v.8). La fiducia appare quindi come il primo elemento costitutivo della nostra attesa. La fiducia però non si esprime solo in parole. Essa richiede pure un atteggiamento che il vangelo ci propone attraverso il tema della veglia: questo è il secondo elemento costitutivo della nostra attesa. In questo brano, Marco utilizza tre verbi diversi per parlarne.
«State attenti» (Mc 13,33). Questo è essenzialmente un invito ad aprire gli occhi, non tanto per scoprire dei segni che ci permetterebbero di calcolare la data dalla venuta del Signore, ma per saper discernere nella nostra storia e in quella del mondo, come Dio è Dio di salvezza e di misericordia. I giornali sono attenti alle «opere della carne» (quelle cioè che conducono alla morte), noi dobbiamo prestare attenzione – in quegli stessi eventi – all’opera dello Spirito. Badiamo però a non dividere gli eventi della storia in eventi operati dal maligno e in eventi creati dallo Spirito. Ci vuole attenzione, molta attenzione, per pervenire, come fece Giuseppe (vedi Gn 50,20), a discernere come il Dio di misericordia e di salvezza si serve di tutta la storia degli uomini per realizzare il suo piano di vita per la sua creazione.
«Rimanete svegli» (Mc 13,33). Con questo verbo si sottolinea il privarsi materiale di sonno, perché il Signore tornerà di notte! Questo non vuol dire che il Cristo tornerà un giorno tra le otto della sera e le sei del mattino! È una rivelazione: tutto il nostro tempo è come una sola notte che la venuta del Signore interromperà. La veglia della chiesa (ed è significativo che le principali feste cristiane siano notturne) è una contestazione radicale di come il mondo comprende se stesso: si crede pervenuto al «secolo delle luci» … anzi si crede più avanti ancora! La chiesa sa che uno solo è luce: colui che è il «sole di giustizia» (Mal 3,20): il Cristo. Solo lui illumina la nostra notte. La veglia della chiesa è dunque indissolubilmente legata ad un «fare la giustizia» che rispecchia qualcosa di colui che è il sole di giustizia.
«Vigilate» (Mc 13,34s). Con questo verbo si indica il compito affidato ad una sentinella, al «portinaio». Veniamo quindi richiamati al mandato che ci è stato assegnato: il comandamento dell’amore reciproco (vedi Gv 13,34s). È su questo che dobbiamo vigilare come sentinelle. Il Signore ci ha ordinato di essere in questo tempo intermedio – che va dall’ascensione al ritorno di Cristo – quel che Dio stesso è: amore (vedi 1Gv 4,7s). Questo «vigilate!» evoca però anche il momento in cui Gesù in agonia ordina ai suoi discepoli: «Vegliate … vegliate e pregate per non entrare in tentazione» (Mc 14,34-38). Gesù paragona quindi il tempo intermedio in cui viviamo al momento del suo ultimo combattimento. Il nostro è tempo di lotta, non contro gli uomini, ma contro le potenze che agiscono in noi (vedi Ef 6,12), fino a poter dire come il Cristo: «Non quello che voglio io, ma quel che vuoi tu» (Mc 14,36). Si tratta di una lotta contro se stessi per giungere a quell’amore che viene dal Padre. Appunto per questo Gesù aggiunge: «Vigilate e pregate!» (14,38), perché la preghiera, insieme con la veglia, è la grande arma che il Signore ci ha dato per combattere il nemico e resistergli (vedi Ef 6,13-18). Non è quindi a caso che diversi codici leggono il brano evangelico odierno in questo modo: «State attenti, rimanete svegli e pregate, perché non sapete…» (Mc 13,33).
Così come non dorme né sonnecchia il guardiano d’Israele (vedi Sal 121,4), così tutta la nostra persona deve essere tesa a questo combattimento dell’amore che inizia con l’osservare («state attenti») il modo con cui Dio ci ama per imparare da lui come amare, per sfociare in atti concreti di amore che ci coinvolgono interamente («rimanete svegli») con la coscienza che questo è il compito che ci è stato affidato («vigilate») e al quale dobbiamo fare ubbidienza per poterci chiamare «cristiani». In tutto ciò sarà importante, anzi decisivo, ricorrere a quell’arma fondamentale che è la preghiera, nella quale esprimiamo la nostra fiducia in Dio e attraverso la quale chiediamo – sicuri di essere esauditi – il dono dello Spirito, creatore della nostra capacità di amare. In questo modo dimostriamo che davvero Dio viene.
Daniel Attinger
Avvisi della settimana
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