SANTISSIMA TRINITÁ – ANNO C
Canto
Atto penitenziale
Signore, fin dalla creazione la tua sapienza ha ispirato alla bellezza e all’armonia: perdonaci quando distruggiamo nelle cose e negli uomini le bellezze della tua creazione.
Abbi pieta di noi. Signore, pietà!
Cristo, nella tua riconciliazione ci è donata la speranza che non delude: perdonaci quanto ci lasciamo andare alla delusione, al piangere se stessi, alla vendetta invece del perdono.
Abbi pieta di noi. Cristo, pietà!
Spirito santo ci guidi alla verità tutta intera: perdonaci quando sfuggiamo alla verità, quando preferiamo il buio alla luce, l’indifferenza all’amore.
Abbi pieta di noi. Signore, pietà!
Gloria
Colletta
Padre santo e misericordioso, che nel tuo Figlio ci hai redenti e nello Spirito ci hai santificati, donaci di crescere nella speranza che non delude, perché abiti in noi la tua sapienza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Pr 8,22-31
Dal libro dei Proverbi
Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi,
io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora
non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque
non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 8
Rit. O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Rit.
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Rit.
Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
Rit. O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Seconda Lettura Rm 5,1-5
Dalla lettera di san Paolo Apostolo ai Romani
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Ap 1,8
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Gv 16,12-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
L’amore di Dio
è stato riversato
nei nostri cuori
per mezzo dello
Spirito Santo
La nostra preghiera di oggi
Prete: Abbiamo ascoltato come figli la parola che il Padre ci ha rivelato in Gesù; guidati dallo Spirito santo rivolgiamogli con fiducia la nostra preghiera:
Donaci, Signore, la forza dell’amore.
- Dio di amore, tu sei confessato dalla chiesa universale che ti acclama: «Santo, Santo, Santo»:
– dona ai credenti di partecipare alla tua santità. - Dio di amore, tu hai inviato in noi lo Spirito di tuo Figlio perché possiamo chiamarti «Padre»:
– la sua presenza ci renda fratelli e coeredi di Cristo. - Dio di amore, tu sei aiuto e forza di coloro che soffrono a causa della violenza e della guerra:
– il tuo Spirito santo li sostenga perché non venga mai meno la speranza, e ci aiuti a creare percorsi di pace. - Dio di amore, Padre, Figlio e Spirito santo, tu hai creato e sostieni ogni cosa:
– ricrea i nostri cuori e rinnova la faccia della terra. - Dio di amore, tu vuoi che tutti gli uomini siano salvati; ricordati (di…. e) delle nostre sorelle e i nostri fratelli defunti:
– accoglici tutti nella comunione trinitaria e rendici perseveranti della speranza.
Prete: O Dio Padre, che inviando nel mondo la Parola di verità e lo Spirito di santità, hai manifestato agli uomini il mirabile mistero della tua vita, fa’ che professiamo la fede nel Dio unico e tre volte santo, il Padre, il Figlio e lo Spirito santo, benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Prefazio
Ti rendiamo grazie
Padre santo e misericordioso.
Nella storia dell’umanità,
non possiamo ignorare le tante tracce
che indicano la tua presenza,
eventi e parole che parlano di te
a chi ti cerca con umiltà.
Riconosciamo la tua azione di Padre
che si prende cura di noi.
Tuo Figlio Gesù ci ha svelato il tuo volto.
Lo Spirito santo, amore che vi unisce,
ci rende figli di adozione
e ci invita a far parte della tua famiglia,
a gustare l’abbraccio della tua tenerezza
e la bellezza del tuo sguardo.
Educati dalle parole del Cristo,
che lo Spirito rende vive ed efficaci,
facendoci voce della creazione,
ci uniamo all’assemblea celeste
nel cantare la lode di tutto il creato:
Santo
Scambio della pace
Antifona alla comunione
Quando verrà lo Spirito della verità, vi guiderà alla verità tutta intera. (Cf. Gv 16,13)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Festa della SS. Trinità: è la festa del Dio dell’Amore e della Comunione. Da questa realtà di Dio deriva la “sapienza”, dono suo e bene tanto necessario alla vita degli uomini. La sapienza di Dio, secondo i suoi disegni; diversa dalla sapienza degli uomini. Vedere nell’Antico Testamento: Giobbe 28 e Baruc 3,9-4,4; e nel Nuovo Testamento: Luca 11,21-24 e 1Corinzi 2,1-5.
