2ª DOMENICA DI PASQUA – ANNO A
Canto
Atto penitenziale
Signore Gesù, tu annunci: «pace a voi!», ma i nostri cuori sono nella paura: abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Cristo Gesù, tu aliti su di noi il tuo Spirito santo, ma in noi non vive la tua vita: abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!
Signore Gesù, i nostri fratelli annunciano la tua resurrezione, ma noi dubitiamo e restiamo increduli: abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
Signore Dio nostro, che nella tua grande misericordia ci hai rigenerati a una speranza viva, accresci in noi la fede nel Cristo risorto, perché credendo in lui abbiamo la vita nel suo nome. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura At 2,42-47
Dagli Atti degli apostoli
[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.
Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 117 (118)
Rit. Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
Rit.
Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Rit.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Rit. Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
Seconda Lettura 1 Pt 1,3-9
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco –, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo cfr. Gv 20,29
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso,
tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto
e hanno creduto!
Alleluia, alleluia.
VANGELO Gv 20,19-31
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Credo.
Credete nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Credo.
Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.
Mio Signore
e mio Dio!
La nostra preghiera di oggi
Prete: Preghiamo, gli uni per gli altri, nella gioia della Resurrezione. Diciamo:
Signore, rinnova i prodigi del tuo amore!
- O Cristo, con la tua resurrezione hai rallegrato i tuoi amici: dona gioia a chi è solo, colma il vuoto di chi è isolato, da’ speranza a chi è disperato.
- O Cristo, con la tua resurrezione hai annunciato la pace: difendi gli oppressi, dona la tua giustizia alla terra, fa’ che si creino percorsi di pacificazione tra il popolo russo e ucraino e custodisci i germi di riconciliazione tra i popoli.
- O Cristo, con la tua resurrezione hai distrutto la potenza del male: vieni in aiuto a quelli che sono tentati, rialza quelli che sono caduti, dona a tutti la sicurezza del tuo perdono.
- O Cristo, con la tua resurrezione hai perdonato ai discepoli la poca fede in te: riammettici fra i tuoi amici quando rinneghiamo la nostra fede, perdonaci quando non siamo fedeli alla tua Parola.
- O Cristo, con la tua resurrezione hai donato il tuo Spirito: sia guida e sostegno alle famiglie dei bambini che in questi tre anni sono stati battezzati affinché facciano esperienza del tuo amore.
- O Cristo, con la tua resurrezione hai sconfitto la morte: sostieni i morenti, consola quelli che soffrono a causa della malattia, ricordati (di ….. e) di tutti i defunti che ora vivono in te.
Prete: Padre santo, mandaci il tuo Spirito affinché ci amiamo gli uni gli altri; mantienici nell’unanimità, mediante il vincolo della pace e della carità, e facci giungere ad un amore autentico in Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco, e non essere incredulo, ma credente! Alleluia. (Gv 20,27)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: la fede dei padri dell’antico testamento (Eb 11); le testimonianze sulla fede degli apostoli e sulle loro difficoltà a credere (Mt 8,23-27; 14,22-23; Mc 16,9-14; Lc 17,5-6; Mc 9,14-29).
Letture di domenica prossima, III del tempo di Pasqua
Atti 2,14-33; Salmo 16; Prima lettera di Pietro 1,17-21; Luca 24,13-35.
Segno di pace
(Davide Maria Turoldo, omelia della II Dom. di Pasqua, Sant’Egidio, 7 aprile 1991)
Se c’è una caratteristica della nostra società è di essere, appunto, una società nucleare, è di essere una società atomica, è di essere una società — detta nei termini correnti — individualistica come mai potevamo immaginare. Tant’è vero che — non vorrei essere non rispettoso — gli altri non ci interessano, non ci interessa la sorte degli altri.
Pensiamo solo a quello che sta avvenendo adesso nel mondo, in virtù del tessuto ormai consolidato e inattaccabile e incorruttibile delle nostre politiche. Provate a pensare a quello che sta avvenendo, provate a pensare!
Provate a pensarlo soprattutto nella condivisione dei beni!
I cristiani vendevano tutto e portavano ai piedi degli apostoli tutti i ricavati delle loro vendite di beni, di campi e di case e poi davano a ciascuno secondo la propria necessità, il proprio bisogno.
(…)
Come farà il mondo di oggi a credere che Cristo è risorto in questa società così egoistica e chiusa, e individualistica, borghese — nel senso ideologico della parola; perché borghese nel senso ideologico è colui che pensa soltanto a se stesso (non inteso come abitatore del borgo), cioè: basta che stia bene io, non mi interessa di mio fratello — mentre il cristianesimo dovrebbe essere tutto l’opposto: io non posso star bene fin che non sta bene mio fratello. Quindi come fa un mondo di oggi a credere che Cristo è risorto, che Cristo è la verità in cui credere, quando noi siamo così. Pensate!
Provate a pensare alla cristianità che conosciamo! Ecco la grande difficoltà a predicare oggi! Come si fa a predicare oggi, come si fa se queste cose non sono praticate neanche dalla chiesa?
Allora si torna all’ultima parte del vangelo, alla difficoltà di credere: cioè a san Tommaso. Non si tratterrà allora di dire: io credo perché pratico un culto, perché osservo certe costumanze, ma si tratterà di rendere testimonianza con la vita.
Difatti, nel finale di questo vangelo, che è il finale del vangelo di Giovanni, si dice: «Molti segni fece il Signore in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti perché crediate che Gesù Cristo è il figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome». Il problema è di credere. Riusciremo noi a dire, finalmente: io credo Signore? Riusciremo a dire la frase di questo san Tommaso, protettore di tutti gli increduli — e che per fortuna è un rappresentante degno e serio — finché non tocco le piaghe del crocefisso, che irradiano di nuovo sulla terra, finché non partecipo e non mi rendo conto che sono le piaghe di un Cristo risorto, finché non metto questa mia mano nel suo costato? Ha ragione di dire: non credo!
E difatti hanno ragione di dire: non crediamo. Dov’è il vostro crocefisso che volete mostrare al mondo? Il crocefisso risorto nella sua umanità ferita, messo al centro del culto. Dov’è il vostro Cristo? Perché Cristo non è un pezzo di legno!
Perfino un papa ha detto: come legno ti spezzo, e come Cristo ti adoro. Perché Cristo non è quello che pende dai nostri crocefissi diventati sghiribizzi, ornamenti di qualche salotto borghese, oppure inutilmente appesi nelle sale dei nostri tribunali. Non è quello il crocefisso. Il crocefisso è quello delle piaghe e del costato ferito che è risorto e messo nel centro del culto.
Ecco cosa vuol dire questa pagina che è intessuta di questo intreccio di letture! Allora veramente saremo creduti e avremo la vita nel Suo nome. E soprattutto i poveri avranno la vita. Ecco: i crocefissi della terra!
Cari miei, credere è una cosa difficile. Non per niente dicevo all’inizio che ogni domenica è Pasqua, e quindi ogni domenica si dovrebbe sempre approfondire queste cose, ogni domenica si dovrebbe verificare, confrontare. E senza neanche scoraggiarci. Ma mossi da questa intenzione, da questa serietà d’impegno. E quello che magari non siamo riusciti a capire oggi lo capiremo domenica prossima, ma intanto questo è il punto su cui dovremmo sempre confrontarci. Grazie.
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