VIENI E SEGUIMI
Lascia che il mondo vada
per la sua strada
Lascia che l’uomo ritorni
alla sua casa
Lascia che la gente accumuli
la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
Lascia che la barca in mare
spieghi la vela
Lascia che trovi affetto
chi segue il cuore
Lascia che dall’albero cadano
i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi,
tu vieni e seguimi.
E sarai luce per gli uomini
E sarai sale della terra
E nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2 volte)
E per questa strada va, va
E non voltarti indietro, va
E non voltarti indietro.
Prologo
Signore, Questa sera, vogliamo rivivere con la nostra comunità la morte dell’Uomo Gesù.
Non è un ricordo, non è solo un racconto per commuoverci un po’.
È la storia vera di un uomo che ha saputo vivere e morire rimanendo fedele a suo Padre, ai suoi ideali, ai suoi amici.
Un uomo capace di pagare di persona.
Un uomo capace di perdonare e di amare anche i nemici.
Ci prepariamo a camminare dietro a lui, perché Lui ci aiuti a modellare la nostra vita sulla Sua.
Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.
Amen.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
PRIMA SOSTA
GESÙ È CONDANNATO A MORTE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Gv 19,13 -16
Dal Vangelo secondo Giovanni
Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Riflessione
Nel nostro mondo contemporaneo, molti sono i “Pilato” che tengono nelle mani le leve del potere, impegnano la loro autorità al servizio dell’ingiustizia e calpestano la dignità dell’uomo e il suo diritto alla vita. E molti ingannati si ritrovano tra la folla, confusi e plagiati. La paura spesso fa brutti scherzi, che possono addirittura costare la vita. Chi prova a raggiungere un altro paese attraverso sentieri pericolosi, affidandosi a persone senza scrupolo e rischiando la vita in mare o al freddo è perché si sente già condannato. La condanna a morte di Gesù si ripresenta ogni volta che lasciamo l’uomo in balìa del suo destino, ogni volta che con indifferenza ci si volta dall’altra parte o peggio ancora non si prova più nessuna compassione e indignazione davanti alla sofferenza e disperazione dell’altro. Ripartiamo da noi, dal modo di guardare e accogliere l’altro con tutta la sua storia ferita ma anche benedetta, perché l’infrangersi delle onde sulle coste della nostra terra non sputi morte ma restituisca alla vera vita.
Invocazioni
Diciamo: Ti chiediamo perdono, Signore!
- Per aver dato troppo facilmente la colpa agli altri.
- Per aver trovato scuse per fare ciò che ci piace.
- Per non aver voluto ammettere e riconoscere i nostri torti.
- Per aver detto “non tocca a me”, quando invece potevamo fare qualcosa.
- Per non aver pensato alle conseguenze delle nostre azioni.
Preghiamo insieme:
Gesù, senza il tuo aiuto, noi siamo come Pilato.
A volte, per paura, ci comportiamo in modo sbagliato.
A volte siamo indifferenti di fronte ai bisogni degli altri.
Ricordaci che tu sei presente in ogni persona e
quello che non facciamo agli altri non lo facciamo a te.
Dacci la forza di dire no e di disubbidire
qualcuno ci chiede di fare qualcosa che non dovremmo fare.
SE M’ACCOGLI
Tra le mani non ho niente,
spero che mi accoglierai,
chiedo solo di restare accanto a te.
Sono ricco solamente
dell’amore che mi dai,
è per quelli che non l’hanno avuto mai.
Rit. Se m’accogli, mio Signore,
altro non ti chiederò
e per sempre la tua strada,
la mia strada resterà.
Nella gioia e nel dolore
fino a quando tu vorrai,
con la mano nella tua camminerò.
Io ti prego con il cuore,
so che tu mi ascolterai,
rendi forte la mia fede più che mai.
Tieni accesa la mia luce
fino al giorno che tu sai,
con i miei fratelli incontro a te verrò.