Letture di Domenica prossima
Gen 14,18-20; Sal 109; 1Cor 11,23-26; Lc 9,11b-17
Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà
Per la festa della Trinità la liturgia ci propone il vangelo di Giovanni, capitolo 16 dai versetti 12 al 15. Scrive l’evangelista: In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Molte cose…”, letteralmente “molto”, “ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.”
Cosa vuol dire Gesù? Che può comprendere il suo messaggio solo chi come lui è pronto al dono della vita. I discepoli ancora non sono capaci di donare la vita per gli altri. Questo vale anche per tutta la comunità dei credenti, per la crescita dei seguaci di Gesù. Si comprende il suo messaggio soltanto nella misura in cui si innalza il proprio livello d’amore, non verso Dio, ma verso gli altri.
Tanto più è l’amore verso gli altri tanto più è la comunicazione divina verso l’uomo. Ma è importante qui l’evangelista scrive: “ho ancora da dirvi”, cioè Gesù parla, parla realmente. Questo era tanto vero che nelle primitive comunità c’era per esempio Sant’Ignazio che nella lettera agli Efesini scrive “voi non fate caso a nessuno se non a Gesù messia che continua a parlare realmente”. Gesù continua a parlare. Continua a parlare nella liturgia eucaristica, continua a parlare attraverso i suoi profeti, occorrono orecchie e cuori che lo ascoltino.
E continua Gesù: “Quando verrà lui, lo Spirito della verità…”. Questa verità viene nominata per ben tre volte. “… Vi guiderà a tutta la verità”. Lo Spirito Santo viene chiamato lo spirito della verità e guida a tutta la verità. Il tema della verità è molto caro all’evangelista. Gesù nella risposta a uno dei discepoli, a Tommaso, aveva detto: “Io sono la via, la verità e la vita”. Gesù è la verità, non ha la verità. Ed è importante.
Che cos’è questa verità nel vangelo? Non è una dottrina che si possiede, perché chi ha la verità, chi possiede una dottrina, inevitabilmente si separa da chi non la pensa come lui e si ritiene in diritto di giudicarlo. Questa verità si è e si fa.
E cosa significa essere e fare la verità? La verità non si esprime attraverso formule dottrinali, ma attraverso azioni con le quali si comunica vita gli altri. Essere nella verità significa essere in piena sintonia con il dinamismo d’amore del creatore, che ha cura della vita delle sue creature. “Vi guiderà a tutta la verità perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.”
Cosa significa questo annunzio di cose future? Non è una nuova relazione di Dio da parte dello Spirito, ma l’attualizzazione dell’unico stesso identico messaggio di Gesù in modi e forme nuovi per tutta la comunità.
La comunità cambia, la comunità muta, cresce, sorgono nuove necessità, sorgono nuovi problemi, ebbene l’azione dello Spirito farà comprendere, grazie al messaggio di Gesù, come andare incontro a questi bisogni. Quindi la garanzia dello Spirito presente nella comunità è che di fronte alle nuove esigenze, ai nuovi bisogni della comunità, si troveranno sempre nuove risposte. Non si devono dare le risposte vecchie, bisogna sempre essere capaci, grazie al messaggio di Gesù, l’unico messaggio di Gesù, di dare nuove risposte.
“Egli mi glorificherà”. Glorificare significa rendere ogni volta sempre più evidente l’amore di Gesù per i suoi. “Perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”. Quindi non un nuovo messaggio, ma la comprensione dello stesso. “Tutto quello che il Padre possiede è mio”. Quello che Gesù e il Padre possiedono è lo Spirito, la pienezza d’amore.
“Per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”. E il verbo annunziare è ripetuto per tre volte. Il significato di questo brano molto importante è che quello che è Dio e quello che è l’uomo non può essere conosciuto se non attraverso gradi di conoscenza e di esperienza sempre più profondi. C’è una di amore ricevuto e amore comunicato: tanto più grande è l’amore comunicato, tanto più grande è la possibilità di ricevere questo amore da parte del Padre.
di P. Alberto Maggi OSM

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