Rit.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
SECONDA SOSTA
GESÙ È CARICATO DELLA CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Gv 19,17-18
Dal Vangelo secondo Giovanni
Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo.
Riflessione
Universalità della croce. Questa espressione ci serve moltissimo per comprendere e far comprendere una verità fondamentale che, oltre a quella di Cristo, non c’è solo la croce mia, la sofferenza tua, il dolore di Angela, la preghiera di Franco, l’agonia dei singoli.
C’è anche una croce collettiva. C’è anche una sofferenza comunitaria. C’è anche un dolore di classi. C’è anche una tragedia di popoli. C’è anche un’agonia di gruppi umani ben definiti.
E per poco che uno, da un terrazzo del calvario, si metta a contemplare il panorama sottostante, gli è dato sentire non solo l’affanno dei malati, il pianto dei delusi, il gemito degli sfortunati che arrancano sui tornanti del Golgota. Ma gli toccherà vedere giù, alle pendici del colle, croci enormi che ondeggiano, sospinte da folle sterminate di oppressi.
(A. Bello, Universalità della croce, in Scritti n.5 Articoli, corrispondenze, lettere, notificazioni, p.51)
Invocazioni
G. Diciamo: Aiutaci Signore
A portare le nostre croci quotidiane
A costruire una strada di comprensione e accoglienza
Ad accorgerci di chi ci cammina accanto
Preghiamo insieme
Signore Dio nostro,
non è affatto facile prendere la propria croce.
Ancora più difficile,
quando la croce che ci viene caricata
è assolutamente inattesa, sproporzionata, assurda.
Anche la guerra è una croce caricata
sulle spalle dei più poveri,
della gente semplice,
di coloro che non contano nelle decisioni.
Ti preghiamo, dacci la forza
di riconoscere la nostra croce e quella degli altri.
Di imitare la tua docilità a portare la croce.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
VIVERE LA VITA
Vivere la vita
con le gioie e coi dolori di ogni giorno,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e inabissarti nell’amore è il tuo destino,
è quello che Dio vuole da te.
Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui,
correre con i fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere la vita
è l’avventura più stupenda dell’amore,
è quello che Dio vuole da te.
Vivere la vita
e generare ogni momento il Paradiso
è quello che Dio vuole da te.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai,
una scia di luce lascerai.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
TERZA SOSTA
L’AIUTO DEL CIRENEO
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Luca 23,26
Dal Vangelo secondo Luca
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
Riflessione
Gesù non può più reggere la fatica. I soldati, allora, costringono un passante, un tipo robusto, che tornava dai campi, ad aiutare Gesù a portare il peso della croce. Anche se obbligato, Simone di Cirene, si carica il legno sulle spalle. Vede in viso quell’uomo, incrocia il suo sguardo e prova una grande compassione, ma non sa che sta offrendo un po’ di sollievo a un uomo che è Dio. Nessun passaggio e nessun incontro avvengono mai per caso. Ci sono delle situazioni che arrivano all’improvviso nelle quali spesso c’è nascosta l’occasione per diventare uomini e donne migliori, per crescere nell’Amore. Riconoscere la croce dell’altro: mi accomuna in umanità, provoca il mio essere uomo, mi muove a compassione e mi costringe all’azione. Due sono le braccia che compongono la croce: il punto d’incontro è l’inizio di una relazione tra due mondi (unicità, specificità, cultura, esperienze personali, sogni, aspettative). Impariamo a non avere mai pregiudizi nei confronti di nessuno perché l’altro non sia mai la tentazione di difendermi ma diventi sempre l’occasione per salvarmi dalla Gesù viene aiutato dal Cireneo a portare la croce dalla mediocrità e dall’isolamento, perché nell’Altro si nasconde teneramente Dio stesso.
Invocazioni
Diciamo: Lode a te, Signore.
- Che ti sei caricato delle nostre sofferenze e hai conosciuto il patire
- Che hai portato sulle spalle il nostro peso e continui a portarci
- Che ci aiuti a rialzarci, poiché da soli non riusciamo a sollevarci dalla polvere
- Che ci doni la forza di resistere al male e ci inviti a compiere gesti d’amore
Diciamo: Pietà di noi, Signore.
- Per tutte quelle volte che preferiamo stare ai margini, capaci solo di guardare senza muovere un dito
- Per quando la paura di fare fatica o di compromettere i fatti nostri ci porta a lasciarti solo
- Per quando non ci lasciamo scalfire il cuore dalle sofferenze delle persone intorno a noi
- Per quando rimandiamo di fare il bene nascondendoci dietro il non essere capaci, il non avere tempo e mille altre scuse
Preghiamo insieme
Donaci, Signore,
la forza e il coraggio di partecipare
alle gioie e alle sofferenze degli uomini e delle donne di questo tempo. Consapevoli che ci sono persone,
soprattutto poveri e afflitti,
che chiedono di essere visti e riconosciuti nella loro umanità,
nella loro sete di realizzazione.
Rendici strumenti della tua Provvidenza
attraverso gesti autentici di solidarietà.
Così anche noi diventeremo luce
per il fratello che ci cammina accanto.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
AVE MARIA, VERBUM PANIS
Rit. Ave Maria, Ave.
Ave Maria, Ave.
Donna dell’attesa e madre di speranza
Ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio
Ora pro nobis.
Donna di frontiera e madre dell’ardore
Ora pro nobis.
Donna del riposo e madre del sentiero
Ora pro nobis.
Rit.
Donna del deserto e madre del respiro
Ora pro nobis.
Donna della sera e madre del ricordo
Ora pro nobis.
Donna del presente e madre del ritorno
Ora pro nobis.
Donna della terra e madre dell’amore
Ora pro nobis.
Rit.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
QUARTA SOSTA
MARIA SOTTO LA CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Giovanni 19,25-27
Dal Vangelo secondo Giovanni
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Riflessione
Gesù dalla croce vede qualcuno che gli vuole bene e che prova dolore per Lui: sua madre, che, sempre nascosta, sempre discreta e silenziosa, è parte del suo stesso mistero. Maria sa che non può morire al posto del figlio, ma è pronta a tutto per Lui, ubbidisce alla stessa volontà. Se ne sta lì ai piedi della croce e non Lo abbandona.
Gesù sulla croce non ha più niente, ha dato tutto, gli resta soltanto l’amore di Maria, ma non esita a farci dono di sua madre, perché non ci sentiamo mai soli. Anche tu, Signore, hai sentito, sulla croce, il peso dello scherno, della derisione, degli insulti, delle violenze, dell’abbandono, dell’indifferenza. Solo Maria tua madre e altre poche discepole sono rimaste là, testimoni della tua sofferenza e della tua morte. Il loro esempio ci ispiri a impegnarci a non far sentire la solitudine a quanti agonizzano oggi nei troppi calvari sparsi per il mondo, tra cui i campi di raccolta simili a lager nei Paesi di transito, le navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, le lunghe trattative burocratiche per la destinazione finale, i centri di permanenza, gli hot spot, i campi per lavoratori stagionali. Signore, ti preghiamo: aiutaci a farci prossimi ai nuovi crocifissi e disperati del nostro tempo. Insegnaci ad asciugare le loro lacrime, a confortarli come hanno saputo fare Maria e le altre donne sotto la tua croce.
Invocazioni
Maria, che hai saputo accogliere Gesù nel tuo grembo,
– aiutaci a comprendere che il senso della vita è nell’amore a Dio e ai fratelli.
Maria, che hai posto la tua vita nelle mani del Padre e con fiducia ti sei lasciata guidare,
– insegnaci a sperare sempre in Lui, anche quando tutto sembra esserci contro.
Maria, che hai saputo seguire Gesù fino ai piedi della croce,
– donaci la capacità di imitarti soprattutto quando le difficoltà sembrano troppo grandi.
Altre preghiere dei ragazzi…
Preghiera insieme
Dio della vita, prendi nelle tue braccia
le donne immigrate e rifugiate,
gli uomini e i bambini,
che sono morti sul cammino durante il loro viaggio.
Consola le loro famiglie
in modo che la morte dei loro cari
non possa portarli alla disperazione.
Aiutaci a promuovere la vita
e lottare contro tutte le leggi
che provocano la morte fra gli immigrati e i rifugiati.
Che la croce di tuo Figlio sia per noi un grido di protesta
contro la morte ingiusta e un simbolo d’una nuova vita per tutti.
Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore. Amen
DOV’È ODIO
Dov’è odio fa’ ch’io porti amore,
dov’è offesa ch’io porti il perdono,
dov’è la discordia fa’ ch’io porti l’unione,
dov’è il dubbio fa’ ch’io porti Te.
E la verità dov’è l’errore,
la speranza per chi è disperato.
Se perdonerai chi ti ha fatto del male
anche te il Signor perdonerà.
Dov’è la tristezza porti gioia,
dove son le tenebre la luce,
o Maestro fa’ ch’io non cerchi
di essere amato quanto di amare.
È morendo che poi si vivrà
di vita eterna, fammi strumento del tuo amor.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
QUINTA SOSTA
LA CROCIFISSIONE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Luca 23,33-34.38
Dal Vangelo secondo Luca
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Riflessione
Non sfugge a nessuno che stiamo vivendo «dies amaritudinis» quali ci è sembrato di non vivere mai. Perfino ad attardarsi sulla rievocazione delle violenze si dà l’impressione di essere stancamente ripetitivi. La situazione internazionale, gli eccidi, gli spettacoli della fame ci sfilano davanti agli occhi come grondaie inconsumabili, e si ha la tentazione di pensare a situazioni senza sbocco.
La condizione nazionale ci fa a volte dubitare perfino del nostro equilibrio mentale, a tal punto si sono allontanati i parametri del nostro comune sentire da comportamenti non più inquadrabili in un minimo di moralità. La nostra coscienza morale ne esce schiacciata da questa temperie di dolore.
È il tempo del torchio. È il tempo della pressura. I frantoi scrosciano delirio. Il nostro animo si gonfia di turbamento. Siamo presi dallo sconforto. «Magna sicut mare contritio mea.» («Grande come il mare è la mia sofferenza»: Ger. 2, 13). È l’espressione di Geremia che la Chiesa adatta sulla bocca di Maria schiacciata un tempo anch’essa dal torchio del Figlio e oggi desolata per i frantoi dei figli.
(A. Bello, Torchio e spirito, in Scritti n.2 Omelie e scritti quaresimali, p.93)
Invocazioni
Diciamo: Gesù, apri i nostri occhi e il nostro cuore
- Perché riusciamo a vedere i bisogni di chi ci vive accanto
- Perché riusciamo ad uscire dalle nostre egoistiche abitudini
- Perché possiamo dire a qualcuno “Lascia che ti aiuti”
Altre preghiere dei ragazzi…
Preghiera insieme
Signore, aiutaci a non assuefarci
alle scene di violenza e disperazione,
che in tv e sui social girano veloci
e restano più nella memoria degli schermi
che in quella del cuore,
e donaci il coraggio di azzerare
i conflitti presenti dentro di noi
per essere più tolleranti e disponibili fuori di noi.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen
RE DI GLORIA
Ho incontrato Te Gesù
e ogni cosa in me è cambiata
tutta la mia vita
ora ti appartiene
tutto il mio passato
io lo affido a Te
Gesù Re di gloria mio Signor.
Tutto in Te riposa,
la mia mente il mio cuore
trovo pace in Te Signor,
Tu mi dai la gioia
voglio stare insieme a Te,
non lasciarti mai…
Gesù Re di gloria mio Signor.
Rit. Dal tuo amore chi mi separerà
sulla croce hai dato la vita per me
una corona di gloria mi darai
quando un giorno ti vedrò.
Tutto in Te riposa,
la mia mente il mio cuore
trovo pace in Te Signor,
Tu mi dai la gioia vera
voglio stare insieme a Te,
non lasciarti mai…
Gesù Re di gloria mio Signor.
Rit. Dal tuo amore chi mi separerà…
Io ti aspetto mio Signor
Io ti aspetto mio Re!
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
SESTA SOSTA
LA MORTE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Gv 19,28-30
Dal Vangelo secondo Giovanni
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Riflessione
Siamo all’epilogo della vita terrena di Gesù. Il disegno divino, umanamente incomprensibile, si è compiuto e Gesù, a braccia spalancate, si consegna al Padre.
Se la crocifissione ci dice, da un lato, tutta la miseria umana, l’ingiustizia, la prepotenza e la violenza di cui l’uomo è capace, dall’altro ci ricorda l’amore sconfinato di Dio per ogni uomo.
Gesù si fa dono totale per la nostra salvezza e così la croce diventa simbolo di vita: all’ombra della croce fiorisce l’amore.
Stasera ancora una volta la Croce è segno di ribellione all’indifferenza per il destino di uomini e donne, animati da un’invincibile speranza, che hanno perso la loro vita nel Mediterraneo. Quella sete di vita che ancora una volta rimane inascoltata o tradita. Ma in quella sete grazie al Signore Gesù sappiamo che c’è un compimento, che passa attraverso l’assurdo e l’incomprensione perché impariamo a non possederlo ma a lasciarci provocare e stupire. Per risorgere, per tornare a vivere è necessario constatare la morte, il fallimento. È necessario che anche noi ci rendiamo conto di ogni morte e mortificazione provocata dall’indifferenza e dalla prepotenza dell’io affinché possa, attraverso uno sguardo e un gesto nuovo, entrare Dio e riportare la vita, la dignità e la luce ad ogni essere umano da Lui creato con sapienza e amore.
Invocazioni
Ripetiamo: Concedici il tuo perdono, Signore!
- Desideriamo guardare più spesso a Te ma ci lasciamo prendere dai nostri impegni e non ti lasciamo spazio.
- Desideriamo essere più fedeli all’amicizia e all’amore, ma l’egoismo o la paura a volte lo impediscono.
- Desideriamo essere più vicini a chi è in difficoltà, ma spesso rimaniamo indifferenti.
- Desideriamo non essere più vittime della tentazione del male, aiutaci a vincere il male col bene.
Altre preghiere dei ragazzi…
Preghiamo insieme
Signore, apri il nostro cuore
affinché sia capace
di accogliere la tua misericordia.
SERVO PER AMORE
Una notte di sudore
sulla barca in mezzo al mare
e mentre il cielo s’imbianca già
tu guardi le tue reti vuote.
Ma la voce che ti chiama
un altro mare ti mostrerà
e sulle rive di ogni cuore
le tue reti getterai.
Rit. Offri la vita tua
come Maria ai piedi della croce
e sarai
servo di ogni uomo,
servo per amore,
sacerdote dell’umanità.
Avanzavi nel silenzio
fra le lacrime speravi
che il seme sparso davanti a te
cadesse sulla buona terra.
Ora il cuore tuo è in festa
perché il grano biondeggia ormai,
è maturato sotto il sole,
puoi riporlo nei granai.
Rit.
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
SETTIMA SOSTA
LA DEPOSIZIONE DALLA CROCE
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Giovanni 19,31-34
Dal Vangelo secondo Giovanni
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Riflessione
Se è vero che ogni cristiano deve accogliere la sua croce, ma deve anche schiodare tutti coloro che vi sono appesi, noi oggi siamo chiamati ad un compito dalla portata storica senza precedenti: «Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi» (Isaia 58, 6).
(A. Bello, Universalità della croce, in Scritti n.5 Articoli, corrispondenze, lettere, notificazioni, p.51)
Invocazioni
Ripetiamo: Sostienici, Signore.
- Con il Tuo amore che sempre ci offre una possibilità nuova.
- Con il Tuo perdono che annulla ogni nostro tradimento.
- Con la Tua fedeltà che colma e supera le nostre “false fedeltà”.
Preghiera insieme
Signore, abbiamo tante volte provato
a risolvere i conflitti con le nostre sole forze.
E ancor più abbiamo provato
a schiodare dalle loro croci i nostri fratelli e sorelle.
Tuttavia la nostra buona volontà,
lo slancio emotivo, l’entusiasmo degli inizi,
non bastano a risolvere situazioni complicate.
Aiutaci ad affidarci a te
e a trovare in te la forza,
la tenacia e l’intelligenza
per essere operatori di pace.
Tu che vivi e regni
nei secoli dei secoli. Amen
Manda il tuo Spirito, La tua presenza noi invochiamo, Impareremo ad amare, Manda il tuo Spirito… (2 volte) Nel tuo amore confidiamo, Manda il tuo Spirito… (4 volte)MANDA IL TUO SPIRITO
Manda il tuo Spirito,
Manda il tuo Spirito,
Signore su di noi. (2 volte)
per esser come tu ci vuoi.
Manda il tuo Spirito, Signore su di noi.
proprio come ami tu.
Un sol corpo e un solo spirito saremo.
Un sol corpo e un solo spirito saremo.
La Tua sapienza noi invochiamo,
sorgente eterna del Tuo amore.
Dono radioso che da luce ai figli tuoi.
la Tua grazia ci farà.
Chiesa unita e santa per l’eternità,
chiesa unita e santa per l’eternità.
Manda il Tuo Spirito,
Manda il Tuo Spirito, Signore su di noi.
Signore vieni in noi
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre….
OTTAVA SOSTA
LA SEPOLTURA
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua croce hai redento il mondo.
LETTURA Gv 19,41-42
Dal Vangelo secondo Giovanni
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Riflessione
Ricorrerò allora alla suggestione del macigno, che la mattina di Pasqua le donne, giunte nell’orto, videro rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme, messa all’imboccatura dell’anima, che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo, che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro. È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della dispera- zione, del peccato. Siamo tombe alienate. Ognuna col suo sigillo di morte.
Pasqua, allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi, e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo del terremoto che contrassegnò la prima Pasqua di Cristo. Pasqua è la festa dei macigni rotolati.
(A. Bello, È Pasqua? È Pasqua! in Articoli, corrispondenze, lettere, notificazioni, p.255)
Preghiera insieme
Lettore:
Con te nel sepolcro, Signore,
dormono le nostre speranze.
Attendono una parola e tutto diventerà possibile.
Tutti:
Siamo sicuri che con te niente è finito,
niente resta chiuso per sempre.
Tutto è chiamato a rinascere,
a passare dalla morte alla vita.
Donaci, Signore, la capacità di saper attendere,
di saper aspettare il ritorno della luce,
il risveglio della gioia.
Custodisci e guida la nostra impazienza,
per non farci smarrire nel buio dell’attesa.
Fa’ che questa notte senza stelle
passi senza paura e che, ancora svegli,
vediamo spuntare all’orizzonte
l’aurora della vita.
Amen.
Preghiamo.
Signore Gesù, sostieni la nostra speranza,
sii Tu la nostra certezza.
Fa’ che noi tuoi discepoli,
sepolti con te nella morte nelle acque del Battesimo,
camminiamo in una vita nuova,
e ci sia data la grazia di rifiorire un giorno
nella splendida primavera della tua risurrezione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Saluto finale
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito santo.
Amen.
Andate in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
Avvisi della settimana
Gli appuntamenti della settimana. Le notizie e gli avvisi delle attività svolte in questa settimana.